Notizie Auto Stellantis ritira stime 2025, nuovo crollo negli Usa. Trump in soccorso con dazi auto più soft

Stellantis ritira stime 2025, nuovo crollo negli Usa. Trump in soccorso con dazi auto più soft

30 Aprile 2025 08:49

Ricavi in deciso calo per Stellantis che sospende la guidance per l’intero 2025 così come fatto da GM e Mercedes. Pesa l’incertezza sul fronte dazi anche se ieri c’è stata una schiarita con Donald Trump che ha firmato un ordine esecutivo per ridurre l’impatto dei dazi sul settore automotive.

Le tariffe del 25% sull’import di auto negli Stati Uniti rimangono, ma viene evitato che i dazi si sommino ad esempio a quelli sull’acciaio e l’alluminio. Riviste anche le tariffe sui componenti esteri per la produzione dei veicoli che dovevano essere del 25% dal 3 maggio, mentre adesso i costruttori che producono negli Usa potranno ottenere un rimborso fino al 3,75% del valore delle vetture finali nel primo anno e del 2,5% nel secondo in modo da dare tempo ai costruttori di trovare produttori locali di componenti.

Ricavi giù del 14% e ritirata la guidance 2025

Il gruppo Stellantis chiude il primo trimestre con ricavi netti di 35,8 miliardi di euro, in calo del 14% rispetto al 1° trimestre 2024, dovuto principalmente alla diminuzione dei volumi, al mix geografico sfavorevole e alla normalizzazione dei prezzi. Il calo del fatturato del primo trimestre è leggermente superiore rispetto al consensus Bloomberg che li vedeva a 35,98 miliardi.

Nei tre mesi dell’anno le consegne consolidate sono state di 1.217 mila unità, con una diminuzione del 9% rispetto allo stesso periodo del 2024. La riduzione delle consegne, spiega il gruppo presieduto da John Elkann, è dovuta principalmente a una minore produzione in Nord America, dovuta a un prolungato periodo di inattività durante le vacanze di gennaio, nonché all’impatto delle transizioni del portafoglio prodotti e alla diminuzione dei volumi di LCV nell’Europa allargata.

Il gruppo ha, inoltre, annunciato la sospensione della guidance per l’intero esercizio 2025, motivandola con l’incertezza legata ai dazi imposti alle auto dagli Usa del presidente, Donald Trump, e alla difficoltà di prevedere l’impatto sui volumi e sulla competitività.

Ricerca nuovo ceo: “processo a buon punto”

Relativamente al processo di nomina del nuovo amministratore delegato il gruppo sottolinea che “è a buon punto e si concluderà entro la prima metà del 2025”.

Le indiscrezioni degli ultimi giorni vedono per la nomina del nuovo ceo della casa automobilistica 5 candidati per il ruolo. Tra questi 3 esterni e 2 interni. Tra i 3 esterni, 2 avrebbero rifiutato l’offerta e l’altro è l’ex cfo Palmer. I due interni sono Antonio Filosa, responsabile del mercato americano, e Maxime Picat, responsabile degli acquisti.

Crisi nera negli States, giù anche in Europa

In Nord America si conferma il momento difficile: -20% delle spedizioni a 325 mila veicoli e ricavi -25% a 14,42 miliardi, a causa di un’estesa chiusura degli impianti a gennaio, rallentamenti legati alla transizione verso nuovi modelli e l’effetto di un mix prodotto meno favorevole. In Europa le spedizioni sono scese dell’8% a 567 mila auto e i ricavi del 3% a 13,57 miliardi complice la fine della produzione di alcuni veicoli nei segmenti A e B e dalla debolezza del comparto veicoli commerciali leggeri.

In Sud America la quota di mercato è del 23,8%, con un aumento di 1,5 punti percentuali rispetto al quarto trimestre del 2024, grazie al miglioramento delle prestazioni dei marchi Stellantis in Brasile, Cile e soprattutto Argentina, dove il mercato si sta riprendendo in seguito all’allentamento delle restrizioni alle importazioni.

Nel primo trimestre Stellantis è diventata leader nel segmento delle ibride e ha riconquistato la seconda posizione nel mercato BEV con quote di mercato rispettivamente del 15,5% e del 13%. Negli Stati Uniti c’è stata una stabilizzazione della quota di mercato al dettaglio con un aumento delle vendite al dettaglio di Jeep Grand Cherokee e Compass di oltre il 10% su base annua, nonché di Ram 1500 e 2500.

TRa i numeri positivi emersi dal release odierno c’è il boom a marzo dei nuovi ordini al dettaglio, aumentati dell’82% rispetto al marzo 2024, raggiungendo il livello mensile più alto dal giugno 2023.