Notizie Notizie Mondo Vendite di smartphone riprendono quota nel 2024, ma Apple resta indietro

Vendite di smartphone riprendono quota nel 2024, ma Apple resta indietro

27 Novembre 2024 13:54

Dal mercato degli smartphone arrivano segnali non troppo brillanti per Apple, che non riesce a tenere il passo dei competitor nei mercati emergenti, in particolare quello cinese.

Una fotografia scattata da IDC, società  attiva nel campo delle ricerche di mercato, secondo la quale a livello globale le vendite di smartphone sono tornate a crescere nel 2024, dopo due anni consecutivi di declino. L’aumento dei pezzi venduti è previsto in aumento del 6,2% rispetto al 2023, per un totale di 1,24 miliardi di telefoni, ma i volumi del gigante di Cupertino cresceranno solamente dello 0,4%.

Dispositivi Android dominano mercati emergenti e Cina, la fascia alta è di Apple

Come sottolinea Bloomberg, l’iPhone resta, tuttavia, il “gold standard” degli smartphone e consente ad Apple di essere dominante in termini di profitti. Mediamente il costo dell’iPhone supera i 1000 dollari, mentre quello dei concorrenti che fanno uso di sistemi operativi Android si aggirano attorno ai 295 dollari.

Questo spiega in parte come il dato globale sia stato guidato dalla crescita di prodotti Android in mercati emergenti, dove l’utilizzo di smartphone aveva ancora ampi margini di crescita e sono logicamente predilette le fasce meno costose. Nelle zone Asia-Pacifico, Cina, America Latina, Medio Oriente e Africa i telefoni Android venduti sono aumentati del 7,6%.

Questo ha creato opportunità in particolare per i produttori cinesi. Fa eccezione l’India, in cui Apple ha registrato incrementi molto positivi e un terzo trimestre da record, ma questo non è bastato a compensare le difficoltà in Cina, Europa e Stati Uniti. L’anno prossimo, tuttavia, le proiezioni sono per un cambio di passo e una rimonta di Cupertino: per il 2025 IDC si aspetta una crescita del 3,1%, quasi il doppio dell’1,7% previsto per telefoni Android.

In Cina una manciata di aziende si contende il mercato a suon di sconti, talvolta anche per periodi molto lunghi, per stimolare le vendite. Può succedere che lo scettro di leader del mercato cambi di mano diverse volte durante l’anno.

Complessivamente, le vendite devono ancora ritornare ai livelli pre-pandemici e per i prossimi anni IDC prevede performance del mercato appena al di sopra dell’ordinaria amministrazione. Una saturazione dei mercati in via di sviluppo e la crescente importanza del mercato dell’usato sono tra i fattori principali alla base di questa previsione.

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Si parla da tempo dell’integrazione di meccanismi AI negli smartphone come prossimo “milestone” del mercato – in particolare da parte di Samsung, Apple ed Alphabet – ma  finora i consumatori si sono dimostrati abbastanza freddi. “L’AI Generativa continua ad essere un tema caldo ed una priorità per molti  produttori, ma deve ancora avere un impatto significativo sulla domanda”, ha detto Nabila Popal, direttore delle ricerche di IDC.  Si è detto convinto che l’AI Generativa “rivoluzionerà la “user experience” nei prossimi anni”, tuttavia ha sottolineato la necessità di maggiori investimenti per arrivare ad introdurre una “must have feature” che farà correre i consumatori nei negozi”. L’aspettativa è che questo tipo di tecnologia “si farà spazio nei dispositivi di fascia premium e gradualmente si diffonderà nelle fasce di prezzo inferiori fino ad entrare a far parte del 70% del mercato degli smartphone entro il 2028”.

Apple finora si è mossa abbastanza lentamente in questo campo. L’integrazione tra il suo assistente vocale Siri e ChatGPT è stata introdotta solo il mese scorso nella versione beta del sistema operativo iOS 18.2.

Secondo Bloomberg, la società guidata da Tim Cook starebbe però pianificando una completa rivisitazione di Siri, sviluppando un suo Large Language Model (LLM), il modello di software su cui si basa gran part della tecnologia AI, che so chiamerà “LLM Siri” e sarà in diretta competizione con ChatGPT.

Apple potrebbe annunciare il piano già l’anno prossimo ma, sempre secondo fonti Bloomberg, la società non intende sostituire le versioni correnti del software Siri prima della primavera del 2026.