Titolo Leonardo scatta in Borsa dopo commessa con Marina Militare. Si avvicina test conti: le attese
Titolo Leonardo in evidenza a Piazza Affari che si posiziona tra i migliori del Ftse Mib. Per il gruppo della difesa è arrivata un’importante commessa con Intermarine (gruppo Immsi): è stato siglato un accordo con Navarm relativo a un contratto per la fornitura di unità navali per la ricerca e la bonifica delle mine alla Marina militare italiana.
Sotto la lente anche le parole del ceo di Roberto Cingolani al salone aerospaziale di Farnborough. Tra i temi trattati dal ceo dell’ex Finmeccanica le discussioni con Airbus su “come potenziare collaborazioni e sinergie industriali” ma si è detto anche aperto alla potenziale adesione dell’l’Arabia Saudita al progetto trinazionale per costruire un caccia di nuova generazione se il Regno Unito decidesse di ridurre il suo impegno.
Il tutto aspettando la pubblicazione della trimestrale in calendario a fine luglio.
Commessa da 1,6 mld con Intermarine (Immsi) scalda il titolo
Intermarine (gruppo Immsi) e Leonardo hanno sottoscritto con Navarm – direzione degli armamenti navali del segretariato generale della difesa e direzione nazionale degli Armamenti, un contratto per la fornitura di unità navali per la ricerca e la bonifica delle mine. Si tratta di una operazione del valore di 1,6 miliardi per la realizzazione di 5 unità e di circa 1 miliardo in opzioni per il completamento del programma.
Con riferimento alla “tranche” base, segnala Leonardo, la quota di Intermarine è di 1,165 miliardi di euro, corrispondente a circa il 73% e quella di Leonardo è di 0,430 miliardi di euro, che corrisponde a circa il 27%. Una ripartizione analoga vale anche per le “tranches” opzionali. Intermarine ha il ruolo di mandataria, sarà la design authority delle Unità Navali e fornirà il sistema di piattaforma; Leonardo ha il ruolo di mandante, design autority e fornitore del sistema di combattimento.
Una commessa che sta sostenendo la corsa di Leonardo a Piazza Affari, con il titolo che ora sale di oltre il 3%.
Cingolani su potenziale adesione Arabia ai progetti di caccia nuova generazione e possibili sinergie industriali con Airbus
Diversi i temi sul tavolo oggi per Leonardo, dopo le dichiarazioni del ceo Roberto Cingolani al salone aerospaziale di Farnborough, che chiude oggi i battenti. Dalle pagine del “Financial Times“, Cingolani si è detto “aperto” all’adesione dell’Arabia Saudita a un progetto trinazionale per costruire un aereo da combattimento avanzato se la Gran Bretagna decidesse di ridurre il suo impegno.
In evidenza anche l’intervista su “Il Sole 24 Ore” nella quale Cingolani si sofferma su potenziali collaborazioni e sinergie industriali con Airbus in diversi settori, senza dare indicazioni precise.
Proprio in occasione dell‘International Airshow di Farnborough 2024, il CIRA – Centro Italiano Ricerche Aerospaziali – e Leonardo hanno rinnovato l’accordo quadro di collaborazione su attività di ricerca e sviluppo tecnologico. Si tratta di un accordo quadro di collaborazione che punta a potenziare le attività di ricerca e sviluppo tecnologico in ambito aerospaziale.
Le stime sui conti di Leonardo
Il consensus degli analisti interpellati da Bloomberg prevede per il secondo trimestre 2024 (in calendario il prossimo 30 luglio) i ricavi sono attesi a 4,019 miliardi di euro, con un Ebita atteso a 323,8 milioni. Il risultato netto rettificato è invece visto a 161,83 milioni.
“Dopo il primo trimestre migliore del previsto, stimiamo un secondo trimestre relativamente piatto a livello operativo, ad eccezione della raccolta ordini che dovrebbe beneficiare del trend positivo, in particolare nel settore militare”, indicano in un recente report gli analisti di Equita che si attendono la conferma delle guidance 2024 (che include il consolidamento linea per linea di Telespazio a partire da inizio anno).
La consueta conference call, che segue la presentazione dei numeri, sarà ricca di spunti e di temi importanti da affrontare. Equita indica alcuni elementi chiave, tra cui l’aggiornamento sulle prospettive delle aerostrutture alla luce dei problemi di Boeing sul 787 ed evoluzione dell’attività di M&A e delle alleanze europee (a partire dai sistemi terrestri con Rheinmetall e dalla divisione Spazio con Thales e Airbus).
Su Leonardo Goldman Sachs ha confermato la raccomandazione neutral ma ha limato il prezzo obbiettivo da 23,8 a 23,5 euro. “Per Leonardo siamo al di sotto del consensus, in particolare nell’aeronautica dove prevediamo un trimestre debole”, segnalano gli esperti.