Zona Euro: QE inizia a fare effetto. Dopo sei mesi torna l’inflazione a maggio
Primo incremento in sei rilevazioni per l’inflazione della Zona Euro a maggio. Questo il responso arrivato dai dati diffusi poco fa dall’Eurostat. Dopo il -0,6% di gennaio, l’andamento dei prezzi al consumo ha fatto registrare continui miglioramenti culminati con lo 0,0% di aprile e il +0,3%, stima flash, del mese di maggio. Il dato è maggiore delle stime degli analisti che, in scia delle indicazioni arrivate da Spagna, Italia e Germania (prezzi al consumo ai massimi da nove mesi), avevano stimato un +0,2%.
A spingere al rialzo il dato ci ha pensato la ripresa dei prezzi dei prodotti energetici, il cui calo è passato dal 9,3% annuo di gennaio al -5%, e il +1,2% registrato dal comparto “alimentari, alcolici e tabacco”. Bene anche i servizi (+1,3% annuo). L’indice “core”, quello calcolato escludendo dal computo prodotti alimentari ed energetici, il mese scorso è salito dello 0,9%, 20 punti base al di sopra del consenso e +30 rispetto al dato precedente. Per l’indice “depurato” si tratta del risultato migliore in 9 mesi.
Le indicazioni confermano la bontà del piano di allentamento quantitativo da oltre mille miliardi di euro messo in campo dalla Banca centrale europea con l’obiettivo di far tornare l’inflazione di Eurolandia in quota 2%. Il piano, partito a inizio marzo, sembrerebbe iniziare a dare i primi risultati. Banca centrale europea che, come di consueto ogni sei settimane, si riunirà domani e aggiornerà anche le stime economiche. Secondo le ultime indicazioni fornite dall’Eurotower l’inflazione nel 2015 non farà registrare variazioni annue per salire all’1,8% nel 2017.
Eurodollaro in rialzo, massimi da dicembre per il rendimento del Btp
Dopo il segno meno registrato in avvio di ottava, il cambio tra l’euro e il biglietto verde segna un incremento dello 0,35% a 1,09642 mentre sull’obbligazionario il rendimento del Btp decennale italiano si è spinto fino al 2,07%, sui massimi dallo scorso dicembre.