Unicredit: i subprime non preoccupano, ma frena l’investment banking
Confermata non preoccupante l’esposizione ai subprime, considerata trascurabile e pari a 164 milioni a dicembre 2007, in calo di 82 milioni sul settembre dello stesso anno. La stessa esposizione è costituita principalmente da RMBS (89 milioni) e da CDO di ABS aventi in parte sottostante subprime (73 milioni). A tali esposizioni occorre aggiungere retained interest detenuti da Pioneer Investments per un milione e ulteriori posizioni per 2 milioni originate da investimenti in Structured Investment Vehicles (SIV). La Holding UniCredito Italiano SpA non ha alcuna esposizione ai subprime statunitensi.
Il segnale meno incoraggiante arriva però dal risultato dell’attività di negoziazione, copertura e fair value del quarto trimestre, negativo per 321 milioni di euro, contro 342 milioni di utile un anno fa, e da ricondursi secondo la stessa Unicredit a un contesto “che ha visto la situazione congiunturale mettere sotto pressione investimenti e posizioni di trading”.
L’utile per azione normalizzato si è attestato a 0,55 euro (0,62 senza Capitalia). Il cda proporrà alla prossima assemblea di bilancio la distribuzione di un dividendo di 0,26 euro per azione (+8,3%) per le ordinarie e di 0,275 euro per le risparmio. Il Core Tier 1 si è attestato al 5,83%, in linea con il 2006. Il cost/income è al 55% in calo di 2,6 punti base con un risultato di gestione a 13,346 miliardi (+11,4%). Il margine di intermediazione è salito del 5,1% a 29,655 miliardi con un margine di interesse di 17,119 miliardi (+9,6%) e commissioni nette per 10,694 miliardi (+6,2%). A fine 2007 il roe, calcolato includendo Capitalia dall’1 ottobre 2007, si attesta al 15,6% in calo dal 16,7% di un anno prima.