Sgambetto ai Btp (e al governo Meloni) con ritorno di Trump. Ecco i possibili scenari e occhio ai Btp Italia
L’Election Day è arrivato e sui mercati l’attesa è spasmodica perché chi sarà il prossimo inquilino della Casa Bianca influenzerà non poco le sorti di molti asset finanziari. In queste settimane si è tanto parlato di Trump trade e suoi effetti su singoli titoli, settori, oro e bitcoin. Andiamo a vedere nel dettaglio i possibili riflessi sull’Italia e in particolare sui Btp.
Effetti su Treasury e non solo in caso di Trump 2
L’obbligazionario in questi ultimi due mesi ha evidenziato un andamento abbastanza anomalo se si considera che la Fed a settembre ha battezzato il nuovo corso di allentamento con un taglio jumbo di 50 punti base. E tra due giorni le attese sono per un nuovo taglio di 25 punti base. Nonostante ciò, da settembre il Treasury decennale è in salita di 75 punti base con dollaro in rafforzamento. I dati economici positivi hanno dato una mano (anche se le ultime payrolls sono state ampiamente sotto le attese) e quindi una spiegazione va trovata nel posizionamento degli investitori in ottica di una potenziale vittoria di Trump. Il ritorno del tycoon alla Casa Bianca implicherebbe l’attuazione dei dazi trumpiani che avrebbe l’effetto di ridestare l’inflazione e quindi in prospettiva frenare la discesa dei tassi Fed. Addirittura, c’è chi vede il decennale Usa tornare in area 5% in caso di Trump 2.
In termini di potenziali spinte rialziste su inflazione e tassi, lo scenario che appare più rischioso è quello di un “Republican sweep”, ossia una vittoria di Trump alla presidenza e un’affermazione dei repubblicani sia al Senato (sembra probabile un risultato finale di 51 senatori repubblicani contro 49 democratici filo-democratici) sia alla Camera (la maggioranza dei Repubblicani viene stimata al momento un una manciata di deputati sui 435 in ballo). “L’allineamento di presidenza e Congresso permetterebbe a Trump di avere margini più ampi per implementare le sue misure – sottolinea Filippo Casagrande, chief investment steering & sustainability officer di Generali Investments – . Per contro, uno scenario di Congresso e presidenza spaccati ridurrebbe i rischi di politiche estreme da ambo le parti. Per contro, potrebbe essere quello meno espansivo da un punto di vista fiscale, risultando in un minore supporto alla crescita”.
Elezioni Usa, quale impatto sui Btp
Questo trend di risalita dei rendimenti ha fatto capolino anche in Europa. Se lo spread decennale BTP-Bund si mantiene vicino ai minimi a tre anni in area 125 punti base, con i mercati che continuano a premiare l’approccio prudente dell’Italia in termini di manovra di bilancio, il rendimento dei Btp è risalito non poco e viaggia circa 30 punti base sopra i minimi toccati il mese scorso.
Secondo gli analisti, con l’elezione di Trump l’incertezza potrebbe portare a vendite sui titoli di Stato, sia americani che europei, e questo farebbe salire i rendimenti. L’effetto sarebbe quindi di una diminuzione del prezzo dei Btp che si hanno in portafoglio, mentre i rendimenti salirebbero e quindi si potrebbe assistere a un ritorno della brama di Btp che ha caratterizzato soprattutto il 2023. Una risalita dell’inflazione anche in Italia renderebbe nuovamente attraenti opzioni quali i BTP Italia, ossia titoli legati a doppio filo all’andamento dell’inflazione tricolore.
L’aumento dei rendimenti andrebbe anche a intralciare le speranze riposte da Giorgetti e in generale dal governo Meloni di vedere scendere velocemente la spesa che l’Italia sborsa per gli interessi sul debito.
“Con una vittoria di Trump ci aspettiamo un forte ritorno delle pressioni inflazionistiche”, indica Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia. La Fed potrebbe quindi ritornare a essere hawkish comportando un rialzo dei rendimenti dei Treasuries e una caduta dei prezzi. In questo scenario anche i prezzi del BTP potrebbero essere influenzati. “Un aumento dei tassi statunitensi potrebbe rendere i titoli del Tesoro USA più attraenti, portando gli investitori a spostare capitali dai BTP italiani, con conseguente aumento dei rendimenti e diminuzione dei prezzi dei bond governativi italiani. Con la vittoria della democratica Kamala Harris invece non ci aspettiamo grossi movimenti”.
Lo sguardo interessato di Piazza Affari
L’esito delle urne statunitensi non mancherà di impattare sull’azionario e in particolare sui singoli settori più esposti alle differenti politiche proposte da Trump ed Harris. Su Piazza Affari gli effetti si faranno sentire in particolar modo su settori fortemente esposti a scelte di politica estera. “Una vittoria del repubblicano Donald Trump potrebbe impattare positivamente alcune aziende italiane, in particolare quelle che operano nel settore della difesa – è l’indicazione di Diodovich – Donald Trump ha, infatti, storicamente sostenuto un incremento della spesa militare anche durante il proprio mandato (2017-2021). Crediamo che Trump possa aumentare le pressioni nei confronti dei paesi europei a pagare tutti i contributi alla NATO e possa, inoltre, aprire alla possibilità di portare le spese militari della NATO dal 2% al 3% del PIL, tenendo conto del forte aumento delle tensioni geopolitiche (guerra Russia-Ucraina, crisi in Medio Oriente e tensioni Cina-Taiwan)”. Un’azienda come Leonardo potrebbe quindi beneficiare di maggiori investimenti nel comparto.
Di contro, l’eventuale implementazione di politiche protezionistiche come i dazi da parte di Trump potrebbe avere effetti negativi su altri settori italiani, come il lusso e l’agroalimentare che hanno una forte esposizione negli Stati Uniti.
Lo scenario opposto di una affermazione di Kamala Harris avrebbe impatti positivi nei settori dell’energia rinnovabile e dell’automotive elettrico. Nel settore dell’energia rinnovabile, Kamala Harris ha espresso un forte impegno verso le politiche green e la transizione energetica. Secondo Diodovich ci sono aziende come Enel, ERG, A2A che potrebbero beneficiare di maggiori investimenti e collaborazioni negli Stati Uniti. Nel comparto delle auto elettriche, prosegue l’esperto di IG, con un focus sulla sostenibilità e sulla riduzione delle emissioni, le politiche di Harris potrebbero incentivare l’adozione di veicoli elettrici e ridare slancio globalmente al comparto. Aziende come Ferrari e Stellantis, che stanno investendo notevolmente nell’elettrificazione dei loro veicoli, potrebbero trarre vantaggio da un mercato statunitense più favorevole ai veicoli elettrici.