Rubriche e analisi Ftse Mib, i titoli più scambiati nell’ultimo mese

Ftse Mib, i titoli più scambiati nell’ultimo mese

Pubblicato 5 Febbraio 2024 Aggiornato 27 Febbraio 2024 12:16

Tra le diverse metriche finanziarie che vengono spesso adoperate dagli investitori per ricavare informazioni utili per comprendere meglio l’andamento del mercato, una delle più utilizzate fa riferimento all’analisi volumetrica. Analizzare infatti i titoli azionari che in un determinato periodo sono stati protagonisti dei maggiori volumi di scambio permette di scovare società che sono sotto i riflettori degli operatori per qualche notizia particolare oppure perché hanno messo a segno un breakout rilevante sui prezzi.

Ma non solo, integrare l’analisi dei volumi permette anche di avere insight preziosi sul sentiment del mercato di riferimento e può contribuire a prendere decisioni più informate e di conseguenza adottare strategie di trading più efficaci.

In questo articolo andiamo proprio a vedere quali sono stati i titoli maggiormente scambiati nell’ultimo mese di negoziazione:

I volumi come strumento di conferma

I volumi rappresentano sostanzialmente il numero dei contratti che sono stati scambiati in un determinato periodo di tempo su un determinato asset azionario.

Come dicevamo in apertura dell’articolo, se su un titolo azionario abbiamo osservato dei volumi di scambi particolarmente elevati (e quindi ampiamente al di sopra della sua media storica) allora questo è un fattore che può suggerire che un gran numero di investitori stanno negoziando quel titolo, confermando così l’interesse e la partecipazione del mercato su quel particolare asset finanziario.

Inoltre, i volumi di scambio sono ampiamente utilizzati dagli investitori e dai trader come strumento di conferma.

In tal senso, l’analisi volumetrica può confermare o smentire una tendenza dei prezzi: se il prezzo di una società aumenta accompagnato da un solido aumento dei volumi di contrattazione allora ciò suggerisce una conferma della forza del trend e l’importanza del movimento in atto, mentre se al contrario se durante una fase di aumento delle quotazioni i volumi di scambio rimangono bassi allora potrebbe indicare una certa debolezza del movimento rialzista.

Collegato a questo, i volumi possono anche essere cruciali anche per confermare la rottura di livelli chiave di supporto o resistenza. Se infatti un titolo mette a segno un breakout rialzista o ribassista di un livello importante accompagnato da un incremento dei volumi di contrattazione, allora può indicare una maggiore validità della rottura stessa, e quindi una conferma che potrebbe esserci realmente un cambio di tendenza dei prezzi. Al contrario, se abbiamo una divergenza tra i movimenti di prezzo e i volumi (e quindi breakout accompagnato da un calo dei volumi durante un movimento dei prezzi), allora questo potrebbe indicare una debolezza e quindi la non sostenibilità del trend.

Allo stesso tempo, l’analisi dei volumi di scambio può confermare o smentire l’impatto di una particolare notizia sul prezzo del titolo azionario.

Ma non solo, i volumi possono permettere all’investitore di confermare o negare la validità di determinati pattern tecnici o configurazioni grafiche come il testa e spalle o un pattern candlestick che possono essere confermati da un incremento dei volumi di scambio.

Ecco che per tutti questi motivi è importante integrare nelle proprie analisi anche quelle sui volumi che rappresenta infatti uno degli strumenti più validi e importanti dell’analisi tecnica. Tipicamente l’analisi dei volumi può essere implementata dagli investitori tramite due strumenti tecnici: i volumi rappresentati tramite istogrammi verticali, dove la lunghezza di ogni colonna corrisponde al volume scambiato durante quello specifico riferimento temporale. Questa è la modalità più utilizzata e conosciuta dagli investitori per analizzare i volumi scambiati su un titolo in quanto permette una rappresentazione diretta e visiva, ma non è l’unica.

Allo stesso modo i trader possono infatti utilizzare il cosiddetto volume profile, uno strumento tecnico che, come vediamo dal grafico qui sotto, permette di visualizzare la distribuzione dei volumi ad un determinato prezzo. In tal senso, il volume profile permette al trader di identificare le aree chiave sui prezzi come il Point of Control (POC), ovvero il livello di prezzo a cui è associato il volume più alto durante un determinato periodo.

Grafico che mostra l’andamento dei prezzi, dei volumi rappresentati sia come istogrammi verticali sia come volume profile. Fonte Bloomberg

I titoli con i maggiori volumi di scambio

Come vediamo dalla tabella riportata qui sotto, nell’ultimo mese di negoziazione abbiamo assistito al maggior numero di scambi su due titoli del comparto bancario osservati di frequente dagli investitori italiani. Ci riferiamo in particolar modo a UniCredit e Intesa Sanpaolo, titoli che negli ultimi 30 giorni hanno registrato rispettivamente volumi di negoziazione pari a 10,26 e 74,76 milioni di pezzi scambiati, che corrispondono a circa 271 e 207 milioni di euro scambiati.

