Notizie Notizie Mondo AI: quali sono le prossime “Nvidia” secondo ARK Invest

AI: quali sono le prossime “Nvidia” secondo ARK Invest

11 Luglio 2024 09:57

Dopo l’euforia degli ultimi due anni sui titoli dei produttori di chip, è tempo che gli investitori comincino a guardare oltre, verso quelle aziende che sfruttano l’intelligenza artificiale (AI) per fornire vantaggi concreti in termini di produttività.  È quanto afferma Rahul Bhushan di ARK Invest Europe, che – citando una recente nota di Sequoia Capital – sottolinea come il boom dell’infrastruttura AI ha senso solo in vista dei benefici che applicazioni e software porteranno agli utenti finali.

ARK Invest Europe: come sbloccare il pieno potenziale dell’AI

Recentemente, Sequoia Capital ha pubblicato una nota in cui evidenzia un gap significativo tra le aspettative di ricavi implicite nell’attuale boom delle infrastrutture AI e l’effettiva crescita dei ricavi nell’ecosistema AI. L’ascesa di Nvidia nel gotha delle aziende più capitalizzate al mondo solleva interrogativi su questo divario, stimato dalla società di venture capital in 600 miliardi di dollari.

Secondo l’analisi di Sequoia, la carenza di GPU si è attenuata e i ricavi di Nvidia sono dovuti all’accumulo di scorte da parte di player come Microsoft, che da sola ha rappresentato circa il 22% dei ricavi del quarto trimestre di Nvidia. “Sebbene i continui progressi di Nvidia possano sostenere la rapida ascesa del titolo, riteniamo che sia il momento di cominciare a mostrare cautela” sottolinea Bhushan di ARK Invest Europe.

Riteniamo che gli investitori dovrebbero gradualmente spostare l’attenzione verso le opportunità di software AI, per sbloccare il pieno potenziale del business di questa tecnologia.

Le società AI su cui puntare

La prossima opportunità di mercato per gli investitori risiede dunque nei software che consentono di ottenere la produttività dei lavoratori della conoscenza, dice l’analista secondo cui taliaziende di solito catturano circa il 10% del valore che creano per le imprese finali che acquistano le loro soluzioni; su questa base, prevediamo che il mercato delle soluzioni AI che aumentano la produttività sarà di almeno 13mila miliardi di dollari entro il 2030”.

Quella dei software AI è un’opportunità unica, di cui gli investitori possono beneficiare se diversificano la loro esposizione, anziché concentrarsi su una manciata di titoli che oggi monopolizzano l’attenzione, suggerisce l’analista di ARK Invest Europe. Con la riduzione dei tassi d’interesse, il vento contrario della politica monetaria dovrebbe trasformarsi rapidamente in un vento a favore.

Il problema è che in questo momento gli investitori si concentrano prevalentemente su società che si occupano di progettazione e produzione di chip. Non essendo presenti nelle prime posizioni di indici come l’S&P500, sempre più concentrati, le aziende che si trovano più avanti nella catena di fornitura dell’AI non godono della stessa attenzione. Tuttavia, è proprio da questi nomi che ci aspettiamo i maggiori rendimenti, mano a mano che la tecnologia raggiungerà la fase di picco della propria crescita nei prossimi anni. Con l’evoluzione dell’ecosistema, i ritorni sugli investimenti dipenderanno sempre più dai progressi del software, che dovranno sbloccare la crescita della domanda degli utenti finali.

L’analista poi si sofferma a indicare le aziende che esemplificano il modo in cui le applicazioni AI possono portare a sostanziali ritorni economici e progressi tecnologici.

Così troviamo Palantir, ad esempio, che la sfrutta per l’analisi avanzata dei dati, favorendo le decisioni strategiche in vari settori; poi Teradyne, specializzata invece nell’automazione, migliorando l’efficienza e la precisione della produzione. Ma anche Iridium, che integra l’intelligenza artificiale per migliorare le comunicazioni satellitari, garantendo una miglior connettività globale.

Infine, anche il mondo dei giochi e delle creazioni di contenuti 3D in tempo reale sarà impattato dall’AI, grazie ad aziende come Unity Software.

Molti di questi titoli che abbiamo individuato stanno investendo nella loro crescita. È assolutamente necessario, ma significa anche che hanno bisogno di un orizzonte temporale più lungo per accumulare valore. Per questo motivo sono stati particolarmente penalizzati in un mercato in cui il rapido aumento dei tassi d’interesse ha reso gli investitori più sensibili agli asset a lunga durata.