Notizie Notizie Italia Banco BPM: corsa titolo a Piazza Affari non è finita, il ceo Castagna ci crede. Rating: l’annuncio

Banco BPM: corsa titolo a Piazza Affari non è finita, il ceo Castagna ci crede. Rating: l’annuncio

18 Aprile 2024 14:08

Occhio oggi a Piazza Affari al titolo Banco BPM, la banca italiana guidata dal ceo Giuseppe Castagna, oggi in evidenza in occasione dell’assemblea degli azionisti.

Attenzione in particolare alle dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato Castagna, che ha ricordato come il punto di forza dell’istituto di credito sia rappresentato dalla sua “natura di public company autonoma ed efficiente, nazionale e locale nello stesso tempo, grazie alla vicinanza delle nostre strutture territoriali alle comunità, alle imprese, alle Istituzioni e al Terzo Settore”.

E’ questo DNA di public company, ha aggiunto l’AD di Piazza Meda, “la nostra forza”; è questo l’elemento che “ci permette di accrescere la nostra leadership”, e di essere “apprezzati dal mercato”.

Banco BPM: Castagna ribadisce strategia stanalone con piano strategico

Oggi, all’assemblea degli azionisti di Banco Bpm che si è tenuta a Verona, stando a quanto riportato dall’Ansa, si sono presentati virtualmente 1700 soci, in rappresentanza del 56% del capitale sociale.

I soci rilevanti con partecipazioni superiori al 3% sono Crédit Agricole, in possesso del 9,9% del capitale della banca, BlackRock con il 4,75% e la Fondazione Enasarco, con una quota pari al 3,01%.

Una quota del 6,5% è nelle mani del patto di consultazione che vede la partecipazione di alcune fondazioni ed enti previdenziali.

Nel prendere la parola, il ceo Giuseppe Castagna è tornato a parlare del nuovo piano strategico di Banco BPM 2023-2026, che è stato presentato nel dicembre del 2023, e che ha portato i mercati a brindare subito alla prospettiva dei ghiotti dividendi promessi dal management.

Un piano, aveva ribadito in quell’occasione il ceo Castagna, “costruito in una logica stand alone”, fondato “su solidi pilastri”, volto a “definire in maniera chiara strategie, azioni e strumenti che puntano a una crescita reddituale sostenibile, accompagnata dalla creazione di valore per tutti gli stakeholder e da un importante incremento delle politiche di remunerazione in grado di premiare gli azionisti”.

E un piano, per quanto riguarda il capitolo dei dividendi, che ha promesso “una remunerazione a favore degli azionisti di ben 4 miliardi di euro, ben cinque volte la distribuzione degli ultimi quattro anni e per un ammontare superiore al 50% dell’attuale capitalizzazione di mercato”.

Di questa remunerazione agli azionisti ha parlato oggi anche il presidente di Banco BPM Massimo Tononi, sottolineando che, “dopo gli ottimi risultati condivisi in questa stessa sede lo scorso anno, possiamo oggi comunicare con orgoglio il raggiungimento di numeri ancora più significativi”, ovvero “l’utile netto consolidato di 1.264 milioni di euro che ci consente di proporre un dividendo per azione pari a 56 centesimi, in crescita del 143% rispetto al 2023 e corrispondente a una distribuzione complessiva di 848 milioni di euro”.

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Castagna, dal canto suo, ha rimarcato oggi che il piano strategico di Banco BPM è stato “costruito in una logica stand-alone, che darà un impulso ancor maggiore alla crescita della redditività”.

L’AD intravede potenziale rialzi titolo anche con +160% in tre anni

Nessun dietrofront dunque dal ceo di Banco BPM rispetto all’obiettivo di continuare a perseguire una strategia standalone, a dispetto di chi continua a ritenere che Piazza Meda sia tra quelle banche italiane potenzialmente interessate a rilevare Mps.

Sulla mancanza di interesse a rilevare il Monte dei Paschi di Siena, Castagna era stato chiaro, comunque, in diverse occasioni.

Tra queste, all’inizio di febbraio di quest’anno, quando aveva affermato che in Italia il “terzo polo” – quello su cui punta il governo Meloni dando in sposa Mps a un altro istituto di credito – esiste già, ed è costituito proprio da Banco BPM.

Il ceo Castagna ha messo inoltre in evidenza nella giornata di oggi, anche, che il trend di crescita getta le basi “per poter sfruttare appieno il potenziale di valorizzazione della nostra banca: un potenziale che, nonostante la forte crescita del titolo superiore al 160% nell’ultimo triennio, pensiamo non si sia ancora espresso nella sua interezza”.

L’amministratore delegato di Piazza Meda ha così rimarcato la propria fiducia nel titolo, sottolineando che Banco BPM rimane sottovalutata.

“L’esperienza che abbiamo maturato nei primi anni di vita di Banco Bpm dimostra infatti che ci vogliono tempo ed energie affinché il mercato apprezzi e riconosca il valore di aggregazioni così complesse”.

Banco BPM: l’upgrade sull’outlook dall’agenzia DBRS Ratings. I motivi

Oggi Banco BPM ha incassato anche il giudizio positivo dell’agenzia di rating DBRS Ratings GmbH (Morningstar DBRS), che ha da un lato confermato le valutazioni Long-Term Issuer Rating e Short-Term Issuer Rating rispettivamente a BBB e a R-2 (high), e che dall’altro lato ha migliorato l’outlook sul rating Long-Term Issuer Rating a “positivo”.

L’upgrade dell’outlook è stato spiegato da DBRS con “i miglioramenti sostenuti della redditività” dell’istituto, che sono avvenuti grazie alla “combinazione di un controllo sui costi, di un basso costo del rischio e di un forte aumento del fatturato, in un contesto di tassi di interesse più elevati che hanno rafforzato il margine netto di interesse per tutto il 2023″.

L’agenzia di rating ha praticamente confermato l’assist che il continuo aumento dei tassi di interesse dell’area euro da parte della Bce, nel corso degli ultimi due anni,  ha dato alla redditività della banca.

Morningstar DBRS ha aggiunto anche di credere che Banco BPM “beneficerà di commissioni più alte grazie alla maggiore diversificazione del suo business”.

Non solo. “La banca è riuscita a migliorare in modo costante la sua efficienza operativa attraverso le riduzioni degli sportelli e dello staff e con l’ottimizzazione della rete di franchising, fattore che dovrebbe continuare a sostenere gli utili”.

L’outlook di Morningstar si basa in sostanza sulla fiducia nei confronti della capacità della banca guidata da Giuseppe Castagna di “assorbire un deterioramento potenziale del costo del rischio, che si potrebbe verificare nell’attuale contesto, dal momento che l’inflazione e i tassi di interesse più alti potrebbero colpire i clienti”.

Il trend positivo, ha continuato l’agenzia di rating,  tiene in considerazione, anche, “il continuo impegno di banco BPM a migliorare la qualità degli asset”.

Tra l’altro, a fronte di quei “progressi compiuti nel ridurre l’eredità degli NPL (crediti deteriorati) degli ultimi anni, che sono stati già significativi, la banca sta pianificando una vendita aggiuntiva di NPE (esposizioni non performanti) per un valore di 700 milioni di euro entro il 2026″.