Sugar tax e plastic tax fanno tremare due titoli a Piazza Affari
Prende forma la manovra di bilancio 2020 e gli investitori cominciano a focalizzare l’attenzione sull’impatto delle maggiori novità sui titoli di Piazza Affari. Alcune società saranno infatti direttamente interessate dalle nuove tasse che il governo propone di introdurre a partire dal prossimo anno: dalla maggiore imposta su giochi e lotterie alla tassa sulla plastica e sulle bibite gassate. Sotto osservazione anche la stretta sull’utilizzo del contante e l’incentivazione all’utilizzo di moneta elettronica (carte di credito e bancomat) per combattere l’evasione fiscale.
IVS Group e l’impatto da sugar tax e plastic tax
Probabilmente la società presente in borsa maggiormente interessata alle novità della finanziaria 2020 è IVS Group, uno dei principali operatori nel settore del foodservice e in particolare nel mercato dei distributori automatici di bevande e snack, il cui marchio è noto e presente in tutta Italia. Secondo gli esperti, l’impatto di una probabile sugar tax (riferita solamente alle bibite zuccherate e non alle merendine) e della plastic tax, la tassa sugli imballaggi (1 euro per chilogrammo di plastica), dovrebbe avere un impatto comunque limitato sui costi industriali di IVS.
Gli analisti di Equita Sim sottolineano come le bevande zuccherate vendute in Italia pesano per il 6-7% dei ricavi vending di Gruppo (15-20% del fatturato mix che rappresenta il 43% del fatturato vending), mentre per gli imballaggi di plastica per bevande in Italia (acqua + bevande) possono incidere più 15% delle sales vending di Gruppo. A titolo di esempio, il rincaro dei costi per ogni bottiglietta di plastica sarebbe di 0,015 euro. Anche se è ancora presto per tirare le conclusioni (la manovra finanziaria non è ancora legge ed è suscettibile di modifiche), Equita conferma il rating buy su IVS, con Tp di 11,3 euro per azione, soprattutto dopo il successo dell’emissione del bond da 300 milioni di euro a inizio ottobre.
“L’operazione – ricordano gli esperti -consente di aumentare la maturity media del debito e migliorare l’Eps adjusted del 7% (2020 run-rate) a parità di altre condizioni e assumendo che 30 milioni siano usati per ripagare debiti bancari”.
Gamenet, l’aumento delle tasse sui giochi è gestibile
Interessata direttamente dalla finanziaria 2020 è anche Gamenet, una delle maggiori gaming company italiane. Il titolo oggi soffre non poco a Piazza Affari con un tonfo di quasi il 5% a 11,88 euro.
Equita Sim si sofferma sulle indiscrezioni di stampa sulla manovra di bilancio secondo cui il Governo italiano avrebbe deciso di incrementare le tasse sul settore aumentando le tasse sulle gaming machines (Preu), come fatto più volte in passato, invece che sulla tassazione delle vincite, come era stato ipotizzato fino a ieri mattina. Rispetto “alle nostre stime, non vediamo spazio per ridurre il pay-out sulle AWP (apparecchi elettronici che erogano vincite in denaro), per cui l’incremento di tassazione potrebbe essere interamente assorbito dalla filiera”, spiega Equita che stima 4-5 milioni di Ebitda per Gamenet (rating buy e Tp a 15,2 euro). Le Videolottery invece hanno spazio “per passare l’incremento ai clienti per cui pensiamo che l’impatto possa essere contenuto. Nel complesso, “vediamo quindi l’intervento come spiacevole ma gestibile”, conclude Equita. Una valutazione che trova concordi anche gli analisti di Banca IMI che vedono Gamenet a 16,1 euro. “Riteniamo che nel complesso Gamenet possa compensare l’impatto della maggiore tassazione annunciata rimodulando il payout sulle Vlt, mentre pensiamo che l’impatto sugli Awp (circa 5 milioni di euro a livello di Ebitda nel 2020 o 3% nelle nostre stime attuali) potrebbe essere compensato da maggiori sinergie, dall’integrazione di Goldbet – che sta progredendo molto meglio del previsto – nonché dalla forte performance delle scommesse sportive”.
Sorride invece Nexi grazie alla svolta ‘Italia Cashless’
Sempre riguardo alle novità della manovra di bilancio e in particolare riguardo al maggiore utilizzo della moneta elettronica, non si po’ non considerare l’impatto stimato sui conti per Nexi, leader in Italia nel settore dei pagamenti digitali, scattata in avanti ieri in Borsa proprio in scia alle novità in arrivo da palazzo Chigi sulla . Le due principali novità sarebbero un superbonus da 3 miliardi di euro che dal 2021 restituirà una quota dei pagamenti effettuati in modalità cashless direttamente sull’estratto conto del cliente e l’abbassamento in due tempi della soglia sul contante. Inoltre, secondo indiscrezioni, il ministero dell’Economia avrebbe chiesto nei giorni scorsi all’antitrust italiano un parere sulla possibilità di ridurre le commissioni sui pagamenti con carte di credito e di debito senza far incappare gli operatori in contestazioni per pratiche anticoncorrenziali. Per Nexi gli analisti di Equita hanno un rating hold e un target price a 10,8 euro. In particolare – spiga una nota della Sim – “riteniamo che le misure del Governo, se approvate, possano accelerare la crescita del mercato dei pagamenti elettronici con carte in Italia rispetto alle nostre stime correnti (tasso composto medio annuo di crescita tra il 2018-2021 del 9%) anche se l’effetto netto per Nexi dovrebbe essere in parte limitato dalla possibile riduzione delle commissioni”.
Gli analisti di Mediobanca Securities ieri hanno stimato un +1,8% dei ricavi di Nexi in caso di aumento dell’1% delle carte elettroniche in Italia.