Notizie Notizie Italia Tim-Poste, in Borsa più valore per 1,5-2 miliardi. Labriola: “Fondi alla finestra”

Tim-Poste, in Borsa più valore per 1,5-2 miliardi. Labriola: “Fondi alla finestra”

12 Giugno 2025 10:35

Il sodalizio Telecom-Poste vale per ora 1,5-2 miliardi di capitalizzazione in più, ma questo valore, spiega l’amministratore delegato dell’Incumbent Pietro Labriola è destinato a crescere. Tanto che, aggiunge, i fondi hanno messo gli occhi sul gruppo. Molte le sinergie potenziali all’orizzonte: dall’energy al mobile. In arrivo anche nuovi possibili manager tra cui i ritorno di Piergiorgio Peluso come cfo di Tim Enterprise.

Il valore generato

Il ceo Pietro Labriola ha ricordato che dalla notizia dell’ingresso del gruppo guidato da Matteo Del Fante in Tim, fino a diventare il primo azionista con una quota del 24,81% del capitale, il titolo della società di telecomunicazioni è passato da 29 a 39 centesimi. “Una sinergia gigantesca e un grande punto di partenza che vale tra 1,5 e 2 miliardi di capitalizzazione”, ha precisato Labriola.

“Tim era data per morta prima dell’investimento di Poste e ora i due gruppi sono al lavoro per creare altro valore dall’operazione con la strategia che sarà chiara nella seconda parte dell’anno”. Quanto alle azioni di risparmio, l’ad ha riconosciuto che la struttura del capitale di Tim “non è al momento la più efficiente” (Banca Akros ricorda che ci sono circa 15 miliardi di azioni ordinarie e circa 6 miliardi di azioni di risparmio) e che “qualsiasi operazione relativa alla conversione delle azioni di risparmio in azioni ordinarie deve essere favorevole al mercato e nei tempi giusti”.

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Dal mobile, alle assicurazioni

“Siamo tornati a essere un’azienda normale, quindi non c’è fretta: le cose vanno fatte con calma e con intelligenza”, ha aggiunto Labriola. I numeri e il nostro piano non sono cambiati, ma il giudizio lo dà il mercato: “un anno fa eravamo dati per morti, oggi siamo sotto osservazione dai principali fondi di investimento”, ha detto l’ad.

Tra i prossimi step, è in programma il passaggio di PosteMobile sulla rete Tim, ma le le sinergie potenziali sono enormi e vanno dal settore dei pagamenti a quello assicurativo, fino ai servizi finanziari ed energetici.
D’altra parte, sarà la rete a fare la differenza. Poste Italiane ha 13 mila uffici e 49 mila punti vendita di partner commerciali e Tim ha 4.100 negozi.
Reti che saranno a servizio del settore assicurativo, per esempio, dove i due soggetti operano con Tim MyBroker e Poste Assicura.
Poi c’è il mondo energy: Poste ha una sua offerta luce e gas che ha raggiunto 800 mila clienti. E il credito al consumo dove Poste ha partnership come Findomestic e Compass.

Il futuro con nuovi manager  e il risiko

Sinergie che arriveranno dopo il via libera dell’Antitrust, che dovrà dare l’ok all’acquisto del 24,81% di Tim da parte di Poste. L’attesa è che l’Authority si pronunci entro l’assemblea di Tim convocata per il 24 giugno, che, salvo sorprese, non dovrebbe però prevedere l’ingresso di rappresentati di Poste nel consiglio di amministrazione della società tlc. Il termine per integrare l’ordine del giorno dell’assemblea e ampliare il numero dei consiglieri è scaduto il 3 giugno. Ma ciò non esclude che in un prossimo futuro Poste si farà spazio. Sul consolidamento, nessuna novità. ”L’Europa sta andando in quella direzione. Noi abbiamo sempre auspicato un qualcosa che razionalizzi il mercato. Ed è nell’interesse anche del sistema paese”, ha chiosato Labriola.
“Nessuno è alla ricerca di carità” e quindi “di sussidi pubblici”, ma il settore delle tlc in Italia deve essere messo “in condizione di lavorare con regole più eque”.
“Occorre – ha aggiunto – ampliare il target di riferimento verso il quale veicolare i problemi del nostro settore, poi coinvolgere le istituzioni” ha aggiunto, sottolineando che è bene “ricordare quanti italiani usano le nostre reti e quante aziende sviluppano le attività per le nostre infrastrutture, quante tasse paghiamo e quanti sono i lavoratori legati al settore, paragonando questi numeri con quelli delle aziende che non pagano le tasse in Italia”.
A livello manageriale la stampa parla oggi di alcuni nuovi manager in arrivo, in particolare per Tim Enterprise. L’articolo menziona che il nuovo cfo potrebbe essere Piergiorgio Peluso, ex cfo di Tim e attuale cfo di Autostrade per l’Italia.

Focus sul titolo e view degli analisti

Il titolo ha aperto oggi la seduta a -0,44% a 0,39 euro. Da inizio anno l’azione ha guadagnato quasi il 56%, posizionandosi tra i migliori del Ftse Mib grazie a un forte recupero messo a segno a partire dal mese di aprile in poi.

Quanto alla view degli analisti, il consensus raccolto da Bloomberg indica per Tim il 63,2% di giudizi Buy e il 26,3% Hold, mentre il 10,5% è posizionato sul Sell. In media, sempre il consensus raccolto da Bloomberg, fissa per il gruppo tlc un prezzo obiettivo a 0,4 euro con potenziale upside del 2,6% circa.