UniCredit: utile netto batte le stime nel secondo trimestre, Nicastro lascia dal 1° ottobre. Titolo vola
Utile netto semestrale superiore al miliardo di euro e riorganizzazione della prima linea del management. Queste le indicazioni in arrivo dalla semestrale di UniCredit. L’istituto ha annunciato di aver chiuso i primi sei mesi dell’anno con l’ultima riga del bilancio positiva per 1.034 milioni di euro grazie a un secondo trimestre che si è chiuso con un risultato netto di 522 milioni di euro, il 29,5% in più rispetto a un anno prima. Il dato è maggiore rispetto ai circa 450 milioni stimati dagli analisti.
“Nel primo semestre del 2015 UniCredit ha prodotto un utile di oltre €1 miliardo, un risultato di grande valore in un contesto ancora sfavorevole per l’industria bancaria, che vede tassi di interesse ai minimi storici”, ha commentato l’Ad Federico Ghizzoni. I ricavi non fanno segnare variazioni di rilievo attestandosi a 5,7 miliardi (-0,3% trim/trim, -1,1% a/a), di poco sopra il consenso di 5,69 miliardi. Nel semestre il dato si attesta a 11,5 miliardi, in aumento dello 0,9% rispetto a un anno prima.
Migliora la qualità dell’attivo, con i crediti deteriorati del secondo trimestre in calo a 81,7 miliardi (-1,8% trim/trim). Le sofferenze si riducono di -0,2% trim/trim, sostenute dalle continue cessioni e gli altri crediti deteriorati lordi diminuiscono del 4,3% t/t grazie a “maggiori recuperi e a più elevati flussi verso crediti in bonis”. Il tasso di copertura di UniCredit sui crediti deteriorati lordi sale al 51%, “livello tra i più alti -evidenzia la società- del settore bancario italiano”. “Per UniCredit – in controtendenza rispetto alla media di settore in Italia – è confermato il miglioramento significativo nella qualità degli impieghi, con una diminuzione dei crediti deteriorati, frutto di una migliore tenuta di quelli in bonis e di maggiori recuperi”, continua Ghizzoni.
Il CET1 “Ratio Transitional” si attesta al 10,52% (10,92% includendo l’operazione su Pioneer) mentre, includendo il valore corrente delle Riserve AFS e l’Operazione su Pioneer, il CET1 Ratio Fully Loaded Pro-forma risulta pari al 10,84%. Già sospeso per eccesso di rialzo, il titolo UCG passa di mano 6,34 euro, il 6,02% in più rispetto al dato precedente.
Nuovo assetto per il team di vertice, lascia il Direttore generale Roberto Nicastro
A causa di “serene e composte divergenze di opinione sulla direzione strategico-organizzativa dell’azienda e alla volontà del Gruppo di continuare il processo di semplificazione del proprio modello, UniCredit e Roberto Nicastro hanno deciso di comune accordo di separare le proprie strade dal 1° ottobre prossimo”. Nicastro continuerà ad essere coinvolto nelle attività di UniCredit quale Vice Presidente di Bank Pekao in Polonia e consigliere di UniCredit Bank Russia e di Bank Austria.
La società ha deciso di ripartire le deleghe attribuite a Nicastro tra Paolo Fiorentino, Marina Natale e Gianni Franco Papa. Marina Natale viene nominata Vice Direttore Generale dal prossimo 1° ottobre, affiancando così gli stessi Fiorentino e Papa. Fiorentino aggiunge alle deleghe di Vice Direttore Generale e COO la responsabilità di tutte le attività legate all’evoluzione digitale del Gruppo. Natale assumerà anche la responsabilità dell’asset management, e Papa, Vice Direttore Generale e responsabile della Divisione Corporate & Investment Banking, mantiene la responsabilità legata alla supervisione della Germania a cui si aggiunge quella della supervisione di Austria, Polonia e della Divisione Central & Eastern Europe.
“Inoltre, la Banca ed il Chief Risk Officer del Gruppo, Alessandro Decio, ritenendo completato con successo il progetto triennale per la razionalizzazione delle strutture di gestione del rischio ed il rafforzamento della qualità degli attivi che gli era stato affidato nel 2012 all’atto della nomina, hanno concordemente deciso di avviare una nuova fase, attraverso un ordinato periodo di transizione e la nomina di un nuovo responsabile”. Il Consiglio ha quindi approvato la nomina di Massimiliano Fossati, già responsabile Rischi per il perimetro italiano, quale nuovo CRO dal prossimo 1° ottobre.