Ci riferiamo a due titoli che nell’ultimo anno si sono resi protagonisti a Piazza Affari grazie alle loro performance. In tal senso, Unicredit dopo aver chiuso il 2023 in cima al listino principale con un rialzo di oltre l’85%, ha avviato anche il 2024 con ottimismo mostrando al momento un rialzo year to date di circa il 16%. Stesso andamento anche se più contenuto per l’altro colosso bancario italiano Intesa Sanpaolo che negli ultimi 12 mesi è balzato di oltre il 20%.

Tanti volumi di scambio anche su Enel (160 milioni di euro scambiati nell’ultimo mese), ma anche su Stellantis (150 milioni di euro) ed Eni (143 milioni di euro scambiati).

Per quanto riguarda i titoli di Piazza Affari che nell’ultimo mese di negoziazione hanno registrato la maggiore volatilità e quindi la maggiore fluttuazione dei prezzi troviamo Saipem che, con le vendite dell’ultima settimana, ha registrato una volatilità di circa il 57%, in cima ai titoli maggiormente volatili dell’ultimo mese.

Elevata volatilità anche su Moncler, Banca Mps, ma anche UniCredit, Campari, Ferrari ed Hera, tutte società di Piazza Affari che negli ultimi 30 giorni hanno registrato un’aumento considerevole della volatilità (sopra il 30%).

Titolo Settore Variazione prezzo ultimi 12 mesi Volume medio ultimi 30 giorni (mln €) Controvalore scambiato (mln €) Volatilità ultimi 30 giorni
UniCredit Banche 60,9% 10,26 271,27 35,7%
Intesa Sanpaolo Banche 20,5% 74,76 207,91 20,9%
Enel Utility 15,1% 24,73 160,21 21,4%
Stellantis Automotive 39,3% 7,48 150,87 22,1%
Eni Oil&Gas 5,0% 9,77 143,90 14,6%
Ferrari Automotive 42,1% 0,38 122,12 39,8%
STMicroelectronics Tecnologia -12,8% 2,76 112,54 24,7%
Saipem Oil&Gas -4,8% 54,81 78,36 57,1%
Banco BPM Banche 23,5% 14,20 69,35 21,6%
Banca MPS Banche 31,1% 20,65 66,73 37,9%
Generali Assicurazioni Assicurazioni 14,0% 2,99 60,56 9,5%
Campari Food&Beverage -7,3% 5,71 53,12 37,6%
BPER Banca Banche 37,3% 15,74 51,38 26,9%
Moncler Moda e Lusso -1,2% 0,81 44,11 38,1%
Mediobanca Banche 20,9% 3,64 42,97 16,1%
Leonardo Industriali 69,1% 2,34 38,59 20,7%
Tenaris Oil&Gas -2,2% 2,58 38,20 16,1%
FinecoBank Banche -23,2% 2,77 37,83 24,0%
Snam Utility -4,3% 7,99 37,21 19,2%
Telecom Italia Tlc e Media -0,3% 114,46 32,45 22,6%
Terna Utility 6,4% 3,88 29,90 20,8%
Prysmian Industriali 9,9% 0,57 23,14 23,2%
Iveco Group Automotive 33,0% 2,28 21,37 28,6%
Nexi Industriali -16,4% 2,94 21,14 20,5%
A2A Utility 28,9% 10,70 19,52 23,9%
Azimut Servizi Finanziari 9,7% 0,74 18,61 19,0%
Poste italiane Servizi Finanziari 0,2% 1,65 16,71 14,2%
Amplifon Health Care 7,2% 0,51 15,44 25,2%
Pirelli&C Automotive 4,2% 2,74 14,05 19,3%
Banca Mediolanum Servizi Finanziari 5,9% 1,44 13,31 16,0%
Brunello Cucinelli Moda e Lusso 15,4% 0,15 13,03 26,3%
Diasorin Health Care -30,4% 0,14 11,92 13,3%
ERG Utility -2,8% 0,42 11,43 18,3%
Recordati Health Care 26,1% 0,23 11,29 18,5%
Interpump Group Industriali -9,0% 0,21 9,91 23,8%
Inwit Tlc e Media 9,8% 0,85 9,56 16,3%
Hera Utility 19,2% 3,02 9,26 35,5%
Italgas Utility -4,8% 1,75 9,18 18,4%
Banca Generali Banche 4,3% 0,25 8,70 15,2%
Unipol Gruppo Assicurazioni 17,7% 1,46 8,05 15,0%

Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 5 febbraio 2024