Bce-Fed: Europa e Usa si preparino. Senza vaccino nessuna ripresa a livelli pre-crisi prima fine 2021

La ripresa economica dopo il tonfo sofferto per la pandemia COVID? Difficile che negli Stati Uniti e in Eurozona si concretizzi prima della fine del 2021 o, in generale, del 2021. Parola di Jerome Powell, numero uno della Federal Reserve, e di Philip Lane, capo economista della Bce.
“Quello che sappiamo di sicuro è che il peggiore calo (del Pil) si verificherà nel primo semestre del 2020”, ha detto Lane. Che, guardando al futuro e al tipo di ripresa a cui si potrà assistere, rimane molto cauto: “E’ improbabile che l’attività economica torni ai livelli precedenti la crisi prima del 2021”: anche perchè “queste terribili condizioni economiche dovrebbero riprendere poco a poco, di settimana in settimana”.
Per il resto, in un colloquio con il quotidiano spagnolo El Pais, Philip Lane ha ripetuto il solito mantra della Bce:
“La Bce ha fatto già molto in termini di risposta data al coronavirus” e “la Bce continua a monitorare la situazione ed è pronta ad aggiustare tutti gli strumenti in caso di necessità”.
Ancora: “valutiamo in modo costante se esista il rischio di instabilità“: in ogni caso “la Bce può effettuare aggiustamenti sulla quantità o la duration dei bond che acquista”.
Riguardo al meeting di giugno, troppo presto per fare previsioni di politica monetaria: “mancano ancora tre settimane, per cui stiamo analizzando la situazione”. Ma la banca centrale farà “quanto necessario per rispettare il mandato nella sua indipendenza”.
In un messaggio rivolto chiaramente a Karlsruhe, la Corte costituzionale tedesca, Lane ha ricordato, inoltre, che la banca centrale europea “è soggetta alla giurisdizione della Corte di Giustizia Ue”.
Dal canto suo, nell’intervista rilasciata alla trasmissione “60 Minutes” della CBS, il numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, nel riconoscere le difficoltà nel fare previsioni su quando questa crisi provocata dalla pandemia finirà, ha detto di ritenere che la ripresa potrebbe non affacciarsi almeno fino alla fine del prossimo anno.
“Questa economia si riprenderà – ha detto – Ce la faremo. Ma potrebbe volerci un po’, un periodo di tempo. (La fase di recupero verso i livelli pre-crisi) potrebbe andare avanti fino alla fine dell’anno prossimo (..) Speriamo che sia più breve, ma nessuno lo sa davvero”.
Dopo un collasso del Pil Usa che, nel secondo trimestre di quest’anno, potrebbe essere addirittura superiore a -30%, a fronte di un tasso di disoccupazione vicino al 25%, l‘economia americana dovrebbe segnare una crescita positiva nella seconda metà dell’anno.
Tuttavia, la previsione parte dall’assunto che non ci sia una seconda ondata di contagi di coronavirus. In ogni caso, è improbabile, secondo il timoniere della banca centrale Usa, che si torni a livelli pre-crisi senza un vaccino.
Per Powell, insomma, nessuna ripresa a V per l’economia degli Stati Uniti. “Non torneremo dove eravamo entro la fine dell’anno (di quest’anno) – ha rimarcato – E’ improbabile che ciò accada”. Anche perchè, affinché ci sia una piena ripresa, è necessario che la gente riacquisti piena fiducia. Il che significa che”potremmo dover attendere l’arrivo di un vaccino” contro il coronavirus.
Per questi motivi, le autorità potrebbero essere chiamate a intervenire in modo ancora incisivo . Da segnalare che, nelle ultime otto settimane, la Fed ha iniettato una liquidità pari a quasi $2,9 trilioni nell’economia, facendo lievitare così il suo bilancio al record di $7 trilioni. Ma i vari bazooka anti-Covid potrebbero non essere terminati qui. Per esempio, la Fed potrebbe espandere i suoi programmi esistenti di prestiti, o lanciarne di nuovi, così come potrebbe apportare modifiche alla sua strategia di acquisti di asset attraverso la forward guidance.
In ogni caso, Powell non crede che l’economia Usa ripiomberà in quello stato di Grande depressione che ha caratterizzato gli anni Trenta, sia per l’opera salvifica della Fed che di quella del Congresso degli Stati Uniti, che ha già approvato un pacchetto di finanziamenti di un valore vicino ai $3 trilioni, e che è sul punto di vararne un altro.
Inoltre, nello spiegare la differenza tra la crisi attuale e quella che sfociò nella Grande depressione, Powell ha fatto notare che, a provocare la recessione americana, stavolta non è stata alcuna bolla speculativa o altro fattore che sia legato ai fondamentali economici, ma il congelamento dell’attività economica, lockdown, lanciato per contenere i contagi del Covid-19.