Walt Disney crolla in borsa dopo il calo degli abbonati. Ecco perché
A Wall Street vendite su Walt Disney il cui titolo si trova al momento in calo di oltre l’8% dopo che la società, presentando i suoi conti trimestrali, ha registrato un calo degli abbonati di Disney+, e questo potrebbe proseguire anche per il trimestre in corso.
Conti trimestrali a luce e ombre
Nel secondo trimestre del suo anno fiscale, Walt Disney ha visto crescere del 13% i ricavi, che nel periodo compreso tra gennaio e marzo hanno raggiunto quota 21,82 miliardi di dollari, un dato in linea con le aspettative riportate da Bloomberg e in crescita dai $20,27 miliardi realizzati un anno fa.
Bene anche l’utile che nel periodo di riferimento si è attestato a 0,93 dollari ad azione (1,27 miliardi di dollari), un dato anch’esso in linea con le attesa degli analisti, anche se in calo rispetto all’1,08 dollari ad azione registrati nel medesimo trimestre dello scorso anno.
“Siamo soddisfatti dei nostri risultati in questo trimestre, inclusa la migliore performance finanziaria della nostra attività di streaming, che riflette i cambiamenti strategici che abbiamo apportato in tutta l’azienda per riallineare Disney verso una crescita e un successo sostenuti”, ha commentato in una nota il Ceo di Disney Bob Iger.
Inversione di tendenza del numero di abbonati a Disney+
Ciò che ha deluso le aspettative del mercato e che ha innescato le vendite di oggi sul titolo è il numero degli abbonati di Disney+, che quasi a sorpresa è sceso, innescando così un’inversione di tendenza.
Disney+ ha chiuso il trimestre con 157,8 milioni di abbonati, un numero in calo rispetto ai 161,8 milioni registrati tre mesi fa e ben al di sotto delle stime degli analisti che si aspettavano nuovi abbonati per 163,5 milioni.
Gli abbonati Disney+ sono diminuiti così del 2% rispetto al trimestre precedente, il secondo trimestre consecutivo di perdita di abbonamenti, un fattore che incrementa i timori per gli investitori della società.
Complessivamente però il numero di abbonati di Disney, prendendo quindi come riferimento Disney+, Hulu ed ESPN+ è salito complessivamente a 231,3 milioni dai 205,5 milioni dell’anno scorso, anche se sul titolo pesa il trend dei nuovi abbonati su Disney+.
Crollano gli abbonati in India
La linea di business di Disney che ha perso il maggior numero di abbonati è Disney+ Hotstar in India dopo che la società ha perso i diritti di streaming per le partite di cricket della Premier League indiana, lo sport più seguito in India.
Disney ha anche perso 300.000 clienti negli Stati Uniti e in Canada, a causa principalmente dell’aumento dei prezzi degli abbonamenti fatto a dicembre.
In ogni caso, l’amministratore delegato di Disney Robert Iger ha dichiarato che la società è “rincuorata e contenta che la perdita di abbonati Disney+ fosse relativamente piccola, dimostrando l’elasticità dei prezzi”.
Il prezzo più alto penalizza nuovi abbonati
Il calo del numero di abbonati di Disney+ come dicevamo può essere giustificato anche dall’aumento dei prezzi dell’abbonamento, che negli ultimi mesi negli Stati Uniti è balzato mediamente a $ 7,14 al mese, con un incremento del 20% rispetto allo scorso anno.
Alla fine dello scorso anno Disney+ ha introdotto un nuovo piano di abbonamenti prevedendo un piano con l’inserimento di pubblicità e ha aumentato il prezzo della versione senza pubblicità del 38% a 11 dollari al mese negli Usa.
L’incremento di prezzo degli abbonamenti ha innescato si un calo degli abbonamenti ma allo stesso tempo ha favorito la redditività della società, con le entrate medie per abbonato Disney+ che sono aumentate del 13% su base annua a 4,44 dollari per abbonato.
Ecco che per incrementare ulteriormente la redditività media di ogni abbonamento, l’amministratore delegato Bob Iger ha dichiarato che quest’anno prevede di aumentare ulteriormente il prezzo del servizio Disney + senza pubblicità. quest’anno.
Scende il business televisivo
La società ha assistito ad un forte calo del suo business televisivo tradizionale, unità che comprende ABC ed ESPN.
I profitti della tradizionale attività televisiva di Disney, comprese le reti via cavo ESPN e le attività di trasmissione di ABC, sono diminuiti del 35% a $ 1,83 miliardi, e questo è il risultato di maggiori costi di programmazione sportiva e minore pubblicità.
