Tar gela Bpm. Orcel avvisa Roma: “Su Ops chiarezza o salta tutto”. Idee molto chiare su Commerz

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“Chiarezza o ci ritiriamo”. Andrea Orcel non poteva essere più esplicito. L’invito del numero uno di Unicredit è chiaramente rivolo a Roma e al nodo golden power da sciogliere in tempi relativamente brevi altrimenti l’Ops su Bpm ha un destino segnato, in negativo.
Intanto il Tar del Lazio stamattina si è espresso respingendo la richiesta di Banco Bpm di sospendere l’offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit sull’istituto di Piazza Meda. Bpm aveva fatto ricorso contro la decisione della Consob di sospendere per 30 giorni l’Ops.
Orcel pronto (a parole) a passo indietro su Bpm
Il banchiere romano ha detto chiaramente che “se non ci sarà chiarezza sul Golden Power da parte del governo” Unicredit sarà costretta a tirarsi indietro, stimando una possibilità di proseguire nell’Ops del 20% o meno.
Davanti a una platea di investitori riuniti a Berlino per la Goldman Sachs European Financial Conference 2025, Orcel ha di fatto ribadito quanto già comunicato. “Crediamo di essere d’accordo sul contenuto – ha specificato – ma stiamo cercando di avere un dialogo per chiarire e avere ancora il tempo di presentare l’offerta. Se la definizione dei contorni del Golden Power non è chiara e non è corretta, allora la probabilità che corriamo questo rischio è zero, quindi ci ritireremo”.
Parole che lasciano aperta una finestra di dialogo con Roma, ma tendono a far capire che l’unica soluzione al momento è quella di un allentamento delle prescrizioni imposte dal Mef. Ad esempio, sul rapporto tra depositi e prestiti il banchiere ha osservato che in caso di crollo dell’economia i depositi aumentano e i prestiti calano, “allora cosa faccio?». Ancora una volta una questione di definizione, non di contenuto.
Nodo Russia
Sulla questione Russia invece il ceo di Unicredit non vede chiarezza sui rischi che la sua banca può correre in quanto una volta conclusa la transazione ci sarebbe comunque il rischio di una penale di 20 miliardi e “questo è un rischio che nessun azionista dovrebbe chiedermi di correre”. “Se mi viene detto di cessare le attività in Russia noi abbiamo, di fatto, cessato tutte le nostre attività di prestito in Russia dal 2022. Abbiamo 800-900 milioni di prestiti rimasti e si stanno esaurendo”.
Nel frattempo ieri, la Commissione Ue ha comunicato di aver richiesto ulteriori informazioni sulla possibile applicazione della normativa sul Golden Power in relazione alle possibili acquisizioni bancarie che avvengono in Italia e sta valutando la risposta dell’Italia.
Su Germania idee chiare: “Oggi titolo Commerz sopravvalutato”
Rimane caldo anche il fronte tedesco con Piazza Gae Aulenti che non vuole mollare la presa su Commerzbank anche se le parole del nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz hanno fatto capire che la strada sarà molto in salita.
Orcel non fa una piega e si attende il via libera per salire al 30% della banca tedesca entro la fine di questo mese. Inoltre non manca di sottolineare, in un’intervista concessa alla Cnbc, che il valore ad oggi è “molto oltre i fondamentali”. In sei mesi le azioni sono salite da 15 a 27,5 euro, ma la banca tedesca “è rimasta la stessa”, argomenta il banchiere rimarcando anche come i numeri del primo trimestre di quest’anno di Commerz siano stati “deludenti”. “A questo livello, non vediamo valore per i nostri azionisti”, spegnendo quindi l’ipotesi di un’offerta ostile.
UniCredit nei prossimi mesi sarà chiamata a decidere se consolidare le posizioni in derivati (18,5%) e acquisire così una partecipazione in Commerz con diritti di voto portandosi a ridosso della soglia d’Opa che in Germania è al 30%.
Orcel e la giravolta di Berlino
L’intenzione è avere un “dialogo costruttivo” con il nuovo esecutivo. Orcel è molto critico sul fatto che i governi in Europa non stiano favorendo l’Unione bancaria e i top management delle banche fanno lobby nei governi per bloccare con interventi politici le Opa non gradite “quando invece dovrebbero fare gli interessi dei clienti, dell’economia del Paese, degli azionisti”.
Non è mancato un accenno alla giravolta di Berlino. “Siamo stati in costante contatto con l’allora dirigenza della Commerzbank, che era favorevole alla nostra mossa. Ancora non capisco questa storia dell’opacità, dell’ostilità o di qualsiasi altra cosa, perché se mi vendi qualcosa e poi ti giri e dici che è opaco e ostile, non capisco”, ha detto Orcel in riferimento a quando ha acquisito la quota dal ministero delle Finanze tedesco (4,49%) lo scorso autunno.