Unicredit all’assalto dei massimi annui, accordo su sanzione Us toglierebbe un rischio pendente
Nuova giornata effervescente in Borsa per Unicredit che si conferma grande protagonista a Piazza Affari in questo primo scorcio di aprile. Il titolo in giornata ha toccato un picco a 12,296 euro, a un soffio dai massimi annui intraday toccati il 19 marzo a 12,32 euro, che corrispondono con il livello più alto a quasi 6 mesi. Da inizio anno il saldo è di oltre +24%.
Unicredit stando alle indiscrezioni odierne sarebbe in procinto di chiudere un accordo con le autorità americane in merito a presunte operazioni concluse con clienti iraniani in violazione delle sanzioni statunitensi. L’ammontare della sanzione, secondo quanto riferisce Bloomberg, sarebbe di 900 milioni di dollari (circa 800 milioni di euro) e l’intesa dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. L’accordo andrebbe a chiudere le indagini condotte dal Dipartimento di Giustizia statunitense, ma anche da altre autorità quali Tesoro Usa, Federal Reserve e Dipartimento dei servizi finanziari di New York.
Oggetto del contendere sono operazioni di Hypovereinsbank, banca tedesca che fa capo a Unicredit, che nel marzo 2011 è stata citata alla corte di New York per aver intrapreso affari con società iraniane che andavano a violare le sanzioni americane verso l’Iran.
Somma elevata, ma interamente coperta da accantonamenti
L’intesa con le autorità Usa è letta con favore dagli analisti in quanto andrebbe a eliminare uno dei rischi pendenti rimanenti per la banca. L’ammontare della sanzione, stando a quanto riferito da Bloomberg, sarebbe di 900 milioni di dollari (circa 800 milioni di euro) e l’intesa dovrebbe arrivare nelle prossime settimane. Si tratterebbe di una delle maggiori sanzioni registrate in merito alla violazione delle leggi americane; soltanto SocGen, Commerzbank, Hsbc e Bnp Paribas hanno pagato somme superiori. Tra il 2012 e il 2018 le banche europee hanno pagato 16 miliardi di dollari di sanzioni legate al tema dell’antiriciclaggio, della violazione delle sanzioni e per mancati controlli (dati Moody’s).
L’accordo di UniCredit sarebbe il secondo di una banca italiana. Intesa Sanpaolo aveva accettato di pagare $ 235 milioni a dicembre 2016.
Il ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, si era augurato una chiusura della questione della disputa legale tra il primo e il secondo trimestre 2019. Gli analisti di Banca Imi rimarcano che la banca di piazza Gae Aulenti nel 2018 ha effettuato accantonamenti per rischi e oneri per 993 milioni di euro in più rispetto al 2017 e ritengono che la maggior parte di queste disposizioni aggiuntive sia legata alle sanzioni Usa. Anche le fonti citate da Bloomberg parlano di una copertura totale dell’eventuale sanzione.
Ottimismo degli analisti sul titolo
Il 1 aprile il titolo Unicredit aveva messo a segno un rally di oltre il 4% sulla scia dell’inserimento del titolo nella Conviction Buy list di Goldman Gachs, con prezzo obiettivo a 18,2 euro. La banca d’affari Usa ritiene che il dividendo di Unicredit sia destinato a lievitare nei prossimi anni con pay-out in salita fino al 50%.
Il consensus degli analisti prwsente su Bloomberg vede una netta prevalenza dei Buy sul titolo Unicredit (87,5%), con il 12,5% che invece è Neutral mentre non c’è nessun Sell. Il prezzo obiettivo medio indicato è di 15,38 euro, con un potenziale upside di quasi il 26%.