Orcel, Castagna e il rebus sul premio dell’Ops. Nuovo round tra Unicredit e Bpm. Chi ha ragione?

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Nuova puntata della disputa tra Banco Bpm e Unicredit circa l’entità del premio dell’Offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata lo scorso novembre dall’istituto guidato da Andrea Orcel.
La disputa sul premio e la richiesta Consob di fare chiarezza
Bisogna riavvolgere indietro il nastro al 25 novembre, quando Unicredit è uscita allo scoperto con l’offerta da 10,1 miliardi su Piazza Meda con concambio fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di Unicredit per ogni azione esistente di Banco Bpm. Offerta a premio dello 0,5% rispetto ai prezzi di venerdì 22 novembre e, stando a quanto calcolato da Unicredit, un premio di circa 15% rispetto al prezzo del 6 novembre 2024 (circa 20% se aggiustato per gli acconti sul dividendo già distribuiti a novembre da entrambe le banche), ossia prima dell’annuncio dell’Opa di Banco su Anima.
In tutta risposta Banco Bpm, dopo il deposito del prospetto in Consob, ha eccepito bollando come “inappropriato e non pertinente” ogni riferimento da parte di UniCredit al prezzo dell’azione Banco Bpm al 6 novembre, ultimo prima dell’Opa su Anima (prezzo che Orcel ha definito “undisturbed”, ossia non inquinato, dalle speculazioni del mercato). In aggiunta, quotazioni alla mano, Piazza Meda ha indicato che il premio determinato sulla base del prezzo ufficiale delle azioni Unicredit al 22 novembre rispetto al prezzo ufficiale delle azioni Bpm al 6 novembre non è il 14,8% riportato da Unicredit. “Il dato corretto è pari al 3,9%”. spiega Bpm.
I differenti calcoli dei istituti hanno comportato la reazione della Consob che ha chiesto a entrambe di fare chiarezza sulle metodologie di calcolo utilizzate.
La versione di Unicredit
Arriviamo quindi alle nuove puntate della telenovela, andate in scena ieri sera con un concitato botta e risposta. Il gruppo di piazza Gae Aulenti è intervenuto in maniera perentoria ribadendo di ritenere “appropriato che il confronto tra i prezzi di mercato debba essere effettuato su basi omogenee, utilizzando riferimenti temporali univoci, in coerenza con le corrette metodologie valutative e la prassi di mercato”. Dalle tabelle predisposte da Unicredit emerge che il premio implicito dell’Ops calcolato sulla media ponderata dei prezzi dei due titoli da un mese prima dell’annuncio dell’offerta è indicato al 6,3%, mentre è del 13,8% quello calcolato da un mese prima all’Opa di Bpm su Anima.
Unicredit rincara la dose mettendo in dubbio le modalità con cui Bpm ha contestato il suo calcolo del premio diffondendo una rappresentazione del premio/sconto calcolato in una data (il 16 dicembre) “che non presenta alcuna attinenza con il calcolo del corrispettivo (e del relativo premio) rappresentato nel comunicato e non è associabile ad alcun evento rilevante per l’emittente, né per l’offerta”.
Quella di Bpm
Banco Bpm non ha perso tempo e a breve giro ha replicato con toni altrettanto perentori. “Ogni riferimento al prezzo di Banco Bpm al 6 novembre è inappropriato e non pertinente perché, in tale data, questo non incorporava i risultati del terzo trimestre della banca, l’operazione annunciata su Anima e l’investimento in Mps”. L’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha ribadito che il premio calcolato è sbagliato perché sono state usate due date diverse. “Il premio del 14,8% è calcolato sulla base dei prezzi di mercato dei due titoli al 6 novembre; al contrario, il comunicato diffuso da Unicredit in data 13 dicembre rappresentava che la valorizzazione di Euro 6,657 – determinata sulla base del prezzo ufficiale del 22 novembre- “incorpora un premio pari al […] 14.8% rispetto al prezzo ufficiale delle Azioni BPM rilevato al 6 novembre 2024 (pari a Euro 6,408)”; tale calcolo risultava erroneo, in quanto il confronto tra i due valori si traduce in un premio del 3,9%”.
Intanto il mercato…
Che dire, la richiesta di chiarimento della Consob non è caduta nel vuoto, ma le due banche si sono premurate unicamente a difendere a spada tratta quanto comunicato in precedenza. Forse in questi casi servirebbe un ente terzo a cui affidare il compito di fare chiarezza. Di certo ad oggi Piazza Affari prezza un rilancio da parte di Orcel con le attuali valutazioni che implicano un rilancio potenziale dell’8,5%.