Warren Buffett compie 90 anni. La sua ricchezza vale 8 miliardi di barili di petrolio, 0,4% Pil Usa e il 3,8% di Apple
Happy Birthaday, Warren Buffett! L’oracolo di Omaha, tra le voci più ascoltate dalla comunità internazionale degli investitori, che si tratti del gotha del mondo della finanza o del piccolo investitore che fa trading online, ha compiuto ieri, domenica 30 agosto, 90 anni.
Osannato da più parti, con i suoi aforismi che hanno fatto legge, ma anche ridicolizzato dai presunti guru attuali e criticato dal presidente americano Donald Trump per aver smobilizzato i titoli delle compagnie aeree Usa su cui aveva puntato in precedenza – causa crisi innescata dal coronavirus – Buffett è oggigiorno il sesto uomo più ricco del pianeta, con un patrimonio netto del valore di $82,6 miliardi. Il 90% quasi di questa somma, vale la pena precisarlo, è stato accumulato dopo il suo 65esimo compleanno.
Warren Buffett gestisce tuttora la holding da lui fondata Berkshire Hathaway, che possiede più di 60 società, tra cui la compagnia assicurativa Geico, il produttore di batterie Duracell, e la catena di ristoranti Dairy Queen.
Figlio del politico, investitore, businessman Howard Homan Buffett- che ha seduto anche nella Camera dei Rappresentanti Usa come deputato dello stato del Nebraska – Buffett ha acquistato la sua prima azione all’età di 11 anni, presentando la sua prima dichiarazione dei redditi a 13 anni.
Filantropo, l’investitore ha promesso di donare in beneficenza più del 99% del suo patrimonio. Storica è la sua amicizia con Bill Gates, fondatore di Microsoft, che ieri lo ha sorpreso con un regalo piuttosto originale: una torta di oreo con l’immagine stampata di Warren Buffett. Il post di Gates ha fatto il giro di Twitter e della stampa mondiale.
Così Gates, nel 2016, aveva commentato la passione per i dolci di Buffett, stando a quanto riportato da un articolo pubblicata dalla CNN, facendo riferimento alla sua passione per gli Oreo:
“Una cosa che mi sorprese di Warren è che, praticamente, continua a mangiare le stesse cose che gli piacevano quando aveva sei anni. Ricordo che una delle prime volte che stettee da noi, quando aprì un pacchetto di Oreo per colazione. Immediatamente, anche i nostri figli pretesero di mangiarli. Probabilmente non è un buon esempio per i giovani, ma questa è una dieta che, in qualche modo, per lui funziona”.
IL VIDEO TRIBUTO DI BILL GATES ALL’AMICO BUFFETT
Nello stock crash del 1987 perse $242 MLN in una sessione
La storia di Buffett è stata costellata fino a oggi di grandi successi ma anche di fallimenti: come viene ricordato in un articolo a lui dedicato, nello storico crash del mercato azionario del 1987, l’investitore perse fino a $242 milioni in una sola sessione.
L’articolo di ET Now Digital rivela anche altri dettagli e curiosità sulla vita del genio della finanza. La sua ricchezza vale per esempio 41,9 milioni di once di oro o, anche, 8 miliardi di barili di petrolio crude, ma anche lo 0,4% del Pil Usa e il 3,8% della capitalizzazione di mercato di Apple (di cui è tra l’altro azionista di spicco )
Nonostante sua uno degli uomini più ricchi del mondo, Buffett spende inoltre meno di $4 per fare colazione. Negli ultimi 50 anni, Buffett ha fatto colazione ogni giorno, recandosi in ufficio con la sua macchina, presso i McDrive di McDonald’s, ordinando due polpette di salsicce, uova e formaggio, oppure pancetta, uova e formaggio, per un totale di 3,20 dollari.
Nel documentario “Becoming Warren Buffett” trasmesso all’HBO, si vede lui stesso dire: “Mentre mi faccio la barba, dico a mia moglie di darmi $2,61, $2,95 o $3,17. E le mette questi soldi in questa tazza qui (che si trova nella sua macchina). Quando non mi sento così ricco, magari spendo $2,61, che corrisponde, a due polpette di salsiccia, e mi prendo una Coca Cola”.
