Notizie Asset Class Indici e quotazioni AstraZeneca ritira vaccino anti-Covid-19, il titolo a Wall Street e a Londra non batte ciglio. I motivi

AstraZeneca ritira vaccino anti-Covid-19, il titolo a Wall Street e a Londra non batte ciglio. I motivi

9 Maggio 2024 13:56

AstraZeneca ritira il vaccino contro il Covid-19 Vaxzevria ex Covishield e il titolo non batte ciglio in Borsa. Non solo.

Ieri, giorno in cui la multinazionale farmaceutica anglo svedese ha annunciato il ritiro del suo vaccino, le azioni AZN quotate a Wall Street –  per la precisione, sul Nasdaq – hanno chiuso in rialzo dello 0,85%, a 76,97 dollari.

Stamattina, il trend del titolo alla borsa di Londra non solo non registra scossoni particolari, ma guadagna lo 0,65%.

Titolo AstraZeneca in corsa +59% in tre anni

Trend positivo  per le azioni AZN anche nell’ultimo periodo, così come da tre anni a questa parte, quando la pandemia Covid-19 era ancora in atto.

Nell’ultima settimana, le azioni Astrazeneca hanno guadagnato l’1%, mentre il trend su base mensile è di un progresso superiore a +14%.

YTD, ovvero dall’inizio dell’anno, il titolo è balzato di quasi il 16%, mentre su base annua la performance è meno brillante, come dimostra il rialzo del 3,9% circa.

Negli ultimi tre anni, il titolo Astrazeneca con ticker AZN ha portato a casa un rally di oltre il 59%.

In un momento in cui torna a infiammarsi il dibattito tra i novax e i sostenitori dei vaccini anti Covid, il messaggio che arriva dalla Borsa sembra essere chiaro: Astrazeneca non campa certo solo di vaccini anti-Covid, le cui vendite si sono necessariamente affievolite con la fine della pandemia Covid-19, così come a calare sono state le vendite degli altri vaccini distribuiti nel mondo.

Qui a essere protagonista è però la notizia del ritiro del vaccino, che non sarà più prodotto, a fronte tra l’altro della causa collettiva lanciata contro l’azienda per danni collaterali – in alcuni casi anche fatali – dalle famiglie di alcuni pazienti del Regno Unito.

E’ stata la stessa azienda ad ammettere  il rischio di trombosi, per la precisione la possibile presenza di episodi di trombosi di tipoTts (con sindrome da trombocitopenia),  pur parlando di un “effetto collaterale molto raro”.

Va ricordato allo stesso tempo che, agli inizi di maggio, è arrivata un’altra notizia, in questo caso positiva per il gigante: alcune di quelle stesse famiglie britanniche che si sono unite in una class action per citare in giudizio AstraZeneca hanno gettato la spugna.

A renderlo noto gli avvocati di 12 di queste famiglie, che hanno deciso di rinunciare alla richiesta del risarcimento dei danni a causa del rischio, considerato concreto, di non riuscire a vincere la causa e, in più, di dovere accollarsi costi legali piuttosto salati.

LEGGI ANCHE

Vaccini: Danimarca primo paese UE a sospendere somministrazione Astrazeneca

AstraZeneca: Oms raccomanda di continuare vaccinazione, in corso ultime valutazioni

Astrazeneca annuncia il ritiro del suo vaccino

8 maggio 2024: nella giornata di ieri Astrazeneca ha fatto il grande annuncio, ripreso dai media di tutto il mondo, relativo alla sua decisione di ritirare il suo vaccino contro il Covid-19. Il ritiro è iniziato ieri.

Motivo: “il surplus dei vaccini aggiornati disponibili” dall’esplosione della pandemia, stando a quanto riportato dall’agenzia Reuters.

Il colosso farmaceutico ha dunque spiegato la decisione con la presenza di diversi vaccini e con il conseguente calo della domanda per i vaccini di sua produzione Vaxzevria che, a questo punto, non saranno più distribuiti né prodotti.

Dopo più di tre miliardi di dosi, come ha ricordato un articolo della BBC, Astrazeneca ha deciso di dire stop.

Quel vaccino era stato sviluppato in tempi record da alcuni scienziati dell’Università di Oxford, nell’arco di 10 mesi circa, invece di quei 10 anni di norma necessari.

L’obiettivo degli scienziati era chiaro: salvare il mondo dal rischio di una catastrofe umanitaria esploso con l’avvento della pandemia Covid-19 nel marzo del 2020; salvare dunque il numero più alto possibile di vite e, allo stesso tempo, consentire la riapertura del mondo dalla fase di lockdown e di misure stay home che diversi governi erano stati costretti a lanciare nel disperato tentativo di arginare i contagi.

