Notizie Notizie Italia Usa, fermento nel mondo high tech: Google entra in sala operatoria con J&J, Intel vuole Altera

Usa, fermento nel mondo high tech: Google entra in sala operatoria con J&J, Intel vuole Altera

30 Marzo 2015 08:31
Il comparto tecnologico americano è in gran fermento. Da una parte Google che è entrata nelle sale operatorie grazie a un accordo con Johnson&Johnson, e dall’altra Intel che potrebbe presto finalizzare l’acquisizione della rivale californiana Altera. Due operazioni completamente diverse tra loro, segno però di un’effervescenza nel settore high tech statunitense. 
Google non si pone limiti e il suo raggio d’azione non ha confini. Il colosso di Redmond fa il suo ingresso nelle sale operatorie e si dà anche alla chirurgia. Google ha annunciato di avere firmato una collaborazione strategica con Johnson & Johnson per lo sviluppo di una “piattaforma chirurgica assistita da robot” per migliorare e rendere più efficiente l’assistenza in sala operatoria. La collaborazione avverrà tra  il team Life Sciences di Google ed Ethicon, divisione di Johnson & Johnson. Le due aziende uniranno le forze per dare vita a una “innovativa piattaforma robotica chirurgica assistita in grado di integrare tecnologie avanzate con l’obiettivo di migliorare – spiega Johnson & Johnson – l’assistenza in sala operatoria”.  In sostanza, si punterà a realizzare procedure meno invasive che permettano al chirurgo di fare incisioni più piccole, procurando un trauma e cicatrici minori al paziente, oltre ad accelerare la fase di recupero post operatoria. Non sono stati forniti i dati finanziari dell’operazione che dovrebbe concludersi nel secondo trimestre 2015.
IntelIntel sarebbe in trattative avanzate per acquisire la rivale nel mercato dei microprocessori Altera. Lo rivela “The Wall Street Journal“, che cita fonti vicine all’operazione. Si tratterebbe della maggiore acquisizione mai realizzata da Intel. Altera, che progetta FPGA e ASIC, ha terminato la seduta di venerdì, sostenuta da queste indiscrezioni, con un balzo di quasi il 30% e una capitalizzazione di mercato che ha quasi raggiunto quota 13,4 miliardi di dollari.