Usa, Powell (Fed) prevede crollo Pil oltre -30%. ‘Ma non ci sarà un’altra depressione’
Il Pil Usa potrà soffrire un crollo superiore a -30% (su base annualizzata) nel secondo trimestre del 2020, riuscendo però a evitare una depressione economica nel lungo termine. E' quanto ha detto il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, in un'intervista rilasciata alla trasmissione "60 Minutes".
Il numero uno della banca centrale americana ha anche ammesso che il tasso di disoccupazione potrebbe però riprodurre i numeri della depressione degli anni Trenta, balzando a una percentuale vicina al 25%.
Il tonfo del Pil Usa, si legge nella trascrizione dell'intervista alla CBS, "potrebbe facilmente essere del 20-30%. Allo stesso tempo, una crescita positiva dovrebbe affacciarsi nel terzo trimestre del 2020.
"Credo che ci sia una buona probabilità di crescita positiva nel terzo trimestre (del 2020). E credo che sia ragionevole aspettarci una crescita nel secondo semestre dell'anno - ha detto Powell - Direi però che non torneremo alla situazione precedente (l'esplosione della pandemia coronavirus COVID-19) in modo veloce. Non torneremo dove eravamo entro la fine dell'anno. E' improbabile che accada".
Sul motivo per cui Powell ritiene che non si possa fare un parallelismo tra la crisi economica attuale e quella degli anni '30, quando gli Usa verrebbero colpiti dalla Grande Depressione, c'è, a suo avviso, l'opera salvifica della Fed, che è intervenuta attivamente sui mercati iniettando una grande dose di liquidità, ma anche del Congresso degli Stati Uniti, che ha già approvato un pacchetto di finanziamenti di un valore vicino ai $3 trilioni, e che è sul punto di vararne un altro.
Inoltre, a provocare la recessione americana stavolta non è alcuna bolla speculativa o un altro fattore che sia legato ai fondamentali economici, ma il congelamento dell'attività economica, lockdown, lanciato per contenere i contagi del Covid-19.
Detto questo, secondo Powell la ripresa totale dell'economia Usa potrebbe non presentarsi almeno fino a quando non si troverà un vaccino contro il coronavirus.
Il numero uno della banca centrale americana ha anche ammesso che il tasso di disoccupazione potrebbe però riprodurre i numeri della depressione degli anni Trenta, balzando a una percentuale vicina al 25%.
Il tonfo del Pil Usa, si legge nella trascrizione dell'intervista alla CBS, "potrebbe facilmente essere del 20-30%. Allo stesso tempo, una crescita positiva dovrebbe affacciarsi nel terzo trimestre del 2020.
"Credo che ci sia una buona probabilità di crescita positiva nel terzo trimestre (del 2020). E credo che sia ragionevole aspettarci una crescita nel secondo semestre dell'anno - ha detto Powell - Direi però che non torneremo alla situazione precedente (l'esplosione della pandemia coronavirus COVID-19) in modo veloce. Non torneremo dove eravamo entro la fine dell'anno. E' improbabile che accada".
Sul motivo per cui Powell ritiene che non si possa fare un parallelismo tra la crisi economica attuale e quella degli anni '30, quando gli Usa verrebbero colpiti dalla Grande Depressione, c'è, a suo avviso, l'opera salvifica della Fed, che è intervenuta attivamente sui mercati iniettando una grande dose di liquidità, ma anche del Congresso degli Stati Uniti, che ha già approvato un pacchetto di finanziamenti di un valore vicino ai $3 trilioni, e che è sul punto di vararne un altro.
Inoltre, a provocare la recessione americana stavolta non è alcuna bolla speculativa o un altro fattore che sia legato ai fondamentali economici, ma il congelamento dell'attività economica, lockdown, lanciato per contenere i contagi del Covid-19.
Detto questo, secondo Powell la ripresa totale dell'economia Usa potrebbe non presentarsi almeno fino a quando non si troverà un vaccino contro il coronavirus.