Notizie Notizie Italia Bce e tassi negativi: Visco (Bankitalia) invita a non andare troppo oltre

Bce e tassi negativi: Visco (Bankitalia) invita a non andare troppo oltre

18 Ottobre 2019 10:49

Tassi negativi: Meglio non spingersi ‘troppo oltre su questa strada’. Lo ha detto il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, parlando da Washington, in cui si trova in occasione delle riunioni annuali della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale.

In un intervento all’Institute of International Finance (Iif) dedicato alle condizioni di salute del sistema del credito italiano, Visco ha affrontato con i giornalisti anche il tema dei tassi negativi, particolarmente caldo in Italia negli ultimi giorni, dopo lo lo spavento UniCredit.

Per ora, ha detto commentando i tassi negativi della Bce, che dal 12 settembre scorso sono ancora più negativi, (visto il taglio del tasso sui depositi presso la Banca centrale dal -0,40% al -0,50%), gli utili delle banche italiane non stanno soffrendo troppo, visto il rialzo dei prestiti, che ha compensato l’effetto del contesto dei tassi sotto lo zero.

Detto questo, Visco ha per l’appunto suggerito alla Bce di non andare “troppo oltre” in questo percorso, per l’impatto negativo che la misura avrebbe sulla redditività del settore.

“Essendo uno strumento molto anticonvenziale, credo che sia necessario stare molto attenti sugli effetti potenzialmente negativi dei tassi negativi” – ha precisato – In ogni caso, “abbiamo introdotto un sistema di tiering proprio per evitare le conseguenze non desiderate visto che, alla fine, l’effetto potrebbe essere negativo sui loro (delle banche) profitti”.

Visco, che ha parlato nelle vesti anche di esponente del Consiglio direttivo della Bce, ha detto di essere più favorevole al Quantitative easing della Bce, ovvero all’acquisto di asset che ripartirà nel mese di novembre, in quanto strumento, a suo avviso, più efficace rispetto a quello dei tassi negativi”.

Il numero uno di Bankitalia ha confermato di aver sostenuto il pacchetto di ulteriori stimoli che la Bce di Mario Draghi ha annunciato lo scorso settembre, anche se non d’accordo su tutte le sue componenti.

“C’è stato un accordo totale sul fatto che dovessimo lanciare un pacchetto di stimoli. Non c’è stato accordo, invece, su tutti gli strumenti del pacchetto. Anche io non ho appoggiato alcune componenti”.

Detto questo, secondo il banchiere finora i tassi negativi  hanno avuto un effetto neutro sulle banche.

Riguardo alle banche italiane nello specifico, Visco ha fatto riferimento agli istituti di credito molto piccoli, caratterizzati da attivi inferiori a 1-1,5 miliardi di euro. “Sono queste banche – ha spiegato – che hanno maggiore difficoltà a pulire i loro bilanci”. Per questo motivo, forse “dovrebbero provare ad andare di più sul mercato. In ogni caso, “non solo queste piccole banche, ma anche le più grandi devono impegnarsi di più nel pulire i bilanci. Ma ora sono in forma migliore e anche i rendimenti sono più vicini alla normalità”.

E’ importante inoltre, ha continuato il governatore, che gli istituti si impegnino a ridurre i costi “investendo in tecnologia. Ci sono alcuni miglioramenti ma non abbastanza nell’affrontare il cambiamento tecnologico e i servizi ad alto valore aggiunto sono indietro”.

Ribadita da Visco anche l’importanza di procedere a operazioni di aggregazione nel settore bancario italiano.

Tassi negativi o a zero, economista Forbes: trend perverso

Un forte alert sui tassi a zero o negativi è stato lanciato invece nelle ultime ore da Yuwa Hedrick-Wong, visiting professor presso la Lee Kuan Yew School of Public Policy, responsabile del desk sugli editoriali di economia presso Forbes Asia e in precedenza responsabile economista globale dell’Academic Advisory Council presso Mastercard.

In occasione della conferenza globale dei ceo organizzata martedì scorso da Forbes, a Singapore, la cosiddetta Forbes Global CEO Conference, l’economista ha avvertito che la politica dei tassi di interesse a zero è “perversa” e può “avvelenare” le aziende. (che saranno costrette a pagare le banche per depositare presso di esse il loro cash).

“Sono fermamente convinto che i tassi di interesse a zero o negativi arrecheranno, nel lungo termine, un danno tremendo all’economia. Tanto per iniziare, i tassi a zero avvelenano il contesto corporate”.

“Insistere nel fare affidamento sui tassi ultra-bassi o negativi renderà il sistema finanziario ancora più vulnerabile, avendo tra l’altro un impatto poco positivo sulla crescita”, ha detto l’esperto, stando a quanto riportato dalla Cnbc. “La dipendenza dalla moneta facile….questo è il problema, non la soluzione”.