Notizie Notizie Italia Vertice manovra, si va verso correzioni Def. Lega spinge su Cir in decreto fiscale

Vertice manovra, si va verso correzioni Def. Lega spinge su Cir in decreto fiscale

3 Ottobre 2018 08:53

Nuovo vertice su Def e manovra nella giornata di oggi, mentre a Palazzo Chigi si inizia a valutare la possibilità di evitare lo scontro finale con Bruxelles, riducendo i target sul deficit-Pil previsti per il 2020 e 2021, e dunque procedendo con le correzioni al Def.

Inizialmente, il governo M5S-Lega aveva annunciato che l’obiettivo del 2,4% (il triplo rispetto allo 0,8% promesso dall’esecutivo precedente) sarebbe stato valido per tutti i prossimi tre anni.

Oggi invece il Corriere della Sera segnala che questo target dovrebbe essere abbassato al 2,2% nel 2020 e al 2% nel 2021, rimanendo al 2,4% per il 2019. I rumor su possibili correzioni al Def vengono rilanciati anche da La Repubblica e da Il Sole 24 Ore.

Dal vertice a Palazzo Chigi che si è tenuto ieri, riporta di fatto Il Sole 24 Ore, emerge inoltre anche l’obiettivo di “accelerare in modo consistente nell’arco del triennio la discesa del rapporto debito-Pil”, puntando su un pacchetto più consistente di tagli, oltre che sulla clausola di salvaguardia sulla spesa chiesta da Tria.

In tutto questo grande assente rimane la nota di aggiornamento al Def, che non è stata resa ancora pubblica.

Intanto, oltre al capitolo correzioni al target sul deficit- Pil Reuters riporta che la Lega sta facendo pressioni affinché i Conti individuali di risparmio (Cir),  strumenti concepiti per incentivare i contribuenti italiani a investire di più sui Btp, siano inseriti nel decreto legge collegato alla legge di Bilancio, attesi entrambi entro il 20 ottobre.

Armando Siri, sottosegretario leghista alle Infrastrutture e promotore dell’iniziativa, ha dichiarato all’agenzia di stampa che “la struttura è definita”.

Reuters ricorda che “su oltre 2.300 miliardi di debito pubblico complessivo, la quota in mano a investitori non residenti è di poco inferiore al 31%, secondo i dati di Bankitalia aggiornati a giugno 2018. Il grosso dei titoli è in mano a banche e fondi d’investimento: le famiglie e le imprese italiane contano per meno del 5%”.

Secondo la Lega, nell’incentivare i risparmiatori italiani all’acquisto di titoli di stato italiani, il governo riuscirebbe a garantirsi altre entrate con cui finanziare le misure contenute nel contratto di governo.

Siri spiega che “è previsto un tetto pro capite di 3.000 euro e una detrazione a fini Irpef del 23% sulle somme investite. I rendimenti sono detassati”, spiega Siri.

La raccolta totale non potrà superare i 15 miliardi.

Ma il ministero dell’Economia, spiega una fonte vicina al dossier sentita sempre da Reuters non vedrebbe di buon occhio i nuovi strumenti, di cui va verificata la compatibilità con le leggi comunitarie.

Novità e precisazioni arrivano intanto sul reddito di cittadinanza, e a farle è lo stesso Luigi Di Maio, che afferma come il reddito verrà praticamente dimezzato a chi è proprietario di una casa.

Se hai un appartamento e chiedi il reddito di cittadinanza, ti viene stornato il cosiddetto affitto imputato, quindi dai 780 euro concessi ai redditi ‘zero’ arrivi a circa 400 euro“, ha detto il vicepremier e ministro per lo Sviluppo economico.