Fusione Unicredit-Commerzbank: ceo Orlopp alza barricate. La reazione dei due titoli in Borsa
Il muro alzato dai tedeschi all’avanza di Unicredit in Commerzbank rimane alto. Le parole della neo ceo di Commerz non sembrano lasciare spazio a interpretazioni, anche se il mercato continua a spingere al rialzo entrambi i titoli.
Commerz teme perdita clienti in caso di fusione
“Solo perché una fusione sembra buona sulla carta, non significa che sarà eseguita bene e che alla fine potrà avere successo e creare valore per i nostri azionisti”, ha detto Bettina Orlopp in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt. Nella sua prima intervista da quando è diventata ceo del secondo istituto di credito tedesco, la Orlopp si è mostrata restia alla prospettiva di fusione tra grandi banche.
Parole che arrivano a una settimana dal primo incontro Unicredit-Commerzbank, durante il quale però non si è discusso di una possibile fusione, ma è stato descritto come un normale investor meeting dove i tedeschi hanno spiegato all’investitore Unicredit quelle che sono le strategie future della banca e i nuovi target al 2027. La banca tedesca il mese scorso ha tracciato un percorso di crescita per i prossimi anni con i ricavi visti passare dai 10,9 miliardi stimati per quest’anno a 13,3 miliardi nel 2027. Una dimensione decisamente inferiore rispetto agli oltre 23 miliardi che dovrebbero essere sfornati dal gruppo Unicredit.
La banca tedesca, che ha lo Stato come primo azionista anche se Unicredit con i derivati acquistati l’ha virtualmente scavalcato con in mano il 21% del capitale, ha più volte sottolineato la strategia di indipendenza. La Orlopp ha sottolineato durante l’intervista che Commerzbank potrebbe perdere clienti in caso di fusione tra i due istituti di credito a causa di una forte sovrapposizione della clientela. Ha inoltre affermato che il rating di Commerzbank potrebbe scendere.
Le rassicurazioni di Orcel
Sulla questione tagli è intervenuto nei giorni scorsi Andrea Orcel, spiegando che i tagli ai costi di Commerzbank, se UniCredit acquisterà l’istituto tedesco, riguarderebbero la sede centrale e non la rete di filiali. L’ad di UniCredit ha spiegato all’Economist che non considerare l’idea di trasferire la sede di UniCredit in Germania, dove si troverebbe la maggior parte delle attività, nell’eventualità di una fusione (Unicredit già possiede Hvb che vanta un cost/income del 39% rispetto al 59% di Commerzbank). In caso di fusione, la maggior parte delle attività del gruppo sarebbero in Germania. Unicredit ha già in pancia Hvb che sommandosi a Commerz andrebbe a valere per quasi 16 miliardi a livello di ricavi pro-forma 2023, superiori rispetto agli 11 miliardi circa dei ricavi di Unicredit legati all’Italia.
Il mese scorso UniCredit ha costruito una partecipazione potenziale di quasi del 21% in Commerzbank e ha detto di essere intenzionata a esplorare la possibilità di una fusione anche se per il momento si comporterà come un semplice “investitore privilegiato” senza chiedere posti in cda.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha apertamente parlato di “operazione ostile” in merito all’ascesa di Unicredit nel capitale di Commerz.
La reazione dei due titoli
Il mercato continua però a credere alla fusione e oggi i due titoli viaggiano in buon rialzo. A Milano Unicredit segna a metà seduta un progresso dell’1% a 39,21 euro, mentre Commerz veleggia a +2,4% a 16,84 euro a Francoforte sfiorando i 20 miliardi di market cap. Le due entità insieme ad oggi valgono in Borsa oltre 81 miliardi di euro e sono virtualmente il primo gruppo bancario dell’Eurozona rispetto ai circa 70 mld di Bnp Paribas e Banco Santander.