Notizie Notizie Mondo Zona euro, l’inflazione sui minimi da due anni ma il Pil arranca

Zona euro, l’inflazione sui minimi da due anni ma il Pil arranca

31 Ottobre 2023 13:03

Sul fronte dati macro dell’Eurozona ci sono due notizie, una positiva sul lato inflazione e una meno positiva sulla crescita dell’economia. L’inflazione della zona euro nel mese di ottobre scende più del previsto su minimi da due anni. Mentre rallenta notevolmente la crescita del Pil in seguito alla stretta sui tassi della BCE.

Zona euro: inflazione in calo, Pil debole

Nel dettaglio i prezzi al consumo (CPI) della zona euro sono aumentati del 2,9% in ottobre su base annuale, in calo rispetto al 4,3% del mese precedente e migliori della stime di consenso del 3,1% . Mentre un comunicato separato, l’ufficio di statistica Eurostat ha dichiarato che il prodotto interno lordo (Pil) nel terzo trimestre è calato dello 0,1% di fatto peggio delle stime di una crescita piatta dello 0%. Su base annuale nel mese di ottobre il Pil dell’Eurolandia è cresciuto dello 0,1% anche in questo caso sotto le attese di un +0,2%.

Inflazione della zona euro

I dati di oggi mostrano da un lato l’impatto positivo della politica monetaria della BCE (10 consecutivi rialzi dei tassi) sulle pressioni inflazionistiche e dall’altro le difficoltà  per famiglie e le imprese in seguito all’aumento del costo del denaro.

“Sembra che l’obiettivo della BCE di generare un calo dell’inflazione dopo i 10 rialzi successivi dei tassi stia iniziando a essere raggiunto, ma a costo di danneggiare le famiglie e le imprese che vedono aumentare i costi dei prestiti.” Scrive in una nota Tom Lemaigre, Portfolio Manager, Janus Henderson. “Di conseguenza, l’economia sta rallentando, ma crediamo che sia tuttora prematuro parlare di tagli dei tassi. Abbiamo sempre sostenuto che si sarebbe assistito a una disinflazione ciclica dovuta alla stagnazione dei prezzi dei fattori produttivi (ad esempio petrolio e gas e altre materie prime per la produzione di beni), ma che sul versante dei servizi (ovvero l’inflazione salariale) l’inflazione sarebbe rimasta più stabile al rialzo. Nulla del dato sull’inflazione che è stato comunicato ci fa mettere in discussione la nostra tesi attuale”, conclude Lemaigre.

Il dato relativo al PIL della zona euro è in netto contrasto con quello degli Stati Uniti, che la scorsa settimana ha registrato una crescita eccezionale nel trimestre tra luglio e settembre, riuscendo al tempo stesso a ridurre l’inflazione.

Il punto debole dell’Europa è anche la sua più grande economia, la Germania, che ha rivelato ieri che la produzione è diminuita dello 0,1% nel terzo trimestre. Il Pil è aumentato leggermente e la recessione è ora una possibilità reale. Mentre, la terza economia del blocco, l’Italia è riuscita a schivare un simile destino secondo i dati di Istat. La Francia e Spagna sono cresciute nei tre mesi fino a settembre.

Inflazione nel dettaglio

Continua la discesa degli indici al netto delle componenti più volatili, diminuiti anch’essi più delle attese di consenso. L’indice core, depurato dai beni volatili alimentari ed energia cala per il terzo mese consecutivo al 4,2% (+4,5% precedente) su base annuale e allo 0,2% su base mensile. “Ancora una volta, il calo tendenziale riguarda tutte le principali componenti.” Scrive in un report Aniello Dell’Anno, Economista, Intesa Sanpaolo. “Ad ottobre il prezzo dell’energia è sceso al -11,1% da -4,6% di settembre, che, secondo le nostre previsioni, rappresenterebbe il punto di minimo; successivamente, infatti, il cambiamento di segno degli effetti base dovrebbe guidare la risalita in territorio positivo a inizio 2024, cui seguirà un’accelerazione dalla primavera dato l’esaurirsi delle misure anti-rincari.”

“Gli alimentari lavorati sono scesi all’8,4% da 9,4% su base annuale, quelli freschi a 4,5% da 6,6% di settembre; nell’insieme, l’inflazione da alimentari è scesa a 7,5% da 8,8% e dovrebbe continuare a rallentare nei prossimi mesi, spinta al ribasso dal calo dei costi energetici e delle quotazioni internazionali delle materie prime agricole nonché da effetti base favorevoli.”

La reazione dei mercati

L’euro viaggia in rialzo dello 0,4% nei confronti al dollaro prima della decisione sui tassi della Federal Reserve in agenda questo mercoledì, mentre i bond tedeschi hanno mantenuto i guadagni in termini di prezzi. Il rendimento del Bund a dieci anni è sceso di oltre 10 punti base al 2,78% dalla scorsa settimana, dopo le recenti notizie di una crescita economica più debole e di aumenti dei prezzi in alcuni paesi della zona euro. Lo spread tra il Btp e il Bund a dieci anni scende a 191 punti base.