Asta BTP: collocati 6,75 mld€, occhio ai rendimenti 3 e 7 anni

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Asta Btp sotto la lente, con i rendimenti a 3 e 7 anni in flessione. Il Tesoro ha annunciato di avere collocato una nuova tranche di titoli di Stato a medio lungo termine. L’ammontare complessivo è stato pari a 6,75 miliardi di euro, il massimo del range offerto (5,75-6,75 miliardi). Nel dettaglio, si tratta di:
BTP a 3 anni
BTP a 7 anni
BTP a 30 anni.
Vediamo ora le principali caratteristriche delle tre emissioni, assegnate all’indomani dell’asta BOT.
Nel complesso, per tutti i titoli emessi oggi, la domanda è rimasta elevata, con un rapporto tra richieste e importi offerti nel range tra 1,48 e 1,63 volte. I rendimenti dei titoli a tre e sette anni hanno registrato un calo significativo rispetto alle emissioni di maggio, riflettendo l’andamento dei tassi di interesse nel mercato secondario, in uno scenario in cui la Bce continua a tagliare i tassi (nella riunione della scorsa settimana ha annunciato il quarto taglio del 2025).
BTP 2,65% a 3 anni
Ecco le principali caratteristiche relative ai BTP triennali:
- Codice ISIN: IT0005641029
- Tranche: 7a
- Data di emissione: 17 marzo 2025
- Scadenza: 15 giugno 2028
- Rendimento lordo: 2,24%
- Variazione rendimento: -17 punti base
- Data asta precedente: 13 maggio 2025
- Importo richiesto: 4,1 miliardi
- Importo assegnato: 2,5 miliardi
- Rapporto di copertura: 1,63
- Prezzo di aggiudicazione: 100,23
- Importo in circolazione: 15,94 miliardi.
BTP 3,25% a 7 anni
Ecco i dettagli sul BTP a 7 anni:
- Codice ISIN: IT0005647265
- Tranche: 4a
- Data di emissione: 25 aprile 2025
- Scadenza: 15 luglio 2032
- Rendimento lordo: 3,02%
- Variazione rendimento: -26 punti base
- Data asta precedente: 13 maggio 2025
- Importo richiesto: 3,0 miliardi
- Importo assegnato: 4,4 miliardi
- Rapporto di copertura: 1,48
- Prezzo di aggiudicazione: 101,57
- Importo in circolazione: 13,6 miliardi.
BTP 3,25% a 15 anni (scadenza 2054)
Infine, i dati salienti del BTP a 30 anni con scadenza nel 2054:
- Codice ISIN: IT0005611741
- Tranche: 7a
- Data di emissione: 17 settembre 2024
- Scadenza: 1° ottobre 2054
- Rendimento lordo: 4,26%
- Importo richiesto: 2,0 miliardi
- Importo assegnato: 1,25 miliardi
- Rapporto di copertura: 1,60
- Prezzo di aggiudicazione: 101,45
- Importo in circolazione: 14,75 miliardi.
Bond governativi, scenario ancora favorevole allo spread italiano: la view di Generali Asset Management
Una settimana fa è andata in scena la quarta riunione del 2025 della Banca Centrale europea (Bce) che ha annunciato un nuovo taglio del costo del denaro (il quarto del 2025, l’ottavo da quando è iniziato il ciclo di allentamento nel giugno 2024). Se il taglio di 25 punti base era scontato, la sorpresa è arrivata nel corso della conferenza stampa, quando la presidente Christine Lagarde ha dichiarato che la Bce si sta “avvicinando alla fine di un ciclo di politica monetaria che stava rispondendo a shock concatenati”. Un ulteriore taglio potrebbe avvenire solo entro settembre, in occasione del prossimo aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche. La reazione del mercato è stata negativa, con tassi più elevati, in particolare nella parte corta delle curve dei rendimenti.
“I rendimenti Bund tedeschi hanno chiuso la settimana a 2,56% (+5 punti base), la differenza tra 2 e 30 anni in Germania si è ridotta a 112 punti base (-8 punti base)”, ricorda Massimo Spagnol, fixed income portfolio manager di Generali Asset Management che poi si sofferma sullo spread BTP/Bund a 10 anni che si è ulteriormente ridotto a 92 punti base (-5 punti base).
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“Il mercato prezza un taglio della Bce durante l’ultimo trimestre dell’anno”, afferma l’esperto che mantiene “una view moderatamente positiva sui rendimenti dei Bund sopra il livello di 2,6%; d’altra parte, data l’incertezza economica e la pressione sui segmenti più lunghi delle curve dei rendimenti globali, sarà difficile vederli sotto il 2,4% nel prossimo futuro”. Secondo Massimo Spagnol, lo scenario attuale è ancora favorevole allo spread italiano, che continua a muoversi sotto i 100 punti base e potrebbe consolidarsi ulteriormente nelle prossime settimane, a condizione che non si verifichino fasi di risk-off o picchi di volatilità dovuti a notizie internazionali o geopolitiche.