Apple rimossa dalla ‘conviction buy list’ di Goldman Sachs
Partenza sottotono a Wall Street per le azioni Apple, dopo che Goldman Sachs ha rimosso la società di Cupertino dalla sua ‘conviction buy list’. L’azienda guidata da Tim Cook si trova a fronteggiare alcuni ostacoli, tra cui il rallentamento della domanda di iPhone e le difficoltà nel mercato cinese. Fattori che stanno parzialmente frenando il titolo, anche a causa di una strategia non ben definita per cavalcare il trend dell’intelligenza artificiale (AI). Goldman ribadisce comunque il rating Buy e alza il target price.
Apple esclusa dalla ‘conviction buy list’ di Goldman
Gli analisti di Goldman Sachs hanno rimosso Apple dalla ‘conviction buy list’, la lista delle 20-25 società statunitensi che secondo la banca americana possono generare rendimenti significativamente superiori a quelli del mercato.
Nell’ambito della revisione, dall’elenco sono stati rimossi anche Merck e Vertex Pharmaceuticals, mentre Amgen, Monday.com e Vulcan Materials sono entrate a farne parte. Nella lista sono incluse altre big di Wall Street come Nvidia e Amazon.
Apple è stata rimossa dopo 274 giorni di militanza, nel corso dei quali ha registrato una sottoperformance del 21% rispetto all’indice S&P 500. A febbraio, il titolo di Cupertino ha perso l’1,9%, a fronte del +5,2% del benchmark.
Goldman conferma Buy su Apple e alza prezzo obiettivo
L’inclusione o la rimozione nella lista non implica necessariamente un cambiamento nel rating del titolo. Per quanto riguarda Apple, Goldman ha mantenuto una raccomandazione d’acquisto, aumentando persino il target price da 223 a 232 dollari.
Questo perché “l’attenzione del mercato su una crescita più lenta dei ricavi dei prodotti maschera la forza dell’ecosistema Apple e la durata e la visibilità dei ricavi associati”. Per gli analisti, “la crescita della base installata, i nuovi servizi e l’innovazione dei prodotti possono più che compensare gli ostacoli ciclici legati ai ricavi dei prodotti, come un momentaneo calo della domanda di iPhone a causa di un ciclo di sostituzione più lungo e una minore richiesta di PC e tablet”.
Secondo il consensus di Bloomberg, il titolo Apple conta 33 Buy, 17 Hold e 7 Sell, con un prezzo obiettivo medio di 200,35 dollari, a fronte della chiusura di ieri a 180,75 dollari.
Gli ostacoli dell’ultimo periodo
Negli ultimi tempi Apple si è trovata ad affrontare una serie di venti contrari. In seguito alla trimestrale, il titolo ha scontato soprattutto la debolezza delle vendite in Cina, con un calo del 13% nei tre mesi terminati a dicembre. Il produttore di iPhone ha anche implementato sconti per spingere la domanda nel Paese, un segnale di debolezza non apprezzato dal mercato, preoccupato per le restrizioni legate alle tensioni geopolitiche e per la concorrenza dei produttori locali, come Huawei.
Nei giorni scorsi, la Casa di Cupertino ha anche abbandonato il progetto per sviluppare un’auto elettrica proprietaria, riconvertendo centinaia di risorse sull’intelligenza artificiale. Proprio la mancanza di un piano definito per sfruttare l’AI ha contribuito al clima non troppo ottimistico che circonda il titolo, quindi questa mossa potrebbe avere risvolti positivi.
L’azienda guidata da Tim Cook appare in ritardo rispetto alle altre big tecnologiche e forse anche per questo l’Ad ha annunciato l’apertura di “nuovi orizzonti” sul fronte dell’AI generativa nel 2024.
Apple in borsa
Le azioni Apple hanno aperto la seduta odierna in flessione dello 0,5%, portando il calo da inizio anno a oltre 6 punti percentuali, a fronte del +7,4% del Nasdaq e del +6,8% dell’S&P 500.
L’azienda di Cupertino ha finora sottoperformato le altre società appartenenti all’élite dei Magnifici 7. Apple rimane comunque la seconda azienda tecnologica al mondo per capitalizzazione, con una market cap di 2.791 miliardi di dollari, dietro solo a Microsoft ($3.073 miliardi).