Notizie Notizie Mondo Wall Street, bitcoin e anche Btp. La tempesta perfetta e l’incubo delle “buone notizie”

Wall Street, bitcoin e anche Btp. La tempesta perfetta e l’incubo delle “buone notizie”

8 Gennaio 2025 09:59

Tutto bene, troppo per i gusti attuali dei mercati. Il sentiment rialzista di Wall Street e anche di altri risk asset come il bitcoin, è stato infranto ieri da riscontri decisamente positivi dell’economia a stelle e strisce. Andiamo a vedere perché questo si è tradotto, dopo le 16 ora italiana di ieri, in una brusca inversione di tendenza sulle Borse.

L’Ism servizi fa scattare l’inversione a U sui mercati

La doccia fredda che ha fatto fare una inversione a U dei mercati è stato l’indice Ism sui servizi, risultato migliore delle attese a 54,1 punti da 52,1, sopra il consenso di 53,5. L’attività aziendale scoppia letteralmente di salute a 58,2 rispetto al livello di 50 che segna il confine tra espansione e contrazione, mentre i nuovi ordini si sono rafforzati a 54,2 da 53,7.

A ben vedere quello che ha più allarmato i mercati sono i sentori di una nuova fiammata delle pressioni inflazionistiche con la componente dei prezzi pagati in aumento a 64,4, il livello più alto da febbraio 2023. I commenti all’interno del rapporto Ism suggeriscono che la preoccupazione per i dazi sta spingendo le aziende ad accelerare l’attività. “Alcuni dei commenti menzionano la diversificazione delle catene di fornitura in previsione dei dazi, mentre altri suggeriscono che i prezzi stavano iniziando a cambiare in previsione dell’impatto delle tariffe, soprattutto per i contratti a lungo termine”, commenta James Knightley, Chief International Economist US di Ing.

Tutto più difficile per la Fed

I dati arrivati ieri suggeriscono quindi che l’economia Usa sta mantenendo il suo forte slancio e che l’inflazione continua a essere “appiccicosa” con la preoccupazione per l’implementazione dei dazi che inizia a influenzare il comportamento delle aziende.

Tutto apparecchiato quindi per una nuova ondata inflattiva sotto la spinta delle politiche promesse da Donald Trump, il cui insediamento alla Casa Bianca avverrà il 20 gennaio.

Il timore è che la forza dell’economia abbinata alle pressioni inflattive porti la Federal Reserve a rivedere ulteriormente le sue intenzioni di ridurre il costo del denaro. Dal meeting di dicembre è emersa la previsione media dei dot plot di due ulteriori tagli nel 2025, ma se l’inflazione divamperà già da subito la Fed potrebbe trovarsi impossibilitata a tagliare.

Giù tutto: Wall Street, Treasury e Bitcoin

La reazione di Wall Street è stata eloquente. Dopo un avvio ben intonato e Nvidia a nuovi livelli record, le vendite hanno avuto il sopravvento con cali in chiusura di oltre l’1% complici anche le prese di beneficio sul big tech (Nasdaq in calo di quasi il 2%, Nvidia -6%). Parallelamente sono scattate le vendite sui titoli di Stato con i rendimenti dei Treasury schizzati in alto (decennale a ridosso del 4,7%) e lo stesso in Europa (stamattina Bund 10 anni al 2,.48% e Btp 10 anni al 3,63%).

Tra i risk asset quelli più volatili sono state le criptovalute. Il bitcoin, che a inizio ottava si era riportato di slancio sopra i 100mila dollari, segna quasi -6% nelle ultime 24 ore con quotazioni in area 96mila.

Venerdì le payrolls, in cosa sperare?

Prossimo importante catalyst sarà il rapporto sulle buste paga non agricole (non farm payrolls) di dicembre che dovrebbe segnare una decelerazione (consensus indica +150.000 posti rispetto ai +227.000 di novembre) e tasso di disoccupazione invariato al 4,2%.

Un dato debole potrebbe dare fiato ai mercati alimentando le attese di una Fed più aggressiva nel tagliare i tassi e questo spingerebbe verso gli asset risk come azioni e bitcoin. Di contro, payrolls solide potrebbero rafforzare le scommesse di una Fed sempre più prudente e rafforzare ulteriormente il dollaro statunitense, incorporando potenzialmente a tassi di interesse più elevati, che possono influire negativamente su attività rischiose, così come era già successo nella seconda metà di dicembre dopo il “taglio hawkish” della Fed.