Notizie Notizie Italia Veneto Banca: parte aumento di capitale con nodo flottante, cda si taglia stipendio del 25%

Veneto Banca: parte aumento di capitale con nodo flottante, cda si taglia stipendio del 25%

8 Giugno 2016 06:55
Al via oggi l’aumento di capitale da un miliardo di euro di Veneto Banca che con ogni probabilità vedrà un’ampia fetta di inoptato e l’ingresso del fondo Atlante con una quota di maggioranza. All’esito della ricapitalizzazione è legato il possibile approdo in Borsa dell’istituto veneto. L’ammissione a quotazione a Piazza Affari delle azioni ordinarie Veneto Banca è infatti condizionata al raggiungimento di un livello di flottante sufficiente per garantire la liquidità del titolo. 

Flottante minimo del 25% per concretizzare approdo in Borsa
Sarà difficile raggiungere la soglia minima di flottante del 25%, anche se Borsa Italiana potrebbe decidere di accettare una soglia minima leggermente inferiore. A sostenere l’aumento con l’intento di permettere la quotazione in Borsa è soprattutto l’associazione “Per Veneto Banca” che raccoglie diversi imprenditori veneti che al momento detengono l’8% del capitale e intendono aumentare la loro quota. 

Secondo Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, banca capofila del consorzio di garanzia dell’aumento di capitale e che ha siglato con il fondo Atlante un accordo di sub-underwriting, l’esito della ricapitalizzazione è certo con i grandi soci di Veneto Banca che non riusciranno a raggiungere la maggioranza del capitale e quindi al Fondo Atlante andrà il controllo della banca. Sul raggiungimento o meno del flottante minimo per la quotazione, Messina ha invece detto che ci sono possibilità concrete che venga raggiunto. In base all’accordo di sub-garanzia firmato con Quaestio Sgr (che gestisce il fondo Atlante), le azioni non sottoscritte saranno sottoscritte dal Fondo Atlante a un prezzo non superiore al valore minimo della forchetta, vale a dire a 0,1 euro per azione. 

Forchetta prezzo tra 0,1 e 0,5 euro 
L’offerta globale ha ad oggetto le azioni Veneto Banca prive di valore nominale rivenienti  dall’aumento di capitale per un miliardo di euro deliberato dal consiglio di amministrazione dell’istituto veneto in data 30 maggio. L’intervallo di valorizzazione è stato determinato lo scorso 31 marzo dal cda di Veneto Banca in un intervallo compreso tra un minimo di 0,10 euro e un massimo di 0,50 euro per ciascuna azione di nuova emissione. Il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni sarà fissato al termine dell’Offerta Globale. Le nuove azioni saranno offerte in opzione agli azionisti in proporzione al numero di azioni da ciascuno possedute. 
Gli attuali azionisti di Veneto Banca avranno diritto a sottoscrivere per ogni azione detenuta un numero di nuove azioni compreso tra 16 nuove azioni (calcolato in base al prezzo massimo) e 81 nuove azioni (calcolato in base al prezzo minimo). Il rapporto di sottoscrizione definitivo sarà fissato a seguito della determinazione del prezzo di offerta.
Cda si taglia emolumenti del 25%, allo studio fondo di solidarietà 
Taglio dello stipendio e rinuncia ai gettoni di presenza. Il Consiglio di Amministrazione ha assunto l’impegno di ridurre da subito il proprio emolumento per un valore del 25%. “La scelta, su base esclusivamente volontaria, è stata presa nonostante la delibera di conferma da parte dell’Assemblea dei Soci dei precedenti criteri di remunerazione”, si legge in una nota dell’istituto veneto. E’ stata inoltre stabilita la rinuncia ai gettoni di presenza al Consiglio di Amministrazione e al Comitato Esecutivo. Il Consiglio ha poi deliberato di dare mandato alla struttura di studiare la costituzione di un “Fondo di Solidarietà” alle persone colpite dalla crisi di Veneto Banca a cui destinare i proventi di tale rinunce.