Ma Walt Disney non è l’unica, la scorsa settimana, anche Warner Bros Discovery e Paramount Global hanno registrato un calo significativo delle entrate derivanti dalla pubblicità televisiva.
“Il 2023 è un anno di transizione con perdite di streaming del terzo trimestre che dovrebbero salire a circa $ 800 milioni”, commenta Geetha Ranganathan, analista senior del settore di Bloomberg Intelligence.
Sale il ramo media e intrattenimento
Il più grande segmento di Disney, ovvero media e intrattenimento, ha raccolto 14,04 miliardi di dollari durante il trimestre, cifra in aumento rispetto ai 13,62 miliardi di dollari di un anno fa, anche se gli analisti prevedevano in media 14,15 miliardi di dollari.
Le sole reti televisive Disney hanno generato vendite per 6,63 miliardi di dollari, con gli analisti che prevedevano ricavi per 6,8 miliardi di dollari.
Taglio dei costi
Per consolidare e incrementare la propria base finanziaria, Disney sta tagliando $ 5,5 miliardi di costi annuali e abbattendo 7.000 posti di lavoro dalla forza lavoro.
I recenti licenziamenti hanno coinvolto anche la maggior parte del team che ha lavorato al lancio di Disney+ nel 2019.
Tornano attrattivi i parchi tematici
Buon andamento per l’unità resort e parchi tematici di Disney i cui profitti sono aumentati del 23% e questo grazie al ritorno alla redditività dei parchi a tema internazionali dell’azienda dopo il lungo periodo di stop e limitazioni a causa del Covid-19.
I ricavi degli iconici parchi a tema dell’azienda, che sono ormai presenti in tutto il mondo, sono aumentate a 7,78 miliardi di dollari di fatturato (inclusa la vendita dei prodotti) e questo rispetto ai 6,65 miliardi di dollari di un anno fa.
Questo dato ha battuto le attese degli analisti che si aspettavano 7,6 miliardi di dollari di ricavi.
Sempre in tema parchi tematici, Iger ha affermato che Disney intende espandere i parchi internazionali di Parigi, Shanghai, Hong Kong e Tokyo con nuove attrazioni e una mostra a tema “Frozen” e “Zootopia”.
Anche Disney punta sull’IA
Durante la call con gli analisti alla domanda “cosa ne pensa dell’intelligenza artificiale e del suo impatto sulla Disney”, l’amministratore delegato di Disney, Iger ha risposto: “Nel complesso, sono ottimista sull’intelligenza artificiale. La usiamo per efficienze interne, ma anche per avvicinarci al cliente, offrendo un servizio migliore”. E’ ormai chiaro che l’Intelligenza Artificiale è dirompente e sarà difficile da gestire dal punto di vista IT”.
Pioggia di “Buy” tra gli analisti
Nonostante tutto, l’analista di Morgan Stanley ha aumentato il suo prezzo obiettivo da $ 115 a $ 120, con la società che secondo l’analista Swinburne sta eseguendo la “strategia di monetizzazione dei contenuti più equilibrata, implementa iniziative sui costi e affronta l’incertezza macro nei suoi parchi“. In questo contesto, Morgan Stanley prevede una forte crescita dell’utile e sostiene che la parte dei parchi del business “genera una crescita interessante e lo sarà ulteriormente anche negli anni a venire“.
Per quanto riguarda la view su Walt Disney, dai dati raccolti da Bloomberg, vediamo come la come la quasi totalità degli analisti (31) che seguono il titolo danno un’indicazione “Buy”, in 7 dicono di mantenere in portafoglio (“Hold”), mentre nessuno ha una visione “Sell” sul titolo.
Il target price medio a 12 mesi è pari a 124,9 dollari, il che implica un rendimento potenziale del 35% rispetto alle quotazioni attuali a Wall Street.
Analisi tecnica: Disney buca le medie mobili
Vendite sul titolo Disney che al momento a Wall Street mostra un calo di oltre l’8% portando così il bilancio da inizio anno ad un rialzo del 13%.
In particolare, il titolo con la seduta di oggi ha aperto in gap rompendo al ribasso i livelli di supporto dati dalle medie mobili principali a 50 e 200 periodi, un elemento da attenzionare e con implicazioni ribassiste.
Disney si trova a quota 92 dollarsi ad azione e in caso di proseguimento della debolezza di breve periodo il cedimento del prossimo ed importante livello di supporto a quota psicologica dei 90 dollari ad azione potrebbe riproiettare il titolo verso gli 84 dollari ad azioni prezzi di dicembre dello scorso anno.
Al contrario, solo un ritorno dei prezzi verso l’area di resistenza a quota 100 dollari ad azione potrebbe favorire un recupero delle quotazioni.