Umiliazione per l’ex star dei gestori: fine dei giochi per il fondo flagship di Neil Woodford
Tempi duri per il gestore di fondi britannico Neil Woodford, co-fondatore di Woodford Investment Management.
Nominato miglior gestore di fondi del Regno Unito nei 25 anni in cui ha prestato servizio presso Invesco, grazie alla sua capacità di sventare gli effetti negativi dello scoppio della bolla dot-com e della crisi finanziaria del 2008, Neil Woodford, classe 1960, sta assistendo in queste ore alla debacle del suo fondo più importante: il Woodford Equity Income Fund.
Sospeso agli inizi di giugno, a causa del boom delle richieste di riscatti da parte di diversi investitori, il fondo sarà chiuso. A deciderlo è stata la società che gestisce il fondo, Link Fund Solutions.
La BBC parla dell’evento come di una umiliazione per il migliore stockpicker del Regno Unito. Link ha deciso tra l’altro anche di rimuovere il gestore dalla carica di investment manager del fondo.
Neil si è detto contrario alla decisione, affermando che la chiusura di Woodford Equity Income Fund non è nell’interesse di lungo termine degli investitori.
Peggio di lui stanno però sicuramente, in queste ore, gli investitori che hanno puntato sul fondo, e che non riceveranno indietro i soldi scommessi almeno fino alla metà di gennaio. E non mancano le polemiche nei confronti del fondo, di cui si è parlato molto negli ultimi mesi, soprattutto per la decisione dei vertici di imprigionare gli investitori.
“Woodford savers blocked from moving away from Hargreaves Lansdown – as they can’t transfer frozen fund“. O anche ‘Woodford prisoners’ finally able to leave Hargreaves Lansdown”, scriveva qualche mese fa il Telegraph, annunciando la liberazione dei “prigionieri di Woodford”, ovvero di quei clienti che avevano puntato sul fondo di Woodford attraverso la piattaforma Hargreaves Lansdown e a cui era stato impedito di ritirare i soldi.
All’apice della sua storia, il fondo Woodford contava asset per un valore superiore a 10 miliardi di sterline. Ora vale appena 3,1 miliardi di sterline. Link aveva preso la decisione di sospendere il fondo lo scorso 3 giugno.
Nelle ultime ore, è arrivata la doccia fredda per tutti coloro che hanno ancora lì, imprigionate, le somme versate:
“Dopo un’attenta valutazione, abbiamo deciso di non riaprire il fondo e, anzi, di liquidarlo appena la soluzione sarà praticabile. Questo, nell’ottica di restituire i soldi agli investitori appena si presenti la prima opportunità”.
La liquidazione del fondo inizierà il prossimo 17 gennaio, in base a quanto stabilito dalla legge, secondo cui ci deve essere un preavviso di almeno tre mesi.
Neil Woodford non ha mancato di esprimere la sua contrarietà nei confronti della decisione di Link:
“Questa è stata una decisione di Link, qualcosa che io non posso accettare“, ha detto. Ma per molti l’epilogo è inevitabile, se si considera che la fuga degli investitori – fin quando hanno potuto procedere ai riscatti – è avvenuta con una intensità tale da replicare quella che ha caratterizzato l’esodo dai fondi attivi avvenuto alla metà del 2016, ovvero ai tempi del referendum sulla Brexit.