Banco Bpm e il nodo tassi Bce su NII. Attese per il terzo trimestre, in arrivo maxi-acconto dividendo
Mercoledì di fuoco per le banche di Piazza Affari. Oltre al day after delle elezioni presidenziali Usa, ci saranno i conti di tre delle big del Ftse Mib. Si parte prima dell’avvio delle contrattazioni con i conti trimestrali di Unicredit, mentre per i numeri Banco Bpm e Bper bisognerà attendere la sera dopo la chiusura di Piazza Affari. Intesa Sanpaolo ha fatto da apripista giovedì scorso con utili record per la banca guidata da Carlo Messina.
Banco Bpm e il nodo tassi Bce sul NII
Per Banco Bpm è un test importante in quanto risulta una delle banche tricolori più sensibili ai tassi di interesse e inizia quindi a confrontarsi con il calo del costo del denaro che la Bce ha iniziato a implementare lo scorso giugno. Per controbilanciare l’effetto negativo dei minori tassi di interesse sul margine d’interesse il gruppo di piazza Meda potrebbe focalizzarsi sulla crescita delle commissioni. Gli effetti del calo dei tassi Bce sul NII dovrebbe farsi sentire maggiormente nel corso del 2025.
Preview conti terzo trimestre 2024
L’utile netto rettificato di Banco Bpm è indicato a 616 milioni, quasi raddoppiato rispetto a 12 mesi prima, mentre i ricavi sono stimati a 1,38 miliardi. Il margine netto di interesse (NII) è atteso in calo del 7% nel terzo trimestre dell’anno. “Ci aspettiamo un trimestre solido per Banco Bpm – argomentano gli esperti di Bloomberg Intelligence – supportato dalla resilienza dell’NII e da un guadagno in conto capitale di 500 milioni di euro derivante dalla chiusura dell’operazione sul business dei pagamenti (partnership con gruppo BCC Iccrea e FSI su Numia)”.
Non dovrebbe essere modificata la guidance sugli utili, già aggiornata al rialzo ad agosto. “Tuttavia – aggiungono gli esperti – vediamo rischi al rialzo se l’NII dovesse rimanere resiliente anche nel terzo trimestre e l’implementazione di nuove fabbriche prodotto dovesse diventare più visibile nella seconda metà dell’anno dopo un primo semestre sottotono”.
Dividendi in primo piano, questo mese stacco del maxi acconto
Ad agosto Banco Bpm, a margine dell’approvazione dei conti semestrali, ha rivisto al rialzo della guidance sull’utile per azione 2024 a circa 0,95 euro (dai precedenti 0,9), pari a 1,44 miliardi. Il piano al 2026 di Banco Bpm prevede un traguardo a 1,5 miliardi tra due anni.
L’acconto sul dividendo per il 2024, in pagamento questo mese, è stato alzato sempre ad agosto da 550 a 600 milioni.
In totale la distribuzione di cedole ammonterà per l’anno a 1,2 miliardi di euro corrisponde a un rendimento da dividendi superiore al 12%.
Ieri, intanto, l‘agenzia di rating Dbrs ha rivisto da ‘Stabile’ a ‘Positivo’ il Trend del rating sui Depositi a lungo termine di Banco Bpm, confermando al contempo i rating di questa tipologia, sia a lungo che a breve termine. Questa azione di rating fa seguito al miglioramento del Trend sul Long-Term Foreign e Local Currency Issuer Rating dell’Italia, da ‘Stabile’ a ‘Positivo’, avvenuta in data 25 ottobre 2024, con contestuale conferma del rating sovrano a BBB (high).
L’M&A rimane sullo sfondo
Banco Bpm è una delle banche italiane potenzialmente più contendibili con un ampio flottante e solo Credit Agricole come socio di rilievo. Nel recente passato Banco è sempre stato accostato a speculazioni sui prossimi round di risiko bancario. Da quanto Unicredit ha spostato il radar sulla Germania con l’ambiziosa operazione Commerzbank, in Italia c’è stato un rimescolamento dei possibili scenari. In particolare, per Banco Bpm – in passato più volte indicato come potenziale preda della stessa Unicredit – si sono aperti tre possibili scenari. Il primo è quello standalone, più volte indicato come strada maestra dal ceo Giuseppe Castagna. Il secondo, se l’acquisizione di Commerzbank da parte di Unicredit andrà in porto, vede i francesi del Credit Agricole – che già detengono il 10% del capitale – avere più motivazioni per prendere in considerazione un’aggregazione delle sue attività nazionali (Credit Agricole ha acquisito in Italia tre piccole banche nel 2017 e il Credito Valtellinese nel 2021), anche se un’operazione del genere potrebbe trovare qualche ostacolo politico. Infine, se Unicredit non dovesse portare a termine l’aggregazione transfrontaliera, non è da escludere un assalto di piazza Gae Aulenti a Banco Bpm.