Rubriche e analisi Commodity della settimana: mais, produzione record ma scorte ai minimi. Il quadro tecnico sul future

Commodity della settimana: mais, produzione record ma scorte ai minimi. Il quadro tecnico sul future

16 Maggio 2025 10:28

Il mercato del mais si trova in una fase di apparente contraddizione: da un lato, si prevede una produzione record negli Stati Uniti e in Sud America per la stagione 2025-26; dall’altro, le scorte globali sono destinate a scendere ai livelli più bassi degli ultimi 12 anni.Questa dinamica riflette un equilibrio precario tra offerta e domanda, con implicazioni significative per i prezzi e le strategie degli operatori di mercato. Di seguito il commento tecnico al grafico del future quotato al Cbot.

Sale la produzione di mais ma scorte previste in calo

Mercato del mais

sotto la lente in scia alla pubblicazione dei nuovi dati dei report USDA ed in previsione della tipica stagionalità nel mondo dei futures, legata al ciclo agricolo. Secondo le ultime stime dell’USDA, la produzione di mais negli Stati Uniti per il 2025-26 è prevista a 15,8 miliardi di bushel, con una resa media di 181 bushel per acro, superando il record precedente di 179,3 bushel per acro. Tuttavia, nonostante questa produzione record, le scorte finali globali sono stimate a 277,8 milioni di tonnellate metriche, il livello più basso dal biennio 2012-13, con un rapporto scorte/consumo del 18,9%, anch’esso ai minimi da 12 anni. In particolare, la Cina, pur prevedendo un raccolto record, sta riducendo le proprie scorte, contribuendo alla diminuzione delle riserve globali. Negli Stati Uniti, le scorte finali sono stimate a 1,8 miliardi di bushel, al limite inferiore delle previsioni di mercato, a causa di precedenti scorte più ristrette e di una domanda ottimistica per il nuovo raccolto, soprattutto sul fronte esportazioni.

Questo contesto suggerisce una domanda globale di mais robusta, con gli Stati Uniti che prevedono esportazioni elevate grazie alla competitività dei prezzi e ad un ritmo di spedizioni più lento del previsto da parte di Argentina e Brasile. Ciò nonostante, la concorrenza internazionale è in aumento: il raccolto di mais del Brasile per il 2024-25 è stato rivisto al rialzo a 130 milioni di tonnellate metriche, mentre quello dell’Argentina è previsto a 50 milioni di tonnellate metriche.

Sebbene le previsioni di una produzione record ed una domanda ancora forte, il mercato del mais rimane vulnerabile a variabili come le condizioni meteorologiche e le politiche commerciali. In tal senso, le condizioni atmosferiche in Sud America e nel Midwest degli Stati Uniti saranno cruciali nei prossimi mesi. Eventuali eventi climatici avversi potrebbero ulteriormente ridurre le scorte ed aumentare la pressione sui prezzi dei futures. Gli operatori dovranno quindi seguire attentamente questi fattori per adattare le proprie strategie in un contesto di incertezza e potenziale volatilità dei prezzi.

Punto tecnico sul grafico del future

Rinnovata pressione ribassista per il future del mais quotato al Cbot, con una performance negativa da inizio 2025 (-2,35%) ed un drawdown dai massimi relativi che tocca il -13,44%.

La fase di debolezza si denota anche da un punto di vista grafico, evidenziata principalmente dal breakout della trendline rialzista di medio periodo (in blu), attiva da settembre 2024. Tale violazione ha anticipato il cedimento del supporto statico in area $ 450’0/bushel (in arancione), la cui rottura ha confermato un ampio pattern ribassista a tre onde, configurando la figura tecnica “orecchiette di lupo”. Il target tecnico della figura si colloca in area $ 400’0/bushel, in corrispondenza di un supporto orizzontale significativo (in nero).

Segnali di debolezza che vengono confermati anche sul fronte del grafico RSI a 14 periodi, il quale ha anticipato il movimento grazie ad una divergenza ribassista (in rosso) rispetto ai massimi relativi sul grafico dei prezzi di febbraio (in rosso), suggerendo una potenziale inversione. Il successivo movimento ha condotto alla rottura in rapida successione del supporto dinamico (in verde) e di quello statico (in viola) dell’oscillatore, rafforzando la validità del segnale. Anche il rifiuto del tentativo di rottura sulla resistenza dinamica, avvenuto in concomitanza con il test della trendline ribassista (in rosso) sulla serie storica dei prezzi, ha contribuito ad accelerare la discesa.

Il quadro tecnico del mais è ora dominato da una view ribassista di breve termine, coerentemente con la stagionalità tipica di questo periodo, quando, tra maggio e luglio, il mercato del mais tende storicamente a mostrare debolezza, complice la fine del ciclo di semina negli USA e le prime valutazioni sulle condizioni del raccolto. Ad ogni modo, si suggerisce di monitorare il comportamento in corrispondenza dei principali livelli di prezzo, in quanto la condizione macroeconomica e del commercio internazionale potrebbero influire in termine di pressione sui livelli dei futures.