Unicredit: dopo Profumo arriva Ghizzoni
Federico Ghizzoni conquista Unicredit. Appena nove giorni dopo l’uscita di Alessandro Profumo, arriva la svolta in piazza Cordusio. La casella mancante di amministratore delegato è stata riempita oggi pomeriggio. In un consiglio di amministrazione che si è giocato sul velluto sono state sciolte le riserve che hanno accompagnato in queste ultime ore la corsa al trono di Unicredit.
La staffetta al fotofinish che ha visto scontrarsi Roberto Nicastro, deputy ceo alla guida delle attività retail, con Federico Ghizzoni, vice-ceo della banca di Piazza Cordusio con responsabilità per il Centro ed Est Europa ha visto uscire vincente il secondo. Ghizzoni è stato eletto all’unanimità dal Cda che si è riunito oggi a Varsavia. Come da attese nessuna svolta è invece arrivata sul fronte governance al piano inferiore: probabilmente nelle prossime settimane verrà o verranno messe a fuoco le figure di direttore generale, con il coinvolgimento in questa scelta del nuovo ad.
Sulla decisione dell’uomo che ha sostituito Profumo gli animi, al di là della facciata, all’interno di Unicredit non erano tranquilli. Le Fondazioni erano spaccate: mentre la candidatura di Nicastro è caldeggiata dalla Fondazione Cariverona, quella di Ghizzoni è spinta da Fabrizio Palenzona e dal presidente Rampl. Per la maggior parte degli analisti contattati in un sondaggio da Finanza.com il nome di Ghizzoni è una vera sorpresa, una figura outsider. Ma nell’inner circle di Piazza Cordusio, il suo nome è legato all’espansione internazionale del gruppo.
Ghizzoni, fino a ieri a capo della divisione europea orientale, che nel 2009 ha contribuito a una larga fetta degli utili della banca, ha sviluppato una vocazione più europea che ha giocato a suo favore nello spostare l’ago della bilancia sulla sua persona nelle ultime ore. Il suo nome sarebbe stato molto apprezzato dai soci tedeschi che “puntano su un uomo di conoscenze internazionali”. Per gli esperti di Equita sim, che su Unicredit confermano hold con target a 2,5 euro, Guizzoni è un manager molto solido. “E’ un’ottima nomina perché essendo interna si riduce la possibilità di svalutazioni straordinarie di bilancio nei Paesi dell’Est”, nota un altro analista.