Notizie Notizie Italia Tragedia Genova, revoca concessione ad Autostrade. Bond Atlantia KO, crollo azioni fino a -45%

Tragedia Genova, revoca concessione ad Autostrade. Bond Atlantia KO, crollo azioni fino a -45%

Pubblicato 16 Agosto 2018 Aggiornato 16 Agosto 2018 16:25

Crollo ponte Morandi a Genova, bond e azioni di Atlantia sotto attacco: la pausa di Ferragosto non ha certo impedito ai mercati obbligazionari globali di prendere di mira le obbligazioni della holding che fa capo alla famiglia Benetton e che controlla Autostrade per l’Italia.  Le obbligazioni di Atlantia con scadenza luglio 2027 sono scivolate così, nella giornata di ieri, del 4,01% a 92,8 mentre il bond da 700 milioni con scadenza settembre 2029 ha perso il 4,3% a 91,79. Si tratta dei valori più bassi in assoluto della storia dei bond di Atlantia.

E oggi, con la riapertura di Piazza Affari a seguito della pausa del Ferragosto, il peggio paventato per le azioni accade: il titolo Atlantia non riesce a fare prezzo, con un calo teorico che in pre-apertura dei mercati è stato del 45% e che, alle 9.34 ora italiane, era del 23%. Il titolo Atlantia riesce poi a entrare nelle contrattazioni di Piazza Affari, con una perdita che conferma tutto il nervosismo degli operatori.

D’altronde, il susseguirsi di accuse contro Autostrade per l’Italia lanciate dal governo M5S-Lega è culminato in un annuncio bomba, arrivato per voce del presidente del Consiglio Giuseppe Conte:

“Avvieremo la procedura per la revoca (della concessione ad Autostrade) senza attendere le risultanze in sede penale”. Motivazione: “Non possiamo aspettare i tempi della giustizia“.

L’annuncio è giunto al termine di un Consiglio dei ministri straordinario che si è svolto nella prefettura di Genova, in cui hanno presenziato anche i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio e il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli.

Che per Autostrade – società controllata da Atlantia, che fa capo alla famiglia Benetton – il dado fosse stato già tratto lo avevano confermato le dichiarazioni infuocate arrivate da più parti dal governo M5S-Lega. Così il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, nonché vicepremier Di Maio, qualche ora prima dell’annuncio della revoca:

“I responsabili hanno un nome e cognome e sono Autostrade per l’Italia“.

“Se non sono capaci di gestire le nostre autostrade, lo farà lo Stato“, aveva tuonato il ministro dei Trasporti Toninelli.

Al termine del CdM lampo, il premier Conte ha anche presentato i provvedimenti che l’esecutivo ha deciso di prendere per ovviare alle prime misure di emergenza. Emanato un decreto ad hoc, il “Decreto Genova”, che prevede la nomina di un commissario straordinario per la ricostruzione, lo stanziamento immediato di 5 milioni di euro per la rimozione delle macerie, 12 mesi di stato di emergenza per Genova e una giornata di lutto nazionale, la cui data è ancora da definire.

“Abbiamo voluto riunire il Consiglio dei Ministri qui a Genova per attribuire a questa riunione un valore simbolico, erano collegati quasi tutti i ministri”, ha detto Conte in apertura, dando il via alla conferenza stampa successiva alla riunione del Consiglio dei ministri. Tragedie come quelle del Ponte Morandi sono “inaccettabili” e in una società moderna “non devono accadere. Questo governo farà di tutto affinché non si verifichino più”, ha aggiunto, per poi concentrare il suo discorso sull’attacco contro Autostrade per l’Italia, responsabile della gestione di quel tratto autostradale che si è trasformato nel palcoscenico di una tragedia immane.

Avvieremo la procedura per la revoca senza attendere le risultanze in sede penale. Il governo, nell’atto di disporre nuove concessioni sarà molto più rigoroso nella valutazione della clausole. Andremo a rivedere i contratti di servizio e a rendere più stringenti i vincoli”.

Dunque?

Dunque, in quella che secondo alcuni critici è già stata definita una purga ciò che l’esecutivo chiede, prima che la magistratura arrivi alle sue conclusioni, è l’azzeramento dei vertici e della concessione ad Autostrade. Il vicepremier Di Maio dichiara guerra all’intera famiglia Benetton e ai governi precedenti:

“Siccome per la prima volta c’è un governo in Italia che non ha preso soldi dai Benetton, analizzeremo i contratti e siamo pronti a revocare le concessioni e a dare multe fino a 150 milioni di euro”.

Non mancano altre dichiarazioni al vetriolo: “Autostrade per l’Italia è controllata da una finanziaria che ha sede in Lussemburgo. Questi neanche le tasse in Italia pagano. Se il ponte era pericolante, Autostrade per l’Italia ci doveva dire che bisognava chiuderlo”.

Il governo i colpevoli, dunque, li ha già trovati. I mercati lo sanno e l’emotività affossa le quotazioni della holding, che emette comunque una nota, con cui rinnova il suo impegno a tutelare i suoi azionisti e obbligazion8isti. Arriva anche un comunicato della famiglia Benetton, che tiene a precisare i miliardi di investimenti nella rete autostradale italiane effettuati negli ultimi anni.