Rubriche e analisi Commodity della settimana: gas naturale, volatilità ancora alta e livelli da monitorare

Commodity della settimana: gas naturale, volatilità ancora alta e livelli da monitorare

4 Luglio 2025 09:41

Torna il gas naturale come focus del mondo commodity per questa settimana in virtù dei nuovi ribassi toccando livelli di minimo relativo a due mesi sul fronte europeo e ad un mese su quello americano. I futures USA Henry Hub hanno ritracciato la quotazione dopo un picco collegato all’ondata di caldo estiva, stabilizzandosi intorno in area $ 3,40–3,50 per MMBtu, mentre prezzi europei e dell’LNG restano più elevati a causa della forte domanda estiva in Asia e di scorte più basse dell’anno scorso. Di seguito un approfondimento tecnico al grafico del future TTF quotato all’ICEENDEX.

Il forte caldo mette alla prova le scorte, schizzano i consumi

Mercato del gas naturalesottopressione

per il gran caldo. Nonostante l’attenzione dedicata a questa commodity da parte degli addetti ai lavori per garantire un adeguato approvvigionamento nelle stagioni con picchi estremi delle condizioni climatiche, le temperature record hanno causato rinnovata volatilità nei mercati dei futures. A tal riguardo, infatti una recente ondata di caldo sulla East Coast USA ha fatto schizzare i consumi, spingendo i prezzi sopra i $ 4/MMBtu; tuttavia, l’allentamento delle temperature ed il ritorno alle medie stagionali hanno riportato i prezzi verso i $ 3,50/MMBtu . Una situazione analoga si sta vivendo anche in Asia, dove le temperature elevate stanno sostenendo una domanda record di LNG, incrementando l’interesse per gas naturale e mantenendo elevati i prezzi spot europei.

Sul lato dell’offerta secondo la Energy Information Administration (EIA), le scorte USA sono ampiamente al sicuro: un’iniezione di 55 Bcf (billions of cubic feet) nella settimana del 27 giugno ha portato i livelli per la maggior parte in linea, o superiori, rispetto allo scorso anno, sostenendo i prezzi e riducendo la volatilità intrinseca. Con focus sulla produzione americana, l’offerta di gas naturale nella Permian Basin rimane elevata, ma l’infrastruttura esistente sta facendo fatica a smaltire l’output, suggerendo potenziali strozzature se il mercato dovesse raffreddarsi. Sul fronte europeo, in Germania il livello di allerta sul gas è stato ridotto a “early warning” grazie a scorte e flussi stabili, sebbene rimangano al di sotto della media storica del 50%. Inoltre, la crescente richiesta di LNG dovuta alla riduzione dei flussi via gasdotto (Russia esclusa) mantiene la pressione sui mercati: questo contesto spinge diversi stati verso una maggiore indipendenza energetica e accelera investimenti in rigassificatori.

Attenti al caldo potrebbe non bastare: in un mercato sospeso tra una dinamica di domanda ed offerta complessa e shock termici, gli operatori dovranno guardare oltre il meteo per anticipare i movimenti su scorte ed infrastrutture, dove si giocherà davvero la partita dei prezzi.

Punto tecnico sul grafico del future TTF

Una prima metà del 2025 decisamente turbolenta per il future sul gas naturale TTF: da inizio anno il contratto ha registrato un calo di circa -33,50%, con un drawdown massimo del -46% dai picchi di febbraio. Dopo un tentativo di recupero, il quadro tecnico rimane incerto, con nuove pressioni ribassiste in formazione.

Il grafico evidenzia la rottura della trendline rialzista di medio periodo (in blu), che ha dato origine ad una prima trendline ribassista di breve periodo (in rosso), seguita da una seconda più ampia di medio periodo – quest’ultima ancora attiva. Il successivo breakout della trendline ribassista breve ha generato una nuova trendline rialzista di breve periodo (di nuovo in blu), riflettendo l’elevata volatilità che ha caratterizzato i movimenti del TTF nel corso del 2025.

Il pattern testa e spalle rovesciato, precedentemente identificato, ha pienamente raggiunto il target tecnico in coincidenza con la resistenza statica in area € 42,05/MWh (in verde), per poi generare una nuova fase di correzione. Con la ripresa del ribasso, si è registrato un nuovo aumento dei volumi, segnale che il sentiment rimane fragile e orientato negativamente.

L’RSI a 14 periodi ha seguito fedelmente la traiettoria del prezzo: in precedenza aveva rotto la resistenza dinamica (in verde), anticipando la validazione del testa e spalle rovesciato, e successivamente aveva superato anche le due resistenze statiche (in viola), confermando un momentum positivo senza eccessi. Il recente crollo dei prezzi ha determinato tuttavia la rottura dei supporti statici e dinamici dell’oscillatore, delineando un momentum ribassista marcato che rispecchia la nuova fase di debolezza del sottostante.

Il focus si sposta ora sui supporti statici sulla serie storica dei prezzi, la cui tenuta rappresenta l’ultima barriera prima di possibili discese più profonde. Una loro eventuale violazione aprirebbe spazi per una nuova accelerazione ribassista, anche in assenza di catalizzatori macro immediati. In un contesto altamente instabile, sarà il mercato ad avere ragione.