Mps: Piazza Affari accoglie bene risultati e piano industriale
In una Piazza Affari che cerca il rimbalzo dopo tre sedute nettamente negative vengono accolti positivamente i risultati di bilancio del Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca guidata da Giuseppe Mussari fa segnare un rialzo di quasi un punto percentuale dopo aver toccato un massimo di seduta a 2,87 euro (+2%).
Montepaschi ha concluso il 2007 con utili netti per 1,437 miliardi di euro, in crescita del 160% rispetto all’esercizio precedente, compresa la plusvalenza di 735,2 milioni derivante dalla cessione del ramo assicurativo Mps Vita alla francese Axa.
In crescita il margine di interesse, a 2.944,5 milioni di euro (+8,5%), le commissioni nette, dell’1,7% a 1.515,3 milioni di euro e il margine consolidato della gestione finanziaria e assicurativa, attestatosi a 4.968,2 milioni con un rialzo dell’1,9%. Il margine di intermediazione primario è aumentato del 6,1%.
L’indice cost/income comprensivo degli ammortamenti è sceso al 58,4% dal 59,6% del dicembre 2006. Il risultato operativo netto si è attestato a 1.477,6 milioni (+6,7%). In base a tali risultati è stato deliberato un dividendo di 0,21 euro per azione, in aumento del 24% rispetto al 2006.
Per il 2011 Mps si attende utili netti a 2,2 miliardi di euro, ricavi a 7,9 miliardi e sinergie dalla fusione con Antonveneta per 732 milioni di euro, delle quali 256 milioni di maggiori ricavi e 476 di minori costi. Gli oneri di integrazione della banca patavina saranno di 577 milioni di euro. Il piano industriale permetterà alla banca di raggiungere un cost/income del 47% e un Roe di circa il 13%, in linea con le best practice domestiche. “Il nuovo piano industriale – ha commentato l’amministratore delegato Giuseppe Mussari – consentirà di sfruttare al meglio l’acquisizione di Banca Antonveneta per attuare una profonda ristrutturazione e un rilancio delle performance dell’intero gruppo”. Ciò permetterà, da un lato, di capitalizzare i benefici degli interventi industriali progettati ed eseguiti nel precedente piano 2006-2009 e, dall’altro, di realizzare azioni strategiche e organizzative di forte discontinuità col passato.