Notizie Notizie Italia Spread Btp-Bund: gap ‘reale’ con Berlino è già ben sotto 90. Meloni straccia Macron (sul biennale)

Spread Btp-Bund: gap ‘reale’ con Berlino è già ben sotto 90. Meloni straccia Macron (sul biennale)

10 Giugno 2025 09:46

Nuovo traguardo per lo spread Btp-Bund che ieri ha agganciato quota 90 punti base

. Ma nel giro di poche settimane il valore potrebbe diventare ben più basso in virtù dell’imminente aggiornamento delle scadenze del titolo decennale tedesco su cui si basa il confronto tra Italia e Germania.

Spread sotto 90 solo in due occasioni

Il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi ha chiuso ieri a quota 92,3 punti, sui nuovi minimi a oltre 4 anni e stamattina ha riaperto a ridosso di quota 92 pb con il rendimento del decennale italiano in area 3,48% rispetto al 2,55% di quello tedesco. Nella mattinata di ieri lo spread si era spinto fino a un minimo a 90 punti base, livello chiave che negli ultimi tre lustri solo due volte ha violato – per brevi periodi – al ribasso. Negli ultimi 15 anni lo spread si è spinto sotto i 90 pb solo il 21 febbraio 2021 sull’onda lunga della nascita del Governo Draghi e il 13 marzo 2018 durante il governo Gentiloni. Appare invece un lontano ricordo il picco a 570 punti dell’autunno del 2011 che provocò la caduta del governo Berlusconi e l’arrivo del ‘tecnico’ Mario Monti per rimettere in sesto i conti dell’Italia.

Spread ‘reale’ già più basso di quello ufficiale

Come noto, lo spread BTP-Bund rappresenta la differenza di rendimento tra i Buoni del Tesoro Poliennali italiani (Btp) e i Bund tedeschi a 10 anni, con questi ultimi che sono considerati i titoli di Stato europei di riferimento, essendo la Germania la nazione economicamente e finanziariamente più stabile.

Tale confronto si basa in teoria su titoli di Stato di durata uguale di Btp e Bund. Ma i titoli presi a riferimento in questo momento non sono esattamente della stessa scadenza. Come ricorda oggi Il Sole24 Ore, attualmente il confronto avviene tra un Bund che scade a febbraio 2035 con un Btp che invece matura ad agosto 2035, cioè sei mesi dopo e quindi esprime un rendimento più elevato. Il 2 luglio è prevista l’emissione da parte di Berlino di un Bund con scadenza ad agosto 2035 che permetterà un confronto alla pari e pertanto il differenziale più veritiero in questo momento dovrebbe attestarsi in area 83.

Spazio per ulteriore discesa, la view degli strategist

Tra le grandi case d’affari c’è ottimismo che la fase di restringimento dello spread continui. Barclays e Goldman Sachs recentemente hanno dato valutazioni positive sui Btp. Barclays ha indicato la possibilità di una discesa dello spread fino a 70 punti base, mentre Goldman ha posto l’accento sul fatto che tutti gli episodi che hanno portato a un allargamento degli spread negli ultimi 10 anni sono stati causati da instabilità politica e tale rischio attualmente sembra basso in Italia. Il governo Meloni risulta l’unico esecutivo italiano degli ultimi 20 anni ad aver guadagnato in popolarità nei 30 mesi successivi al suo insediamento. “Prevediamo che questa condizione si manterrà almeno fino al prossimo anno, data l’assenza di catalizzatori politici rilevanti”, rimarca la casa d’affari Usa.

Anche Neuberger Berman si aspetta che i titoli italiani continuino a sovraperformare e indica un target a 80 pb; in generale rimarca come tutto il contesto per i Paesi periferici risulta più favorevole con deficit sotto controllo abbinati a una crescita più elevata rispetto a molte nazioni ‘core’.

La giravolta dell’Italia, i motivi della sovraperformance

Due anni e mezzo fa quando il governo Meloni si insediò il timore diffuso era che l’esecutivo di centro-destra non rispettasse i paletti di Bruxelles incrinando i conti del paese. Al contrario, sotto la regia del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti il deficit dell’Italia è progressivamente sceso facendo meglio delle previsioni nel 2024 (3,4%) e il linea per un ritorno sotto il 3% entro il 2026. Parallelamente l’Italia lo scorso anno è stato il primo paese a tornare in avanzo primario post covid. “Pochi Paesi mostrano una trasformazione più netta dell’Italia. A lungo associata a politica caotica, crescita anemica, politiche spendaccione e titoli volatili, la nazione si è reinventata come una sorta di beniamina del mercato”, recita oggi un articolo di Bloomberg dedicato ai paesi della periferia Ue.

Negli ultimi due mesi prima S&P (rialzo del rating) poi Moody’s (miglioramento dell’outlook) hanno comprovato i miglioramenti dell’Italia protagonista di un rientro del deficit migliore del previsto abbinato a un contesto politico stabile e un sistema bancario solido.

Sorpasso a Parigi

Intanto a mostrare il fiato corto è la Francia. Il rendimento del decennale francese viaggia in area 3,23%, ha superato quello della Spagna ed è insidiato a meno di 2 punti base dalla Grecia.

Va ricordato che ad oggi il rendimento più alto tra quelli dei paesi dell’area euro rimane dell’Italia, che però nell’ultimo anno ha ricucito le distanze da tutti gli altri paesi in termini di spread, anche se sulla scadenza a due anni la classifica dello spread cambia e Roma da circa un mese presenta rendimenti più bassi di circa 7 punti base di quelli degli analoghi titoli francesi (2,06% rispetto a 2,13%).

Settimana scorsa, il Tesoro ha collocato un nuovo Btp quinquennale con richieste per 120 miliardi, dieci volte il quantitativo allocato (12 miliardi).