Alert sul petrolio: prezzo WTI torna sotto i 60 dollari

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Le preoccupazioni sulla crescita globale abbattono il petrolio tornato a scendere sotto i 60 dollari al barile. Il Wti con consegna a giugno è scambiato a 59,66 dollari al barile con una flessione dell’1,26% mentre il Brent, sempre con consegna a giugno, passa di mano a 63,50 dollari con una riduzione dell’1,17%. Il timore risiede nelle aspettative su una economia in rallentamento, anche e soprattutto a causa dei dazi, che si rifletterà sulla domanda di oro nero e a cascata sulle strategie di investimento delle major. Non a caso oggi Eni e Saipem sono in calo a Piazza Affari.
La crescita in stallo e il rapporto Api
La combinazione di un’offerta in crescita e di una domanda stagnante potrebbe portare a un surplus significativo nel mercato petrolifero, esercitando ulteriore pressione sui prezzi. Ecco perché si guarda a oggi quando usciranno i dati sulla crescita di Germania, Francia e Italia i quali, secondo le previsioni di Bloomberg, sono attesi in rallentamento ad Aprile, anche se qualche pressione al rialzo potrebbe giungere dall’effetto confronto positivo legato alle festività pasquali che, lo scorso anno, ricadevano nel mese di marzo. La previsione è che l’economia in Francia e Italia, migliorerà leggermente nel primo trimestre, mentre Germania dovrebbe restare in stallo e così pure l’area euro. Gli esperti si aspettano invece un peggioramento nella seconda parte dell’anno, per effetto dei dazi.
Infine venerdì usciranno i dati sui prezzi al consumo in Eurozona, che ad aprile sono previsti in calo dal 2,2% annuale al 2% per l’inflazione generale e in lieve rialzo, dal 2,4% al 2,5% per quella core, la quale dovrebbe risentire degli effetti di calendario sulla Pasqua. Il Regno Unito pubblicherà anche i dati sui prezzi delle case. Tuttavia è il dato del Pil Usa quello più atteso.
A pesare sui prezzi odierni è anche un rapporto ribassista sulle scorte dell’American Petroleum Institute (API). I dati pubblicati durante la notte dall’API mostrano che le scorte di greggio statunitensi sono aumentate di 3,8 milioni di barili nell’ultima settimana, in contrasto con il calo di 0,8 milioni di barili previsto dal mercato. Le scorte di greggio Cushing sono aumentate di 674.000 barili. Per quanto riguarda i prodotti raffinati, l’API stima che le scorte di benzina siano diminuite di 3,1 milioni di barili, mentre le scorte di distillati sono diminuite di 2,5 milioni di barili
Le conseguenze del mini petrolio
Un petrolio a questi livelli avrà un impatto sull’utile per azione delle compagnie petrolifere. In particolare, le major inizieranno a tagliare gli investimenti per mettersi al riparo dagli effetti di una riduzione del business. Non è un caso che Eni abbia deciso, già con la presentazione dei conti trimestrali, un taglio cautelativo di spese e investimenti per circa 2 miliardi. Non sarà la sola e anzi, dai colossi Usa total oil si attende una revisione ben più grande dei piani. A catena, una riduzione degli investimenti avrà conseguenze sulla filiera e su tutti gli operatori che sono a servizio di questo mercato. Di contro, il calo del prezzo del petrolio, dovuto alle aspettative di rallentamento dell’economia mondiale, aiuterà tutti i paesi emergenti che dipendono dalle importazioni di petrolio.
Le mosse di Opec e Opec+
Da monitorare saranno le prossime mosse di Opec+ e Opec. Quest’ultima immetterà a maggio, giugno e luglio 14 milioni di barili aggiuntivi rispetto a quanto annunciato in precedenza. Nonostante la recente debolezza del mercato petrolifero, la domanda di greggio mediorientale sembra inoltre rimanere stabile, con il mercato che prevede che l’Arabia Saudita (grruppo Opec) aumenterà il prezzo ufficiale di vendita di circa 0,3 dollari Usa/barile per gli acquirenti asiatici per le consegne di giugno. Uno scenario incerto in cui qualcosa dovrà accadere per evitare l’ipotesi estrema tratteggiata da Goldman Sachs secondo cui il Brent potrebbe potenzialmente scendere sotto i 40 dollari al barile a causa dell’acuirsi della guerra commerciale e dell’aumento delle forniture.