Notizie Notizie Italia UniCredit amplia la gamma di Turbo Open End con l’aggiunta dei tre principali indici americani

UniCredit amplia la gamma di Turbo Open End con l’aggiunta dei tre principali indici americani

26 Ottobre 2020 12:59

È disponibile sul mercato SeDeX di Borsa Italiana una nuova gamma di Turbo Open End emessi da UniCredit, che vanno ad aggiungersi agli oltre 700 strumenti già quotati. Tra i sottostanti dei nuovi Turbo Open End troviamo per la prima volta i tre maggiori indici americani: S&P500, Nasdaq e Dow Jones. Questa emissione include infatti quattro Turbo Long e quattro Turbo Short su questi tre indici, che si aggiungono quindi ai Turbo Open End sugli indici europei Ftse Mib, Dax ed Euro Stoxx 50. Il segmento dedicato a questi prodotti sul mercato SeDeX di Borsa Italiana ha visto una crescita di oltre il 280% rispetto allo scorso anno, a testimonianza che questi strumenti sono sempre più apprezzati dagli investitori e dai consulenti finanziari, sia per strategie di trading che per impostare strategie di copertura di portafoglio.

Come funzionano: leva dinamica e nessun limite di tempo all’investimento

Passiamo ora a descrivere il funzionamento dei certificati Turbo Open End. Questi prodotti permettono all’investitore di prendere una posizione a leva (sia Long che Short) sull’andamento del sottostante di riferimento. A differenza dei prodotti che presentano una leva fissa (come gli ETF a leva o i certificati a Leva Fissa) non sono soggetti al compounding effect, o effetto dell’interesse composto, che li rende efficienti solo se mantenuti in portafoglio per il singolo giorno di negoziazione. Utilizzando i Turbo Open End è invece possibile mantenere la leva desiderata fissa per l’intero periodo operativo, che sia di un giorno o di una settimana.

Questi certificati sono definiti a leva dinamica in quanto il livello di leva è variabile, poiché dipende dalla distanza tra il livello del sottostante e lo strike del turbo. Lo strike è un elemento distintivo e corrisponde alla parte di investimento nel sottostante che viene finanziato da UniCredit e varia ogni giorno in funzione del costo di finanziamento: nei Turbo Long sarà crescente, mentre in quelli Short sarà decrescente. Lo strike inoltre rappresenta il livello di knockout del certificato: se i prezzi del sottostante raggiungono o superano tale valore il prodotto scade e l’investitore perde il capitale investito. I Turbo Open End sono dunque dotati di uno stop loss implicito, che impedisce all’investitore di perdere un importo superiore al capitale investito.

I Turbo Open End hanno la particolarità di non avere una scadenza, quindi la vita di questi prodotti è potenzialmente illimitata. Lo Strike e la Barriera non rimangono fissi durante la vita del Turbo Open End. Vengono rivisti giornalmente in base al costo di finanziamento. In particolare, nel caso dei Turbo Open End Long, tale livello sale progressivamente giorno dopo giorno, mentre nel caso dei Turbo Open End Short, questo livello scende progressivamente.

L’offerta di UniCredit arriva a contare ora oltre 700 prodotti, scritti su azioni italiane ed europee, indici europei ed americani, materie prime e tassi di cambio. Maggiori informazioni sui prodotti si possono trovare sul sito www.investimenti.unicredit.it

Analisi su S&P 500 e Nasdaq 100

S&P 500: l’indice S&P 500 dopo aver quasi recuperato il massimo storico a 3.588 punti ha avviato una fase di prese di profitto per ora da considerare fisiologiche. Si nota però su RSI (timeframe daily) che l’oscillatore si è arrestato proprio sul test della ex trend rialzista, elemento che ha avviato prese di beneficio.

Se analizziamo il grafico intraday (15 minuti) riusciamo a individuare i livelli importanti da monitorare. Venerdì 23 ottobre si è chiuso infatti con il break della trend ribassista (parte alta di un canale discendente) che congiunge i massimi del 12 e 16 ottobre. Anche RSI in divergenza rialzista sembra indicare un quadro di breve migliorato. Resta tuttavia l’incertezza legata alle ormai imminenti elezioni USA e alla diffusione della pandemia covid. Un eventuale break in chiusura anche di 3.464 punti, confermerebbe la rottura del canale ribassista e potrebbe permettere accelerazioni verso target a 3.480 e 3.499 punti. Al ribasso invece sotto 3.419 punti probabilmente l’S&P 500 metterebbe nel mirino la parte bassa del canale passando dal primo target a 3.400 punti.

Per chi volesse operare a leva sull’S&P 500 potrebbe valutare l’utilizzo di questi due certificati Turbo Open End long (ISIN: DE000HV4H2H5 e leva: 12X) o short (ISIN: DE000HV4H2Q6 e leva 7X).

Nasdaq 100: quadro molto simile anche per l’indice dei tecnologici USA che evidenzia divergenza rialzista su RSI (anche se meno marcata dell’S&P 500). I prezzi in questo caso però sono distanti dalla parte alta del canale che funge da trend ribassista, dunque l’indice presenta minor fora relativa rispetto all’S&P 500. In caso di rottura della trend ribassista e di 11.767 punti (per conferma) l’indice potrebbe proseguire verso 11.880 e 12.000 punti. Al contrario invece. Un break di 11.563 punti indicherebbe nuova debolezza di breve sull’indice con supporti a 11.500 e la parte bassa del canale.

 

Per chi volesse operare a leva sul Nasdaq 100 potrebbe valutare l’utilizzo di questi due certificati Turbo Open End long (ISIN: DE000HV4H277 e leva: 12,5X) o short (ISIN: DE000HV4H2F9 e leva: 8,2X ).