Notizie Notizie Italia Risiko banche e guaio Mps: governo sonda anche Bper per creare terzo polo bancario

Risiko banche e guaio Mps: governo sonda anche Bper per creare terzo polo bancario

17 Gennaio 2019 09:50

Niente nozze Carige-Mps, ma il governo vuole assolutamente trovare un partner per Mps. L’affondo della Bce sui crediti deteriorati, con la nuova raccomandazione che è di azzerare totalmente i 6,1 mld di euro in pancia a Mps entro 7 anni, non agevola certamente il compito.

 

Verso il terzo polo bancario

 

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni, ha caldeggiato l’ipotesi di creare i presupposti per la creazione di un terzo polo bancario che vada ad aggiungersi alle due big Intesa Sanpaolo e Unicredit. “Il concetto è avere una visione di sistema, affinché si possano creare dei player basati in Italia che poi possano anche crescere all’estero”, ha rimarcato ieri Buffagni che ha accantonato l’ipotesi di una fusione tra le due grandi malate, Mps e Carige.

Viste le difficoltà che stanno riemergendo per Mps, il governo sta sondando il terreno per vedere una soluzione. I nomi che da tempo circolano sono quelli di Ubi banca e Banco BPM. Quest’ultima per bocca del suo ceo Giuseppe Castagna ha detto che l’attuale contesto di mercato non permette di pensare a operazioni di M&A. Di contro UBI Banca, alle prese con l’intendo di rafforzare la redditività, deve fare i conti con l’ostilità dei soci bresciani e bergamaschi a un coinvolgimento nell’affaire Mps.

 

La terza possibile opzione è sulla via Emilia. Come riporta oggi il Corriere della Sera, che sta imbastendo il nuovo piano strategico e a differenza di Banco e UBI presenta un azionariato meno frammentato composto dalla compagnia guidata da Carlo Cimbri al 15% e dalla Fondazione Banco Sardegna.

 

Il governo potrebbe allettare le banche trasferendo tutti gli NPL di Mps alla bad bank Sga controllata al 100% dal Tesoro. Il nodo, sottolinea il quotidiano di via Solferino, è sicuramente il prezzo che non deve essere troppo alto per non farlo risultare un aiuto di Stato ma allo stesso tempo non troppo basso caricando Mps di troppe perdite. L’intento è contenere sotto i 2 miliardi la necessità di capitale di Mps.