Apple batte le attese: volano le vendite di iPhone ma outlook delude. Cina resta debole
Apple archivia il trimestre chiuso il 28 settembre scorso, battendo le attese di Wall Street per quanto riguarda il fatturato e l’utile per azione, ma l’utile netto è crollato dopo che la società di Cupertino ha dovuto pagare un onere una tantum nell’ambito di una decisione fiscale presa in Europa.
I risultati di Apple chiudono una settimana intensa di trimestrali per le principali aziende tech degli USA. Alphabet ha riportato risultati migliori del previsto, trainati dalla crescita del cloud, mentre Microsoft ha pubblicato una guidance deludente, provocando il più forte sell-off del titolo in due anni e Meta ha battuto le stime ma ha avvertito di una significativa accelerazione delle spese infrastrutturali nel prossimo anno. Amazon infine ha registrato utili e ricavi migliori del previsto per il terzo trimestre, grazie alla crescita delle attività di cloud computing e di pubblicità.
Apple: onere una tantum pesa sui conti
Nel dettaglio il colosso guidato da Tim Cook ha registrato un utile per azione a 1,64 dollari, rettificato, contro 1,60 dollari stimati, ricavi a 94,93 miliardi di dollari contro i 94,58 miliardi di dollari stimati. Bene anche i ricavi derivanti dalla vendita di iPhone che segnano 46,22 miliardi di dollari contro 45,47 miliardi di dollari stimati, mentre i ricavi del Mac ammontano a 7,74 miliardi di dollari contro 7,82 miliardi di dollari stimati. Infine il fatturato dell’iPad segna 6,95 miliardi di dollari contro 7,09 miliardi di dollari stimati. Apple ha registrato un utile netto di 14,73 miliardi di dollari, pari a 97 centesimi per azione, nel trimestre, contro i 22,96 miliardi di dollari, pari a 1,47 dollari per azione, del periodo precedente. L’utile per azione rettificato di Apple, dopo aver rimosso l’onere fiscale una tantum, è aumentato del 12% su base annua.
Il fatturato è aumentato di circa il 2% per l’intero anno fiscale, raggiungendo 391,04 miliardi di dollari. Nel periodo di settembre il fatturato è aumentato del 6%. La liquidità dell’azienda ammonta ora a 156,65 miliardi di dollari.
Nel corso del trimestre, Apple ha pagato un onere una tantum per le imposte sul reddito di 10,2 miliardi di dollari per risolvere un’annosa questione risalente al 2016 su come l’azienda ha gestito le tasse in Irlanda.
iPhone: vendite crescono, ricavi a +6%
I ricavi complessivi dell’iPhone sono cresciuti del 6%, primo segnale dell’andamento dell’iPhone 16 arrivato sul mercato il 20 settembre, dando ad Apple circa una settimana di vendite di nuovi prodotti nel trimestre. È ancora il prodotto più importante di Apple e rappresenta quasi il 49% delle vendite complessive dell’azienda.
Le vendite dell’iPhone 15 sono state “superiori a quelle del 14 nel trimestre dell’anno precedente e il 16 è stato più forte del 15”, ha dichiarato il CEO di Apple Tim Cook a Steve Kovach della CNBC.
Cook ha dichiarato anche che l’azienda non vede l’ora di utilizzare Apple Intelligence, il sistema di intelligenza artificiale per iPhone e Mac che ha iniziato a essere distribuito questa settimana come parte dell’aggiornamento iOS 18.1.
“Stiamo già ricevendo un ottimo feedback da parte di clienti e sviluppatori e una statistica molto precoce, che riguarda solo tre giorni di dati: Gli utenti stanno adottando iOS 18.1 a una velocità doppia rispetto al 17.1 del trimestre precedente”, ha dichiarato Cook.
Ma preoccupa l’outlook. Nel corso di una conference call con gli analisti, Apple ha dichiarato di aspettarsi una crescita delle vendite a “bassa o media cifra” nel trimestre di dicembre.
Il settore iPad di Apple ha registrato la crescita più forte di qualsiasi altra linea di hardware, con un aumento delle vendite dell’8% a 6,95 miliardi di dollari. Ciò è dovuto in parte a una domanda repressa. Apple ha rilasciato nuovi modelli di iPad Pro e Air a maggio, dopo aver trascorso tutto il 2023 senza rilasciare nuovi iPad. Il fatturato del settore Mac è aumentato del 2% su base annua, raggiungendo i 7,74 miliardi di dollari nel trimestre, che include le vendite di laptop per il periodo scolastico. Il settore dei servizi di Apple – che comprende gli abbonamenti online come iCloud, i ricavi della ricerca Google e le garanzie AppleCare per l’hardware Apple – è cresciuto del 12% su base annua, raggiungendo quasi 25 miliardi di dollari di fatturato. Tuttavia, i ricavi dei servizi di Apple sono stati inferiori alle aspettative del consenso LSEG.
L’azienda riporta le vendite delle cuffie AirPods, degli altoparlanti Homepod e dell’Apple Watch in una categoria che chiama Altri prodotti o indossabili. Il fatturato di questa unità è stato inferiore alle previsioni di 9,04 miliardi di dollari, con un calo del 3% rispetto all’anno precedente. Nel trimestre l’azienda ha rilasciato nuovi modelli di Apple Watch e AirPods insieme ai nuovi iPhone.
Cina tra i mercati più importanti per Apple: come sono andate le vendite
I risultati di Apple in Cina, la terza regione per importanza dell’azienda, sono tenuti sotto stretta osservazione dagli investitori e i conti trimestrali rilevano una certa sofferenza. L’azienda deve affrontare la rinnovata concorrenza dei produttori locali di telefoni cellulari cinesi, come Huawei. Il fatturato di Apple in Cina, Taiwan e Hong Kong è diminuito leggermente rispetto all’anno precedente, attestandosi a 15,03 miliardi di dollari.
eToro: Apple crea preoccupazioni nel settore acustico
Apple sotto la lente di eToro. Secondo Gabriel Debach, market analyst, “sebbene Cupertino abbia deluso gli investitori con i suoi nuovi prodotti, è riuscita comunque a creare preoccupazioni nel settore acustico, effetto che in passato era più comune associarlo a Amazon, quando entrava in nuovi settori come quello farmaceutico o dei supermercati”.
Apple ha presentato gli AirPods Pro con protezione uditiva attiva, una funzione clinicamente convalidata di test dell’udito e un apparecchio acustico da banco. È la prima soluzione software di questo tipo e promette di rendere l’assistenza uditiva più accessibile e conveniente. Questo ha avuto un impatto significativo sul settore: Amplifon ha perso l’1,91%, la svizzera Sonova l’1,56% e la danese Demant ha registrato un calo del 3,35%.