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UniCredit: inflazione morde, Orcel verso più tagli ai costi

18 Luglio 2023 09:27

UniCredit ha intenzione di tagliare ulteriormente i costi al fine di ridurre l’impatto dell’inflazione sui suoi conti, che la banca guidata dal ceo Andrea Orcel stima superiori a 1 miliardo di euro nei tre anni del suo piano strategico. E’ quanto riporta Bloomberg, specificando che, secondo fonti vicine a Piazza Gae Aulenti, i tagli aggiuntivi saranno pari a 500 milioni di euro.

Nel frattempo Piazza Gae Aulenti ha reso noto che, alla data del 14 luglio 2023, a partire dall’avvio della Seconda Tranche del Programma di Buy-Back 2022, ha acquistato un totale di 514.185 azioni, pari allo 0,03% del capitale sociale e per un controvalore complessivo pari a 11.018.848,26 euro.

Alla medesima data, tenuto conto degli acquisti effettuati nel corso della Prima Tranche del programma di Buy-Back 2022 conclusasi in data 29 giugno 2022, UniCredit ha acquistato, in attuazione dell’autorizzazione conferita dall’Assemblea degli Azionisti della Società tenutasi in data 31 marzo 2023, 125.550.358 azioni proprie pari al 6,47% del capitale sociale.

UniCredit verso taglio ulteriore dei costi: le indiscrezioni

Riguardo ai maggiori tagli ai costi, fonti hanno riportato a Bloomberg che Piazza Gae Aulenti starebbe velocizzando ulteriormente l’automazione dei processi, snellendo la burocrazia, revisionando i contratti di outsourging e investendo nella digitalizzazione e nell’efficienza.

D’altronde, l’impatto dell’inflazione ostinata sui costi, atteso ora a un valore superiore a 1 miliardo di euro, è più del doppio rispetto a quanto previsto inizialmente dall’AD Andrea Orcel.

Nell’articolo  UniCredit to Deepen Cuts as Inflation Costs Run Over $1 Billion, Bloomberg ha precisato che un portavoce di UniCredit ha preferito non commentare i rumors.

Fatto sta che, fin da quando ha preso il comando nell’aprile del 2021, il ceo Andrea Orcel ha puntato sulla riduzione dei costi, snellendo la stessa struttura del management che, ai tempi del predecessore Jean Pierre Mustier, contava diverse divisioni gestite da più responsabili.

Al fine di sforbiciare ulteriormente i costi e snellire ulteriormente la composizione dei vertici UniCredit, presente in 13 paesi – ricorda Bloomberg – ha nominato all’inizio di questo mese Ali Khan responsabile della trasformazione digitale e Gianfranco Bisagni chief operating officer.

Orcel ha tutta l’intenzione di rispettare i target previsti dal piano strategico annunciato alla fine del 2021:

il piano includeva una riduzione dei costi di 500 milioni di euro entro il 2024 (ora raddoppiata), un impatto dell’inflazione, su base netta, di 500 milioni e investimenti aggiuntivi per un valore di 600 milioni. Tutto per finanziare una maxi distribuzione di dividendi agli azionisti di UniCredit.

Fiducia del ceo Orcel nel futuro. I tagli al personale dal 2021

Di recente, nel prendere la parola al Mediobanca Ceo Conference, Orcel ha detto di ritenere che “il 2023 sarà un anno eccellente” in termini di redditività.

Guardando al futuro, l’amministratore delegato di UniCredit ha aggiunto che “possiamo fare altrettanto o meglio nel 2024 e nel 2025”.

Nei due anni da ceo di UniCredit, Orcel ha tagliato il personale di 7.700 unità circa, o il 10% della forza lavoro. I tagli hanno colpito soprattutto l’Italia, dove, su base netta, sono stati pari a 2.900 unità.

Altri tagli al personale hanno interessato la Germania, con 1.600 uscite nette e l’Austria (-1.200 unità).

Nello stesso arco temporale, UniCredit ha assunto 10.800 persone per il suo network e per le funzioni digitali.

Nel corso del primo trimestre del 2023 i costi operativi di UniCredit sono scesi, a fronte di una crescita del fatturato pari a +18%. Un trend, ha commentato il ceo Andrea Orcel a maggio, che ha confermato “l’abilità del gruppo di ridurre la base dei costi in modo strutturale, proteggendo al contempo la crescita del fatturato”.

I risultati di bilancio di UniCredit saranno pubblicati il prossimo 25 luglio.

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