Notizie Notizie Italia Banco Popolare alle prese con il rafforzamento patrimoniale, improbabile cessione del Creberg

Banco Popolare alle prese con il rafforzamento patrimoniale, improbabile cessione del Creberg

29 Settembre 2010 09:46

Il focus del Banco Popolare resta il rafforzamento patrimoniale. Il motivo è chiaro: senza gli 1,45 miliardi di Tremonti Bond, che dovranno essere ripagati entro il terzo trimestre del 2013, il Core tier 1 della banca scenderebbe sotto il 7%, la soglia minima fissata dalle nuove regole di Basilea 3. Questo livello diventerà però operativo tra 9 anni, quindi l’istituto veronese potrà stabilizzare il proprio patrimonio con relativa tranquillità. Come accade da parecchio tempo, di tanto in tanto ritornano voci incontrollate di un possibile aumento di capitale e della cessione dei gioielli di casa: il Credito Bergamasco e le Casse toscane.


Questa mattina, indiscrezioni di stampa parlano di una possibile ricapitalizzazione da 2 miliardi di euro in alternativa alla vendita del Creberg e delle Casse del Tirreno, per le quali ci sarebbero già offerte intorno ai 3 miliardi di euro da parte di alcune banche francesi. “La cessione del Creberg e delle Casse toscane ci sembra un’ipotesi improbabile perché implicherebbe rinunciare a circa 500 sportelli, pari al 25% del totale”, spiegano gli analisti di Equita sim, secondo cui la valutazione riportata “è sacrificata”. Gli esperti della sim milanese si attendono una valutazione di almeno 3,6 miliardi di euro. “L’impatto sul Core tier 1 sarebbe di circa 210 punti base, ma il Banco Popolare dovrebbe rinunciare ad almeno il 20% degli utili del gruppo”.


L’alternativa, secondo indiscrezioni di stampa, sarebbe un aumento di capitale da 2 miliardi di euro che porterebbe il Core tier 1 dall’attuale 4,6% (senza i Tremonti Bond) a circa il 7%. “E’ una sparata da irresponsabili”, confida una fonte interna alla banca contattata da Finanza.com. L’ipotesi della ricapitalizzazione, inoltre, è stata più volte smentita dal consigliere delegato del Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti. La strada dell’aumento di capitale non sarebbe nemmeno vista con piacere dagli azionisti della banca, che sono quasi tutti retail e poco inclini a metter mano al portafoglio.


“Un nuovo aumento di capitale ci sembra molto improbabile perché il Banco Popolare può già contare su 1 miliardo di soft convertibile che può essere trasformato in equity a novembre del 2011”, afferma il broker milanese, secondo cui è più ragionevole “ipotizzare un nuovo aumento di capitale da 1 miliardo di euro”. Questa mattina il titolo dell’istituto scaligero tocca il fondo del paniere principale di Piazza Affari lasciando sul parterre il 3,28% a 4,49 euro. Equita mantiene comunque una view positiva sull’azione confermando il giudizio d’acquisto (buy) con prezzo obiettivo di 6,3 euro.