La BBC ha ricordato che, a fronte delle milioni di vite salvate da Astrazeneca, il vaccino ha però provocato anche effetti indesiderati gravi, che il gigante anglo-svedese ha tra l’altro riconosciuto, per la precisione “rari trombi, a volte fatali”.

A commentare il contributo che Astrazeneca ha dato al mondo intero lo scienziato Giacomo Gorini che, lo scorso 1° maggio, aveva tra l’altro pubblicato su X ex Twitter un thread dedicato al vaccino a cui ha lavorato,  poi prodotto e distribuito dal gigante farmaceutico.

Oltre al thread, Gorini ha pubblicato oggi un altro post, successivo alla notizia del ritiro del vaccino da parte della società.

“Oggi che va in pensione un vaccino che ci è stato utile in tempi di emergenza, un retweet è d’obbligo. È giusto che si continui con mRNA, una tecnologia sicurissima ed efficace”.

Titolo AZN: nessun trauma da annuncio vaccino. E Morningstar dice buy

Tornando al trend delle azioni di AstraZeneca e a cosa fare, è di queste ultime ore la notizia dell’inclusione del titolo AZN  tra le 10 migliori azioni growth da acquistare nel lungo termine consigliate da Morningstar.

L’articolo ha ricordato in primis il trend positivo delle azioni growth,  in generale, nel corso del 2023, segnalando come il Morningstar US Growth Index abbia sovraperformato il Morningstar US Value Index di più di 26 punti percentuali pieni durante l’anno.

L’inizio di questo 2024 è stato invece meno fortunato per il settore, se si considera che lo stesso indice, dalla fine di marzo fino alla data dell’altroieri 7 maggio, è sceso di quasi il 6%.

Cosa fare in questo momento? Occhio al commento di Dave Sekera, strategist senior di mercato Usa di Morningstar , che da un lato ha ammesso che “all’interno del settore growth, le azioni che sono scambiate a sconto in modo significativo rispetto al fair value sono sempre più difficili da trovare”, ma che dall’altro lato ha presentato i 10 titoli growth che si distinguono per essere i più “ragionevolmente prezzati”, e che fanno parte della lista Morningstar’s Best Companies to Own.

Tra questi, a rispondere all’appello anche e proprio Astrazeneca AZN: tra l’altro, ha puntualizzato Morningstar, “l’unico colosso farmaceutico presente nella lista” che, secondo Damier Conover di Morningstar conta su “diversi prodotti chiave in via di sviluppo”, che presentano un potenziale di grande successo.

Conover ha aggiunto inoltre che, a suo avviso, i farmaci specializzati di Astrazeneca avranno “una incidenza maggiore sulle vendite del gruppo”, sostenendo “i margini di profitto, che sono attesi crescere nell’arco dei prossimi cinque anni” , a fronte di un titolo che, al momento, è scambiato a Wall Street nei pressi del valore atteso da Morningstar sul fair value, pari a $78.

Trimestrale conferma forti vendite prodotti AstraZeneca

Morningstar a parte, sono stati gli stessi conti annunciati dal gigante due settimane fa circa a confermare la solidità delle fondamenta di Astrazeneca.

Dalla trimestrale che si è riferita ai primi tre mesi del 2024, è emerso infatti che, nei primi tre mesi dell’anno, il fatturato globale è salito su base annua del 19% a $12,679 miliardi, sostenuto principalmente dalla crescita delle vendite dei prodotti, che è stata pari a +18% nel periodo.

Nello specifico, le vendite dei farmaci oncologici sono balzate del 26%, mentre quelle dei prodotti per la respirazione e per il sistema immunitario sono salite del 17%.

Ancora, le vendite dei medicinali per il trattamento delle patologie e dei disturbi cardiovascolari, renali e per il metabolismo sono aumentate del 23%. In rialzo anche le vendite dei prodotti per le malattie rare, salite del 16%.

Interpellato da Euronews, Keith Bowman, analista della divisione del mercato azionario presso Interactive Investor, ha colto l’occasione per rimarcare come come il gigante della borsa di Londra AstraZeneca abbia annunciato un “solido inizio del nuovo anno finanziario”.

Bowman ha fatto il punto della situazione, presentando le sfide che AstraZeneca è chiamata ad affrontare, rappresentate dai costi associati allo sviluppo e alla produzione di farmaci, così come dal calo delle vendite dei prodotti legati al Covid, così come da alcune acquisizioni, come quella recente della società canadese specializzata nel trattamento dei tumori Fusion, per un valore di $2,4 miliardi,  che “non sono senza rischi”, in un contesto in cui tra l’altro, per fare un esempio, le azioni GSK  presentano un dividend yield stimato del 3,7% circa, rispetto al 2,2% di AstraZeneca.

