Notizie Notizie Italia Per Unicredit il risiko non dorme mai: Orcel medita un nuovo blitz a sorpresa

Per Unicredit il risiko non dorme mai: Orcel medita un nuovo blitz a sorpresa

2 Maggio 2025 10:10

La prossima settimana entra le vivo la stagione delle trimestrali bancarie. A Piazza Affari a togliere i veli dai conti per prima sarà come di consueto Intesa Sanpaolo, mentre per la seconda forza bancaria tricolore bisognerà attendere la settimana successiva. Unicredit ha infatti annunciato il posticipo della riunione del cda chiamato ad approverà i conti relativi al primo trimestre del 2025. Rispetto al 6 maggio inizialmente previsto, la riunione è stata riprogrammata per l’11 maggio con presentazione dei conti al mercato il giorno successivo prima dell’apertura di Piazza Affari, con release dei conti e successiva conference call.

Ops Bpm in corso, ma mercato non esclude altri guizzi di Orcel

I temi caldi su cui gli analisti avranno modo di solleticare Andrea Orcel sono più di uno. Il banchiere romano lo scorso autunno ha aperto un doppio fronte (Commerzbank in Germania e Banco Bpm in Italia), con l’Ops sull’istituto di Piazza Meda partita il 28 aprile e su cui Unicredit tiene ancora aperta la possibilità di tirarsi indietro. Inoltre, Unicredit ha messo piede in Generali definendo l’investimento finanziario. Sarà importante capire che tipo di giudizio darà Orcel dell’Ops lanciata da Mediobanca su Banca Generali, che sarà finanziata attraverso la quota del 13,1% detenuta da piazzetta Cuccia nel Leone di Trieste.

Una mossa che non ha mancato di scatenare rumor su possibili sviluppi del risiko del credito. L’Ops di Mediobanca, che a sua volta è sotto Ops lanciata da Mps, dovrà passare al vaglio dell’assemblea ordinaria, convocata per il prossimo 16 giugno. Lì si vedranno i rapporti di forza attuali nella merchant bank, che tre anni fa vide il fronte Nagel catturare poco più del 40% del capitale rispetto al 32% circa di Delfin-Caltagirone. Si profila quindi una nuova ‘conta’ dopo quella dell’assemblea di Generali che ha visto la lista Mediobanca avere la meglio, con un certo margine, su quella di minoranza proposta da Caltagirone. Mentre la Delfin non ha spazio per rafforzarsi ancora visto che è già a ridosso della soglia del 20% (19,81%), chi puù salire è Caltagirone che potrebbe avvicinarsi al 10% dal 7,39% attuale.
C’è però chi non esclude delle new entry a sorpresa. Tra i papabili potrebbe esserci proprio Unicredit che potrebbe replicare quanto fatto nei mesi scorsi con Generali andando a posizionarsi nel capitale di piazzetta Cuccia. E a quel punto Orcel potrebbe tornare a schierarsi a fianco di Caltagirone e Delfin, in linea con quanto fatto nell’assemblea di Generali che potrebbe quindi risultare una prima tappa di un percorso più ampio che potrebbe vedere Unicredit mettere le mani sulla stessa Banca Generali nel caso in assemblea l’operazione ideata da Nagel non passasse.

Preview conti 1° trimestre 2025

Tornando ai conti trimestrali, quest’anno Unicredit dovrà dimostrare di essere in grado di mantenere alta l’asticella degli utili anche in un contesto sfidante di tassi di interesse in ulteriore discesa a cui si somma la crescente incertezza legata alla guerra dei dazi.

Le stime di consensus pubblicate sul sito della banca milanese vedono il gruppo riportare un utile netto contabile di 2,36 miliardi di euro nei primi tre mesi dell’anno, in flessione rispetto ai 2,56 miliardi dello stesso periodo 2024. I ricavi sono attesi a 6,05 miliardi rispetto ai 6,37 del 1° trimestre 2024, con margine d’interesse netto a 3,49 mld e commissioni a 2,18 miliardi. A livello patrimoniale il CET1 è atteso al 15,28%.

“Ci aspettiamo un buon set di risultati, complessivamente coerente con la guidance di utile 2025 (su base standalone) sostanzialmente in linea con il 2024”, indicano gli analisti di Equita che hanno giudizio buy su Unicredit con tp a 58,5 euro e nella loro preview indicano NII a 3,46 mld (-5% t/t, -3% a/a), ricavi totali a 5,94 mld (-1%t/t, -7% a/a) e Utile netto a 2,3 mld.

La sfida di un utile 2025 in linea con quello dell’anno scorso

Quest’anno Unicredit dovrà, come tutti gli istituti di credito, fare leva su altre voci, come commissioni o taglio dei costi, che vadano a compensare il calo del margine d’interesse dovuto alla discesa dei tassi. Gli analisti prevedono comunque un utile 2025 in area 9,39 miliardi e ricavi per 24,12 miliardi. In occasione della presentazione dei conti 2024, Unicredit ha diffuso la guidance per l’anno corrente che prevede utili stabili rispetto a quelli 2024 (9,3 miliardi di euro) nonostante lo scenario macroeconomico meno favorevole. I ricavi netti sono previsti a oltre 23 miliardi, con una moderata riduzione anno su anno del margine di interesse nel 2025, che riflette le aspettative di un contesto di minori tassi di interesse e di una ulteriore compressione della Russia.

Unicredit ha rilasciato anche gli obiettivi al 2027 con utile netto atteso a circa 10 miliardi, insieme ad un RoTE superiore al 17% e ad una generazione organica di capitale media nel periodo 2025-2027 sostanzialmente in linea con l’utile.

Tra gli analisti raffica di buy

Tra gli analisti prevalgono nettamente i buy sul titolo Unicredit. Il 69,6% dice buy, il 21,7% è hold, mentre l’8,78% dice sell. Il prezzo obiettivo medio indicato è di 54,78 euro, con un rendimento potenziale del 7,5% rispetto ai livelli attuali.
Tra i più ottimismi sul titolo spicca Jp Morgan che lo scorso 16 aprile ha reiterato buy su Unicredit con target a ben 70 euro, ossia il 38% sopra i livelli attuali.

Da inizio anno il titolo Unicredit segna un rally del 35% con capitalizzazione sopra gli 81 miliardi di euro.