Notizie Notizie Italia Banco Bpm fa muro e vuole che Consob fermi l’Ops. Ecco cosa non quadra dell’offerta Unicredit

Banco Bpm fa muro e vuole che Consob fermi l’Ops. Ecco cosa non quadra dell’offerta Unicredit

18 Dicembre 2024 09:49

Banco Bpm si mette di traverso e si rivolge alla Consob chiedendo l‘improcedibilità dell’Ops lanciata da UniCredit. Il cda di ieri ha dato forma alla strategia di difesa contro l’offensiva di Andrea Orcel che mira a prendersi Piazza Meda per rafforzarsi in Italia.

L’esposto alla Consob si basa sulla valutazione che Unicredit ha fatto un uso strumentale dell’Ops, lanciata a un prezzo basso per solo per limitare lo spazio di manovra di Banco Bpm in virtù dell’applicazione della passivity rule e condizionando così anche l’Opa su Anima. All’origine dell’esposto, stando a quanto riporta il Corriere, ci sarebbe anche una criticità nel documento di Ops in quanto non avrebbe tenuto conto che l’acquisto di Bpm implicherebbe una partecipazione qualificata in Anima e quindi richiederebbe l’ok di Bankitalia.

Bpm sconfessa i calcoli di Unicredit sul premio offerto

Dal cda di Bpm è esce una durissima risposta alle dichiarazioni di Andrea Orcel a commento del deposito dell’Offerta pubblica di scambio in Consob a difesa della congruità del prezzo offerto.

L’istituto guidato da Giuseppe Castagna bolla in primo luogo come “inappropriato e non pertinente” ogni riferimento da parte di UniCredit al prezzo dell’azione Banco Bpm al 6 novembre, ultimo prima dell’Opa su Anima (prezzo che Orcel ha definito “undisturbed”, ossia non inquinato, dalle speculazioni del mercato).

Secondo punto, quotazioni alla mano, Piazza Meda precisa che il premio determinato sulla base del prezzo ufficiale delle azioni Unicredit al 22 novembre rispetto al prezzo ufficiale delle azioni Bpm al 6 novembre non è il 14,8% riportato da Unicredit. “Il dato corretto è pari al 3,9%”. spiega Bpm.

Terzo punto, sulla base dei prezzi ufficiali di lunedì, lo sconto (e non il premio) implicito nel corrispettivo annunciato da UniCredit lo scorso 25 novembre è salito al 14,2%.

Le parole di Castagna

“Evidenziamo che l’operazione proposta da UniCredit non riconosce un premio a favore dei nostri azionisti, come confermato dal giudizio del mercato che sin dal primo giorno valuta il concambio a sconto. Peraltro, non si comprende il motivo per cui il prezzo dell’azione non debba tenere conto delle operazioni straordinarie lanciate dalla banca, a partire dall’Opa su Anima, per non parlare degli ottimi risultati dell’ultima trimestrale annunciati proprio il 6 novembre. E ancora, alla luce delle dichiarazioni rese in numerose occasioni e riportate dagli organi di stampa, non crediamo possa giovare alla trasparenza del mercato annunciare un corrispettivo facendo presupporre allo stesso tempo che potrebbe essere rivisto”, sono le parole di ieri di Castagna.

Castagna va poi all’attacco sulla questione dividendi, su cui Orcel ha calcato non poco la mano. “Nel corso del 2024 Bpm ha corrisposto agli azionisti 1,45 miliardi, pari a oltre il 15% della capitalizzazione di Borsa. Non comprendiamo neppure i presupposti su cui si basano le affermazioni relative ad un total distribution yield doppio del nostro”.

L’attacco frontale su rischi in Germania e Russia

Infine, il banchiere napoletano pone l’accento sugli elementi di incertezza rappresentati dalla presenza di Unicredit “in Paesi come la Germania, alcune nazioni dell’Est Europa e soprattutto in Russia”. “Ritengo – prosegue – che i nostri azionisti abbiano il diritto di conoscere quali sono i possibili sviluppi, rischi e i costi associati, sia in riferimento all’operazione Commerzbank sia all’eventuale dismissione delle attività in Russia, peraltro – secondo quanto si apprende da notizie di stampa – più volte sollecitata dalle Autorità europee”.

La reazione del titolo Bpm e la possibile risposta di Unicredit

Oggi il titolo Bpm ha inizialmente ceduto terreno in Borsa fino a oltre -1% complice anche l’annuncio di Unicredit di aver rafforzato la posizione in Commerzbank, con il mercato che teme una possibile frenata delle ambizioni di Orcel su Piazza Meda, anche se Unicredit nel release ha specificato che l’operazione Commerz non interferisce con l’Ops su Bpm.

Gli analisti di Equita ritengono “ragionevole” che la richiesta di provvedimenti sia legata all’applicazione della passivity rule e ai vincoli associati ad una eventuale revisione delle condizioni di offerta per Anima. Proprio relativamente all’Opa su Anima, la sim milanese evidenzia le parole della Presidente del Consiglio di Vigilanza della Bce, Claudia Buch che, parlando dell’applicazione del Danish Compromise e dell’interpretazione della normativa, ha specificato che la Vigilanza valuterà “caso per caso”. 

Il mercato attende ora la risposta di Unicredit che, secondo alcune indiscrezioni sarebbe in arrivo già oggi e potrebbe rilanciare sul prezzo. Orcel nelle scorse settimane aveva escluso un rialzo prima dell’approvazione dei conti 2024, ossia a febbraio dell’anno prossimo, ma le criticità sollevate da Bpm potrebbero far cambiare strategia al banchiere romano.