L’analista ha ricordato però anche anche che “le vendite dei trattamenti oncologici (di AstraZeneca) rimangono solide”, al punto da avere “generato 2/5 circa del fatturato complessivo” incassato dal gruppo in questo ultimo trimestre. Bowman ha menzionato altri elementi positivi, come il fatto che “i farmaci di Astra continuino a essere approvati, le vendite sono diversificate a livello geografico, crescendo tra l’altro in Cina”.

Per ora, dunque, ha sentenziato l’esperto, considerando il momentum favorevole sia per le vendite di lungo termine che degli utili, “l’opinione del consensus continua a puntare verso il buy”.

Che le vendite del vaccino Covid fossero destinate a scendere era stato messo in conto già da un po’ dagli esperti di Wall Street e non solo. Detto questo, considerata la portata della notizia, il titolo ha dato una indubbia prova di forza.

In Italia arriva l’annuncio del Codacons

In Italia la questione del vaccino di AstraZeneca è particolarmente dibattuta in queste ore, non solo per la decisione del colosso di dire basta al suo vaccino, ma anche per l’annuncio arrivato proprio oggi dal Codacons: proprio “nel giorno in cui Astrazeneca comunica il ritiro mondiale del suo vaccino contro il Covid-19 e il ritiro delle autorizzazioni all’immissione in commercio del Vaxzevria in Europa – si legge nel comunicato dell’associazione dei consumatori–   il Codacons rende nota una nuova vittoria in tema di danni da vaccinazione anti-Covid, ottenuta per conto di un cittadino che si è visto oggi riconoscere un importante risarcimento per le gravi reazioni avverse subite a seguito della somministrazione del vaccino Astrazeneca”.

Il Codacons, con il comunicato che porta la data di ieri, mercoledì 8 maggio 2024, ha informato che “la Asl 3 di Genova e la Commissione Medica Ospedaliera di La Spezia hanno infatti dato il via libera ad un cospicuo indennizzo in favore di un cittadino genovese che nel 2021 si era sottoposto alla vaccinazione Astrazeneca anti-Covid, riportando da subito reazioni avverse gravi. Nello specifico F.E.P (queste le iniziali del cittadino di 37 anni residente a Genova) in data 26.3.2021 si sottoponeva alla prima dose del vaccino AstraZeneca – ricostruisce il Codacons che ha seguito legalmente la vicenda).

“Dopo due settimane dall’iniezione – ricorda l’associazione – compare un ematoma all’emitorace sinistro, e la situazione peggiora dopo la seconda dose di vaccino, avvenuta in data 10.6.2021, quando nota macchie rosse sulle caviglie ed ematomi sui glutei. Recatosi al pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Genova, viene ricoverato e gli esami medici riscontrano una piastrinopenia immunomediata (Itp), malattia caratterizzata dalla drastica riduzione del numero di piastrine circolanti a causa della loro distruzione e della soppressione della produzione. E ancora in data 26.11.2021 viene diagnosticata ‘l’occlusione completa della vena basilica a destra nel suo tratto omerale da tvs e occlusione completa della vena cefalica nel tratto di avambraccio da tvs’. Patologie che, oltre al ricovero in ospedale e controlli medici frequenti, obbligheranno il cittadino a sottoporsi a cure e terapie specifiche a base di cortisonici”.

“F.E.P si rivolge allora al Codacons per ottenere assistenza legale, con l’associazione che avvia l’iter volto all’ottenimento del risarcimento da danno da vaccinazione previsto dalla legge 210/92. Il Dipartimento Militare di medicinale legale di La Spezia, territorialmente competente, su richiesta della Asl 3 ha acquisito la documentazione e, dopo aver sottoposto il cittadino ad un accertamento sanitario, ha ora sancito il nesso causale tra la vaccinazione e l’insorgenza delle patologie denunciate, scrivendo nel verbale che ‘Il manifestarsi della piastrinopenia immunomediata (Itp) cronica che ha colpito il signor F.E.P. a distanza di pochi giorni dalla prima procedura vaccinale con vaccino Astrazeneca per Covid-19 costituisce certamente una reazione avversa grave (risposta nociva e non intenzionale a una vaccinazione per la quale è possibile stabilire una relazione causale o concausale con la vaccinazione stessa) potenzialmente innescata dalla procedura stessa, in soggetto fino ad allora sano”.

“La Asl 3 di Genova e la Commissione Medica Ospedaliera di La Spezia, grazie alla battaglia avviata dal Codacons, hanno così dato il via libera al risarcimento spettante al cittadino per danno da vaccinazione, considerata la ‘menomazione permanente dell’integrità psicofisica’, con un indennizzo vitalizio sottoforma di assegno bimestrale di importo pari, secondo le ultime tabelle ministeriali, a 1740,77 euro”.