Notizie Notizie Italia Banche: calano Btp in portafoglio, meno impatto da volatilità spread

Banche: calano Btp in portafoglio, meno impatto da volatilità spread

17 Giugno 2024 16:19

Negli ultimi quattro anni la quota di Bot e Btp detenuta dalle banche italiane è diminuita, scendendo al di sotto del 22% del debito pubblico complessivo. Secondo l’analisi della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), questa riduzione può essere indicativa di una strategia di riduzione del rischio, che dovrebbe parzialmente proteggere gli istituti italiani da brusche oscillazioni dello spread Btp-Bund, come quelle osservate nell’ultima settimana in scia all’instabilità politica della Francia.

Caos elezioni in Francia, vendite su obbligazionario

L’esito delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo ha scatenato un terremoto politico in Francia. Le urne hanno evidenziato un’avanzata della destra guidata da Marine Le Pen e il presidente Macron ha indetto elezioni anticipate, che si svolgeranno il 30 giugno e il 7 luglio.

La prospettiva di un governo più favorevole ad un allentamento della politica fiscale ha generato preoccupazioni tra gli investitori, innescando un sell-off sulle azioni e le obbligazioni francesi. L’ampliamento del differenziale tra titoli di Stato transalpini e i Bund tedeschi – sui livelli della crisi del 2011 – si è riflesso anche sul comparto del reddito fisso di altri Paesi, considerati più fragili dal punto di vista dei conti pubblici, come l’Italia.

Spread Btp Bund in risalita

In tale contesto, lo spread Btp-Bund si è ampliato di oltre 20 punti base in una settimana, fino a un massimo di 159 bp toccato venerdì. Oggi l’indicatore è in calo a circa 151 bp, principalmente grazie alla risalita del rendimento del titolo tedesco dopo i forti acquisti (e la conseguente discesa) della seduta precedente. Lo spread rimane comunque ben lontano dai picchi di ottobre, quando viaggiava al di sopra dei 200 bp.

In generale, l’avversione al rischio osservata negli ultimi giorni sembra essersi parzialmente alleviata, dopo che Marine Le Pen ha dichiarato che collaborerà con il presidente Macron in caso di vittoria. Inoltre, il capo economista della Bce, Philip Lane, ha affermato che non ci sono motivi per essere eccessivamente preoccupati per la turbolenza finanziaria in Francia, frutto di un “repricing”.

Banche tra i maggiori possessori di Btp

Uno dei settori più esposti alle oscillazioni del mercato obbligazionario è quello bancario. In Italia, le banche sono uno dei maggiori acquirenti di titoli di Stato, anche se la quota di debito pubblico detenuta dagli istituti di credito sta diminuendo negli anni.

È quanto emerge da un’analisi della Fabi, che confronta l’esposizione attuale con quella del periodo precedente la pandemia. Prima del Covid, a gennaio 2020, le banche nazionali detenevano Bot e Btp per circa €628 miliardi, pari al 25,7% del totale. Ad aprile 2024 (ultimo dato disponibile) l’ammontare è di fatto simile, circa 632 miliardi, ma la quota è calata al 21,9%.

Il record in termini percentuali è datato aprile 2020 (687 miliardi, 27,8% del totale) mentre il valore più alto raggiunto risale a giugno 2022 (oltre €712 miliardi di Bot e Btp).

I detentori di debito pubblico in Italia

Come sottolineato dalla stessa Fabi, “l’atteggiamento delle banche rispetto all’acquisto di titoli di Stato del Belpaese è mutato e orientato a una maggiore prudenza, anche se il settore bancario resta una garanzia per gli acquisti delle obbligazioni emesse dal Tesoro”.

Secondo i dati di Bankitalia, contenuti nel report “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” di aprile 2024 (con dati aggiornati a marzo), le banche nazionali sono il terzo detentore di debito pubblico, alle spalle dei non residenti (investitori esteri o italiani tramite strumenti di natura estera), che possiedono il 28,7% del debito, e la stessa Banca d’Italia (23,7%). Le altre Istituzioni finanziarie nazionali – principalmente assicurazioni e fondi pensione – hanno l’11,7% e gli altri residenti (privati e aziende) il 14,1%.

detentori debito pubblico Italia, dati Banca d'Italia

Soggetti detentori Quantità (€ mln) % sul totale
Banca d’Italia 685.286 23,7%
Altre IFM residenti 632.391 21,9%
Altre istituzioni finanziarie residenti 337.832 11,7%
Altri residenti 408.572 14,1%
Non residenti 830.089 28,7%
Totale 2.894.170 100,0%

Fabi: “Banche meno esposte a tensioni spread Btp-Bund”

La diminuzione della quota detenuta dalle banche, sottolinea Fabi, può indicare “una strategia di riduzione del rischio, probabilmente in risposta a vari fattori economici, finanziari e politici. Un atteggiamento più prudente che, in ogni caso, non sembra in grado di avere implicazioni rilevanti per la gestione del debito pubblico italiano, né effetti sulla stabilità del sistema bancario nazionale.”

Nel complesso, “la minore esposizione delle banche rispetto al debito pubblico ‘tricolore’ è una condizione che potrebbe comunque metterle al riparo, nelle prossime settimane, da tensioni sui mercati finanziari e in particolare dalle conseguenze legate all’andamento dello spread tra Btp italiani e Bund tedeschi”, conclude Fabi.