Notizie Notizie Italia Tim alla resa dei conti: Gubitosi o Altavilla per il dopo Genish, governo fa muro su cessione Sparkle

Tim alla resa dei conti: Gubitosi o Altavilla per il dopo Genish, governo fa muro su cessione Sparkle

10 Settembre 2018 10:12

Amos Genish già oggi potrebbe ritrovarsi accerchiato in cda con anche i francesi di Vivendi che sarebbero propensi a scaricare il manager (scelto da loro). Nel cda odierno convocato per l’asta 5G difficilmente succederà qualcosa relativamente al cambio del top manager ma la situazione risulta sempre più bollente dopo che settimana scorsa i francesi si sono scagliati contro la nuova governance “fallimentare” voluta dal fondo Elliott definendo la discesa del titolo in Borsa “drammatica”. 

Il presidente Fulvio Conti dal Forum Ambrosetti di Cernobbio ha cercato di difendere nuovamente la posizione di Genish che però appare sempre più fragile. Un altro cda ci sarà il 24 settembre e i francesi potrebbero chiedere che nella prossima assemblea, che dovrebbe tenersi tra ottobre e novembre per la nomina dei revisori, si metta all’ordine del giorno anche la possibile revoca dell’attuale cda.

Il fondo di Paul Singer, avendo la maggioranza in cda, potrebbe accelerare il cambio alla guida di Tim. Tra i nomi più gettonati ci sono quelli di Luigi Gubitosi, già all’interno del board di Tim, così come Alfredo Altavilla, che recentemente ha lasciato Fca dopo la mancata nomina come ceo a seguito della scomparsa di Sergio Marchionne.

Elliott spinge soprattutto per un’accelerazione nei piani del gruppo, tra cui la vendita di una quota di Inwit e lo spin-off della rete.

A Piazza Affari oggi il titolo Tim sale del 2,4%. Negli ultimi 4 mesi e mezzo il crollo è stato del 40% circa rispetto ai massimi annui del 20 aprile scorso (0,88 euro).

Cessione Sparkle, arriva l’altolà del governo

Intanto si apre un nuovo fronte potenzialmente molto caldo che potrebbe portare allo scontro con il governo. “Non permetteremo che si venda Sparkle”. Con queste poche parole il vice premier e ministro dello sviluppo economico e ministro del lavoro e delle politiche sociali, Luigi Di Maio, ha acceso un altro focolaio in casa Tim proprio alla vigilia del delicato cda odierno. La società è considerata sensibile perché ha in pancia una rete di oltre 500 mila chilometri di cavi in fibra ottica, principalmente sottomarini.

Dalle colonne del Sole 24 ore il ministro è intervenuto per la prima volta sul progetto di vendita di Sparkle da cui la società di telecomunicazioni potrebbe ricavare tra 1,5 e 2 miliardi di euro. Parole che arrivano a meno di 24 ore di distanza da quelle pronunciate al Forum Ambrosetti di Cernobbio dal presidente di Tim, Fulvio Conti, che aveva annunciato l’inizio del processo di vendita di Sparkle.

Nei piani di Tim c’è anche la ripresa dell’iter di vendita di Persidera, mentre sulla rete si attende il via libera dell’AgCom al piano di societarizzazione, anticamera di un possibilie riassetto.