Banche italiane in fermento: tutti i dossier aperti, gli istituti coinvolti e le ripercussioni

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Il settore bancario italiano sta vivendo un periodo di intensa attività, caratterizzato da operazioni di fusione e acquisizione che potrebbero ridisegnare il panorama nazionale del credito e dell’asset management. Diverse le partite aperte, da quella di Banco Bpm con Anima Holding all’offerta di Mps per Mediobanca, passando per i dossier sul tavolo di Unicredit con la stessa Banco Bpm e, oltre i confini domestici, con la tedesca Commerzbank. Queste manovre evidenziano l’urgenza per le banche italiane di rafforzarsi e aggregarsi, in un contesto sempre più competitivo e dinamico.
Banco Bpm verso l’acquisizione di Anima Holding
A novembre, Banco Bpm ha lanciato, tramite la controllata Banco Bpm Vita, un’offerta pubblica di acquisto su Anima Holding per acquisirne la totalità delle azioni e procedere al delisting.
L’obiettivo è di consolidare il posizionamento nel mercato chiave del risparmio gestito, puntando su un’integrazione verticale in grado di generare importanti sinergie operative. La mossa si inserisce nell’ambito del piano strategico di Banco Bpm, che fa leva su un modello di crescita dei ricavi fortemente incentrato sulle fabbriche prodotto, per incrementare la redditività e offrire più valore agli azionisti.
Tensioni tra Unicredit e Banco BPM
Sempre a novembre 2024, Unicredit ha lanciato un’offerta pubblica di scambio ostile su Banco BPM, valutata 10,1 miliardi di euro. Il concambio è stato fissato a 0,175 azioni di nuova emissione di Unicredit per ogni azione esistente di Banco Bpm.
La proposta, volta a rafforzare ulteriormente Unicredit sul territorio nazionale, è stata ampiamente bocciata dai vertici di Piazza Meda, in quanto “non riflette la redditività della banca” e il suo “posizionamento competitivo”, oltre a destare preoccupazioni per le ricadute occupazionali.
Unicredit guarda all’espansione in Germania con Commerzbank
Unicredit ha recentemente costruito una partecipazione pari a circa il 28% in Commerzbank, suscitando una reazione negativa dei tedeschi per l’approccio ostile della banca guidata da Orcel.
Per il momento non è stata presentata un’offerta vera e propria, ma Commerzbank si è detta “aperta a discussioni”. Resta dunque uno spiraglio per un eventuale buon esito dell’aggregazione transfrontaliera, che consentirebbe a Unicredit di diversificare le attività e rafforzare la presenza internazionale.
Da Mps una proposta ambiziosa per Mediobanca
Il 2025 si è aperto con l’offerta pubblica di scambio lanciata a sorpresa da Monte dei Paschi di Siena nei confronti di Mediobanca, per un valore intorno ai 13,3 miliardi di euro.
La proposta prevede uno scambio di 23 nuove azioni MPS per ogni 10 azioni Mediobanca e mira a creare un terzo polo finanziario capace di competere con i primi due player italiani (Intesa e Unicredit).
Il mercato, però, ha reagito con prudenza all’annuncio. Diversi analisti sono scettici sulla convenienza e sulla possibilità di integrare i due modelli di business, prevedendo dunque un esito negativo per l’operazione.
Le implicazioni per le banche e il ruolo delle autorità
Il governo italiano sta monitorando attentamente gli sviluppi nel settore e per il momento ha deciso di non ricorrere al “golden power” sul fronte Banco Bpm-Anima. Inoltre, ha dato il suo benestare anche ad operazioni di mercato come quella tra Mps e Mediobanca.
Anche le autorità di regolamentazione europee stanno vagliando le implicazioni concorrenziali di queste operazioni di M&A e potrebbero richiedere aggiustamenti per mitigare i rischi monopolistici. La Bce, in particolare, dovrà stabilire se, nell’acquisizione di Anima, Banco Bpm possa avvalersi del cosiddetto “danish compromise”, che consente un assorbimento di capitale ridotto nel caso in cui un gruppo bancario rilevi un’assicurazione.
Il mercato si aspetta anche un rilancio di Banco Bpm su Anima, che farebbe aumentare la valorizzazione implicita della banca guidata da Castagna, costringendo Unicredit ad alzare la posta sul piatto. Inoltre, il governo potrebbe bloccare l’operazione fra l’istituto di piazza Gae Aulenti e Banco Bpm attraverso l’utilizzo del golden power.
Per quanto riguarda Mps e Mediobanca, il mercato guarda anche a Trieste e in particolare a Generali, secondo molti esperti il vero obiettivo degli azionisti Delfin e Caltagirone, che hanno quote significative in entrambe le banche e nella compagnia assicurativa (di cui Mediobanca è il principale socio, con il 13% del capitale).
Infine, potrebbe esserci una svolta sul fronte Unicredit-Commerzbank dopo le elezioni in Germania, in programma il 23 febbraio.
Opportunità e sfide per il settore bancario
Il fermento attuale nel settore rappresenta una grande opportunità di rafforzarsi e rinnovarsi per le banche italiane, ma anche una sfida in termini di governance e integrazione.
La maggiore concentrazione del mercato potrebbe portare benefici dal punto di vista dell’efficienza e della capacità competitiva, ma anche rischi legati all’aumento della dipendenza da alcuni grandi player.
In ogni caso, le operazioni attualmente sul tavolo potrebbero ridisegnare il panorama bancario italiano e il loro esito sarà cruciale per definire il futuro del settore e la capacità di competere in un contesto internazionale sempre più sfidante.