Notizie Notizie Italia Il vino in Borsa nel 2008 con la Ferdinando Giordano

Il vino in Borsa nel 2008 con la Ferdinando Giordano

2 Aprile 2007 15:54

Dai vigneti a Piazza Affari. Un bicchiere di vino non lo si nega a nessuno e le migliori società vinicole italiane sono intenzionate a far degustare a Piazza Affari i loro migliori vini.
In prima linea per sedersi al banchetto di Piazza Affari c’è la Ferdinando Giordano grazie allo zampino del private equity. L’obiettivo, oltre a quello di farla diventare la prima società italiana al sospetto di Piazza Affari battendo sul tempo Giv (Gruppo italiano vini), è quello di implementare la crescita della società di Diano D’alba. L’operazione è stata messa in piedi dalla Mid Equity Partners (Mep), nuova realtà nel mondo del private equity promossa da Claudio Albonico e Giovanni Gasperi, e poi finalizzata da Private Equity Partners Sgr di Fabio Sattin e Giovanni Campolo. E proprio quest’ultimo ha spiegato a Finanza.com il senso dell’operazione annunciata settimana scorsa. “Albonico e Gasperi ci hanno prospettato questo investimento su una società italiana di grande successo che ha tutti i crismi per diventare un esempio di successo nel suo settore crescendo ancora soprattutto nei mercati internazionali”, ha sottolineato Campolo. Nell’intento di Campolo & co. c’è la quotazione già nel 2008 con l’approdo nel segmento Star di Borsa Italiana attraverso un’offerta che dovrebbe essere tutta in aumento di capitale senza cessione di quote da parte del suo fondo. “Il nostro investimento è nell’ottica dei 3-5 anni e quindi accompagneremo la società nel suo percorso di crescita anche dopo l’Ipo”, ci ha tenuto a precisare il numero uno di da Private Equity Partners SGR, che vanta il record di Ipo tra i private equity in Italia. Nessun timore per possibili turbolenze dei mercati? “Noi abbiamo sempre creduto ad occhi chiusi nelle società che abbiamo portato in Borsa – ha detto Campolo -, e anche in situazioni di bear market le società con buoni prospettive di crescita riescono a ritagliarsi il loro spazio. Basta ricordare che siamo stati i primi a riprendere la strada delle Ipo dopo l’11 settembre con Negri Bossi”.

 

La società, sorta nel 1900 oggi staziona la secondo posto a livello mondiale nella vendita diretta di vino e prima azienda vinicola privata in Italia, opera in 23 Paesi differenti, conta oltre 400 addetti e nel 2006 ha conseguito un fatturato di oltre 135 milioni di euro con un parco clienti superiore a 2 milioni di famiglie in Italia e all’estero. Negli ultimi dieci anni il tasso di crescita composta è risultato superiore al 13% all’anno. L’azienda produce annualmente 35 milioni di bottiglie di vino italiano, di oltre 50 diverse tipologie, e dispone di impianti e cantine, oltre che nelle Langhe, anche nel Salento. Il modello dell’azienda si basa sull’acquisto di mosto su gran parte del territorio italiano che poi viene lavorato a Diano D’alba e venduto in confezioni da 12-18 bottiglie attraverso il canale postale. “Questa modalità di vendita permette di attaccare con relativa facilità mercati di primario interesse come Stati Uniti e Est Europa – ha aggiunto il co-fondatore di Private Equity Partners Sgr – ed è proprio in queste aree dove si vuole cresce maggiormente”. Mercato d’Oltreoceano al primo posto quindi, anche grazie alla recente liberalizzazione della commercializzazione dei vini. “Ora basta una licenza in uno stato per poter poi vendere in tutti gli States”, rimarca Campolo. “In seconda battuta la Ferdinando Giordano vuole crescere ancora nell’Est Europa. Per quanto concerne invece la Cina, il vino incomincia a riscuotere sempre maggiore successo e il futuro potrebbe riservare buone sorprese. Lì sarà importante un ingresso ad hoc”. Nessuna acquisizione invece nello Stivale, dove il gruppo cuneese fattura poco più del 50%. “Il mercato domestico è abbastanza stabile ma si denota uno scostamento verso i prodotti di maggior qualità che dovrebbe favorire la crescita di aziende come la Ferdinando Giordano”.

Infine un’anticipazione sull’andamento dei primi mesi del 2007 che hanno evidenziato tassi di crescita del 10-12%. La famiglia Giordano resterà coinvolta nella gestione dell’azienda con Gianni Giordano in consiglio di amministrazione e Ferdinando Giordano presidente onorario. Anche l’amministratore delegato, Simon Pietro Felice, è stato confermato con l’aggiunta nel team manageriale di Claudio Albonico e Giovanni Gasperi, con il primo nella qualità di consigliere delegato per la finanza straordinaria.  Per il prossimo futuro Campolo ha anticipato a Finanza.com la conclusione di un altro paio di operazioni in Italia da parte di Private Equity Partners sgr nel breve volgere di qualche settimana.

(Titta Ferraro)