Eppure, altra curiosità forse più nota, Warren Buffett è stato presente nella lista dei 400 uomini più ricchi degli Stati Uniti stilata da Forbes da quando la classifica è stata lanciata nel 1982.
Come conferma il regalo di Bill Gates, l’oracolo è inoltre un “dessert-a-holic”, conosciuto tra i suoi amici per bere sei lattine di Coca Cola ogni giorno (tra l’altro Coca Cola fa parte del suo portafoglio di investimenti). Non per niente, la sua Berkshire Hathaway controlla anche la società di dolciumi See’s Candies.
Tornando al suo patrimonio, la crescita della ricchezza netta dell’investitore, nel corso dei decenni, è stata fenomenale.
All’età di 21 anni, Buffett aveva appena 20.000 dollari. Gli ci sono voluti 13 anni per diventare un milionario, e più di 33 anni per diventare un miliardario. Questo importante traguardo è stato raggiunto all’età di 55 anni.
La sua ricchezza netta è poi balzata da $1 miliardo a $82,6 miliardi in 35 anni circa. A tal proposito, c’è da dire che Buffett è entrato a far parte del club dei miliardari quando Berkshire Hathaway ha iniziato a vendere titoli di classe A nel 1990.
Nel 2008, l’oracolo è diventato per un breve periodo di tempo l’uomo più ricco del mondo, con un patrimonio netto stimato 62 miliardi di dollari da Forbes, superando Bill Gates, che aveva detenuto lo scettro, nella classifica di Forbes, per 13 anni consecutivi.
Sogo shosha: l’ultima scommessa di Buffett è made in Japan
Buffett sta facendo parlare di sé non solo per il suo compleanno, ma anche per il suo ultimo shopping. La sua Berkshire Hathaway ha annunciato nelle ultime ore di aver acquistato una partecipazione lievemente superiore al 5% in ognuna delle società leader nel settore commerciale in Giappone.
Si tratta di Itochu, Marubeni, Mitsubishi, Mitsui e Sumitomo Corp. Le quote acquisite hanno un valore all’incirca di $6,25 miliardi, ciascuna.
Berkshire ha reso nota l’intenzione di detenere le partecipazioni nel lungo periodo, e di poterle aumentare anche al massimo del 9,9%, a seconda del valore delle quotazioni. L’acquisizione delle quote è avvenuta nell’arco di 12 mesi, attraverso acquisti regolari effettuati presso il Tokyo Stock Exchange, la borsa di Tokyo.
I titoli, nella sessione odierna della borsa di Tokyo, hanno segnato rally poderosi, balzando fin oltre +11%. Da segnalare che le società commerciali giapponesi – conosciute come “sogo shosha” – sono conglomerate che importano tutto, dai prodotti energetici e metalli ai beni alimentari e tessili, in un paese, come è il Giappone, caratterizzato dalla scarsità di risorse.
I gruppi forniscono anche servizi alle società manifatturiere. Proprio questi titani del commercio hanno consentito all’economia del Giappone di espandersi nel corso degli anni, contribuendo contestualmente alla globalizzazione delle attività nipponiche.
Allo stesso tempo, entrando nei mercati esteri, le sogo shosha sono diventate anche sempre più vulnerabili alle crisi globali, come quella finanziaria globale del 2008. Queste case commerciali fanno inoltre fronte alla crescente competizione che arriva dal venture capital e dai fondi di private equity.
Nel descrivere il motivo per cui ha puntato sulle società commerciali, Berkshire ha fatto riferimento alla sua consueta strategia di investimento di lungo termine, confermata dalle sue partecipazioni decennali in colossi del calibro di Coca-Cola, American Express, Moody’s.
“Sono contento di vedere Berkshire Hathaway partecipare nel futuro del Giappone e delle cinque società in cui abbiamo scelto di investire – ha detto Buffett, ricordando che le cinque partecipano a diverse joint-venture di tutto il mondo – Spero che nel futuro si presentino opportunità che beneficino entrambe le controparti”.