Notizie Criptovalute Bitcoin di nuovo a 100mila$, si avvicina il primo momento verità di questo inizio 2025

Bitcoin di nuovo a 100mila$, si avvicina il primo momento verità di questo inizio 2025

7 Gennaio 2025 14:18

Torna forte l’appetito degli investitori verso il bitcoin. L’attesa per l’insediamento di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti sta alimentando il sentiment rialzista e la criptovaluta è tornata ieri sopra la soglia fatidica dei 100mila dollari.

Di nuovo sopra 100mila, verso nuovo attacco a livelli record

Nell’ultima settimana il bitcoin è risalito di oltre il 10% toccando ieri sera un picco a 102.000 dollari, riavvicinando il livello record in are 109.000 dollari toccato il 17 dicembre. Nelle ultime settimane dell’anno sulla valuta digitale erano scattate diverse prese di profitto con quotazioni scese a 92.000 il 30 dicembre.

L’ultimo scatto di ieri è coinciso con l’impennata degli afflussi sugli Etf spot bitcoin, che hanno sfiorato il miliardo (987 milioni di dollari) nella giornata di ieri, il livello più alto dal 21 novembre scorso (dati SoSoValue).

Il ritorno degli acquisti potrebbe spingere il bitcoin a ritestare il livello record di 109mila nei prossimi giorni. Molto dipenderà dai prossimi catalyst, a partire dai dati sul mercato del lavoro Usa in agenda venerdì. Il rapporto sulle buste paga non agricole (non farm payrolls) di dicembre dovrebbe segnare una decelerazione (consensus indica +150.000 posti rispetto ai +227.000 di novembre) e tasso di disoccupazione invariato al 4,2%. “Qualora dal prossimo rapporto emergesse un mercato del lavoro debole, la reazione dei mercati potrebbe risultare più significativa rispetto a eventuali segnali di forza, poiché i tassi statunitensi stanno attualmente prezzando meno di due tagli per il 2025 e un tasso terminale del 3,9%”, indica il Global Credit Team di Algebris Investments.

Payrolls Usa in arrivo, ecco come potrebbe reagire la cripto

Quindi un dato debole potrebbe indurre i mercati a scommettere su una Fed più aggressiva nel tagliare i tassi e questo spingerebbe verso gli asset risk come azioni e bitcoin. Di contro, payrolls solide potrebbero rafforzare il dollaro statunitense, incorporando potenzialmente a tassi di interesse più elevati, che possono influire negativamente su attività rischiose, così come già successo nella seconda metà di dicembre dopo il “taglio hawkish” della Fed, che ha indicato solo due possibili tagli nel corso del 2025.

Sullo sfondo rimangono poi le grandi attese per quello che farà Trump in materia di criptovalute.

Trump e la promessa di creare una riserva strategica

Tra le promesse elettorali del tycoon c’è quella di rendere gli Stati Uniti la “capitale delle criptovalute del pianeta” e soprattutto di creare una riserva strategica di bitcoin. Lo farà realmente e in che tempi? Le attese sono alte e il boom del bitcoin nel mese successivo alla elezione di Trump sta a dimostrarlo.

Molti aspettano delle prime indicazioni già nel discorso di insediamento del 20 gennaio. Attese che potrebbero rimanere deluse, con conseguente volatilità nel breve periodo. “Non vedo Donald Trump annunciare una riserva di BTC tramite un ordine esecutivo il primo giorno o nel breve termine”, ha scritto su X l’analista specializzato in cripto, James Van Straten, aggiungendo che probabilmente il presidente eletto preferirà iniziare ad accumulare riserve senza fare subito fare un annuncio pubblico. “Non c’è alcun vantaggio nell’annunciare al mondo una riserva di Bitcoin, perché il prezzo gli sfuggirebbe di mano”.

Un piccolo tesoretto Btc c’è già

Lo scenario più probabile potrebbe essere quindi quello di un Trump attivo nel limitare la vendita dei Bitcoin sequestrati e detenuti dal governo degli Stati Uniti. Attualmente il governo detiene quasi 200mila bitcoin (198.109 Bitcoin) per un controvalore di circa 20 miliardi di dollari. Sono BTC che non sono stati acquistati, ma provengono da sequestri giudiziari di fondi derivanti da crimini.

La senatrice Cynthia Lummis, potrebbe avere un ruolo durante la nuova amministrazione Trump, ha proposto un disegno di legge , denominato anche Bitcoin Act, che prevede l’acquisto di 200mila bitcoin l’anno da parte del Dipartimento del Tesoro Usa, senza vendita o asta per un minimo di 20 anni. Sommati a quelli detenuti per confisca, si arriverebbe a 1 milione di bitcoin a fine mandato Trump.

I Bitcoin in circolazione sono meno di 20 milioni, non lontani dal limite massimo di 21 milioni fissato da Satoshi Nakamoto, il loro creatore.